LO SAPEVI CHE… Il carciofo…

Chef Gregori Nalon Cooking Strategist • 14 novembre 2025
Il carciofo è senza dubbio uno degli ortaggi miei preferiti. Si può usare in moltissime preparazioni e si può preparare in svariate tipologie: fritto, grigliato, stufato, in padella, sott’olio e molte altre. Ma il mio preferito, da buon veneziano, è senza dubbio quello crudo.
Qui di seguito cerchiamo di scoprirlo in tutte le sue sfumature, segreti e caratteristiche.

Quante tipologie di carciofo ci sono in Italia?
Esistono molte varietà di carciofi, distinte per forma, colore e presenza di spine. Le principali sono:

Romanesco (o “mammola”): tondo, grande, senza spine, tenero. Tipico del Lazio.
Spinoso Sardo: con spine, sapore deciso, colore verde con riflessi violacei.
Violetto di Toscana: medio-piccolo, forma allungata, colore viola.
Violetto di Sicilia: precoce, molto diffuso nel Sud Italia.
Brindisino: allungato, di colore verde, molto tenero.
Paestum IGP: tondo, privo di spine, tenerissimo, coltivato in Campania.
Spinoso di Albenga: ligure, aromatico, con spine dorate e gusto intenso.

Da cuoco veneziano non posso non fare una parentesi sul nostro carciofo rarissimo da trovare:
Il Carciofo Violetto di Sant’Erasmo è una varietà pregiata e tipica della laguna di Venezia, conosciuta per la sua delicatezza.
Viene coltivato sull’isola di Sant’Erasmo, nella laguna veneziana.
È un prodotto autoctono e simbolo della tradizione locale.
La particolarità del terreno sabbioso e salmastro della laguna conferisce al carciofo un gusto unico e introvabile.

Le sue caratteristiche
Il Violetto di Sant’Erasmo (discendente del Violetto di Chioggia) ha un colore viola scuro con sfumature verdi, una forma allungata e compatta, con spine presenti ma sottili.
Il suo cuore è tenerissimo e le foglie dolci, ottime anche da crude.
Si raccoglie prima della piena fioritura, quando è ancora giovane e tenero, ed è chiamato “castraùre”, il primo carciofo della pianta.
Il raccolto va da aprile a giugno; le “castraùre” si trovano solo per poche settimane, tra fine aprile e inizio maggio.
Ottimo crudo in pinzimonio o a fettine sottili con olio e limone; i carpacci di pesce ne esaltano il sapore.
Si può gustare anche alla veneziana, in risotto, con polenta morbida o appena fritto.
Ricco di cinarina, antiossidanti e sali minerali, favorisce la funzione epatica e la digestione. Basso contenuto calorico.
È un prodotto presidio Slow Food.
La sua raccolta è ancora manuale, secondo antiche tecniche.
Dopo il “castraùro” si sviluppano i “botoli”, carciofi successivi, ugualmente buoni ma più grandi.
Ogni anno a Sant’Erasmo si tiene la Festa del Carciofo Violetto (maggio).

2) Stagionalità dei carciofi
Il carciofo è una verdura invernale e primaverile, da ottobre a giugno, a seconda della varietà e della zona di coltivazione.
Le varietà autunnali (precoci) si trovano da ottobre a dicembre.
Le varietà primaverili (tardive) da febbraio ad aprile/maggio.

3) Valori nutrizionali (per 100 g di parte edibile)

Calorie: circa 47 kcal
Acqua: 84–86 g
Proteine: 3 g
Carboidrati: 10 g
Zuccheri: 1 g
Fibre: 5 g
Grassi: 0,2 g
Sodio: 94 mg
Potassio: 370 mg
Vitamina C: 11 mg
Acido folico, vitamina K, magnesio e ferro in buone quantità
4) A cosa serve
Il carciofo è noto per le sue proprietà depurative e digestive: stimola la funzione epatica e la produzione di bile.
Aiuta la digestione dei grassi, ha un effetto diuretico e detox e riduce il colesterolo cattivo (LDL).
È utile in caso di gonfiore addominale o ritenzione idrica; è depurativo e favorisce la disintossicazione del fegato stimolando la secrezione biliare.
Grazie a polifenoli e flavonoidi è un ottimo antiossidante e aiuta a eliminare liquidi in eccesso riducendo il colesterolo totale.
Utile nel controllo della glicemia.

5) Curiosità sul carciofo
Il nome “carciofo” deriva dall’arabo “al-kharshuf”, poi diventato “artichaut” in francese.
Già conosciuto dai romani, ma coltivato intensamente solo nel Rinascimento.
Il carciofo crudo si consuma con olio, limone…


Autore: Maria Giovanna Labruna 14 novembre 2025
La Gazzetta del Food è lieta di accogliere Chef Antonio Peluso, il re del baccalà , che da oggi firma una rubrica dedicata al mondo del baccalà e alle sue infinite interpretazioni. In esclusiva, Antonio Peluso si racconta: “Ognuno è re nella propria casa” Il suo percorso nasce per caso, lontano dai fornelli: piccolo imprenditore ed ex DJ dell’hinterland casertano, il baccalà lo incontrava solo a Natale. Nel 2015 decide di rilevare un piccolo locale a Marcianise e dà vita alla prima Locanda del Baccalà, scoprendo la complessità e la ricchezza di un ingrediente che diventerà la sua firma. Con studio e dedizione, il progetto cresce: dalla storica Tracklander del ’76, con cui porta il suo cuoppo nei migliori street food campani, alla Boutique del Baccalà, spazio dedicato alla vendita e alla formazione, fino al ricettario “50 sfumature di baccalà”, che include anche il celebre cioccolatino al baccalà, un’esclusiva mondiale. Un percorso fatto di sacrifici, cadute, ripartenze e innovazione continua, che culmina nella nascita del Baccalà Village, il villaggio itinerante che celebra questo prodotto 365 giorni l’anno. “Non siamo chef stellati, ma chef scellati” – afferma Peluso . Una frase che racconta perfettamente la sua autenticità, la creatività e la voglia di rompere gli schemi. La Gazzetta del Food dà ufficialmente il benvenuto a Chef Antonio Peluso. Inizia con lui un viaggio ricco di gusto, identità e nuove sfumature di baccalà.
Autore: Maria Giovanna Labruna 14 novembre 2025
CAPACCIO–PAESTUM — Tre giorni, oltre 600 concorrenti da più di 30 Paesi, più di mille pizze sfornate e un’unica corona: quella del nuovo Campione Mondiale Pizza DOC, titolo che per l’undicesima edizione va al napoletano di Francia Giuseppe Cutraro, classe 1988, fondatore del Gruppo Peppe e ormai riferimento assoluto della pizza contemporanea in Europa. Cutraro – otto locali tra Parigi e Lione – ha conquistato il gradino più alto del podio vincendo la categoria Pizza Classica con una creazione solo all’apparenza semplice: provola e pepe, arricchita da un pomodoro San Marzano arrostito e completata da un pomodoro confit in uscita. Un omaggio alla tradizione, interpretato con una mano moderna che ha convinto la giuria. “La pizza mi ha cambiato la vita – ha raccontato emozionato –. A 18 anni vivevo in un basement a New York, e sognavo un giorno così. Porterò avanti la pizza del popolo, quella che unisce tradizione e contemporaneità”. Alle sue spalle, nella classifica assoluta, altri due big partenopei: Vincenzo Abbate, vincitore della categoria Pizza Contemporanea, e Daniele Gagliotta, già campione assoluto 2024, trionfatore quest’anno nella Pizza a Ruota di Carro. Quarto posto per il francese Pierre James Quirin, vincitore della Pizza Margherita DOC e premiato anche come Miglior Pizzaiolo Estero 2025. Un’edizione da record L’undicesimo Pizza DOC World Championship, organizzato dall’Accademia Nazionale Pizza DOC presieduta da Antonio Giaccoli, si è svolto dall’11 al 13 novembre negli spazi del NEXT – ex Tabacchificio di Capaccio–Paestum, con il sostegno del Comune di Capaccio, della Provincia di Salerno, della Regione Campania e della Camera di Commercio di Salerno. “Questa è l’edizione dei record – ha dichiarato Giaccoli –. Oltre 600 concorrenti e un livello tecnico altissimo. È la prova che stiamo valorizzando la figura del pizzaiolo e il Made in Italy”. Protagoniste anche numerose aziende partner del settore – dal Mulino Caputo a Latteria Sorrentina, da Solania a Mecnosud – insieme alle 70 realtà che hanno animato gli spazi dell’Expò DOC. Le categorie e tutti i vincitori Innumerevoli le sfide che hanno animato la tre giorni, dalle classiche alle più innovative. Ecco alcuni dei titoli assegnati: Pizza Classica – 1. Giuseppe Cutraro Pizza Margherita DOC – 1. Pierre James Quirin Pizza Contemporanea – 1. Vincenzo Abbate Pizza a Ruota di Carro – 1. Daniele Gagliotta Pizza in Teglia – 1. Vincenzo Marco Della Rocca Pizza in Pala – 1. Felice Mellone Pinsa Romana – 1. Gianluca Piersanti Pizza senza Glutine – 1. Rosa Anna Citro Pizza Fritta – 1. Isabella De Cham (anche Miglior Pizzaiola DOC 2025) Pizza Gourmet – 1. Giuseppe Cutraro Pizza Romana a Mattarello – 1. Vanessa Savi Pizza Parigina – 1. Fabio Ciano Pizza in Team – 1. Team New Sud Pizza a Due – 1. Tamer Mohamed Ali Brand di Pizzeria – 1. Manuè Ristorante Pizzeria Pizza DOC School – vincitore Istituto “Ancel Keys” Free Style – 1. Francesco Valente Pizza più larga – 1. Susana Sanchez Cruz Pizza più veloce – 1. Alfio Cavallaro Trofeo Panuozzo DOC – 1. Fabio Strazzella Trofeo Pizza e Vino – 1. Cosimo Chiodi Trofeo Pizza e Drink – 1. Michele Friello Pizza DOC Lovers – 1. Antonio Castiello Tra le menzioni speciali, oltre ai già citati Quirin e De Cham, spicca il riconoscimento Pizza DOC Special 2025 attribuito a Giuseppe Cutraro. DOC Talk, workshop e solidarietà A confermare la crescita della manifestazione, anche la ricca programmazione dei DOC Talk, guidati dal divulgatore Luca Fresolone, con ospiti come Luciano Pignataro, Antonella Amodio e chef stellati quali Peppe Guida e Paolo Gramaglia. Non sono mancati incontri dedicati a cause sociali, tra cui progetti rivolti a bambini con disabilità e pizzaioli sordomuti, che hanno dato un valore ulteriore alla kermesse. Verso i Pizza DOC Awards 2025 Si apre ora la corsa alla categoria Pizza DOC Social: tutte le pizze fotografate durante la competizione saranno votabili online dal 20 novembre al 5 dicembre. Il vincitore sarà premiato il 10 dicembre al Teatro Mediterraneo di Napoli durante i Pizza DOC Awards 2025. Cutraro guarda al futur o Per il neo campione mondiale, questo titolo rappresenta un nuovo inizio: “Siamo nel 2025, la pizza deve evolvere senza perdere il legame con il popolo. Continuerò su questa strada, con ancora più energia”. Con una partecipazione internazionale mai vista prima e un livello sempre più alto, il Campionato Mondiale Pizza DOC si conferma una delle competizioni più importanti al mondo per chi vive e crea con la pizza.
Autore: Gemma Caruso 13 novembre 2025
Il Trionfo di Giuseppe Cutraro: Campione del Mondo Pizza DOC 2025 ​Giuseppe Cutraro è il Campione del Mondo Pizza DOC 2025. L'apice dell'Undicesima Edizione del Campionato Mondiale Pizza DOC è culminato questa sera, giovedì 13 novembre 2025, vedendo il pizzaiolo (noto come Peppe) incoronato a Capaccio Paestum. ​Napoletano verace, originario dei Quartieri Spagnoli, Cutraro rappresenta l'eccellenza italiana che ha conquistato il mondo. La sua carriera è un esempio di successo internazionale: ​L'Impero Parigino: Cutraro ha costruito la sua fama soprattutto a Parigi, dove è titolare della catena di pizzerie Peppe Pizzeria, che oggi vanta diverse sedi nella Ville Lumière e un locale sugli Champs Elysées. ​Vincitore Seriale: La vittoria a Paestum non è la prima consacrazione per "Peppe". È già stato Campione del Mondo (vincitore di un altro prestigioso trofeo internazionale nel 2019) e il suo locale è stato eletto Migliore Pizzeria d'Europa per due anni consecutivi (2021 e 2022) secondo la prestigiosa classifica 50 Top Pizza (categoria Europa, Italia esclusa). ​La Pizza Contemporanea: La sua maestria si concentra sulla Pizza Contemporanea Napoletana, caratterizzata da un impasto ad alta idratazione, leggero e digeribile. ​La sua vittoria a Paestum è la prova tangibile che la combinazione di talento, disciplina e rispetto per i canoni della tradizione, unita a una visione internazionale, è la chiave per raggiungere l'eccellenza. ​ L'Olimpo della Pizza DOC: Paestum Incorona l'Eccellenza Globale ​Oltre 500 pizzaioli da 30 nazioni si sono sfidati al NEXT di Capaccio Paestum per il verdetto su Cottura, Aspetto e Gusto. ​Dall'11 al 13 novembre 2025, il NEXT di Capaccio Paestum è stato il cuore pulsante di un’arte antica e globale. Oltre 500 pizzaioli da 30 nazioni si sono sfidati, incoronando il talento e la tecnica di Cutraro. ​La Piana dei Templi: Palcoscenico della Maestria Globale ​La piana di Paestum, custode dei suoi millenari Templi, ha ospitato l'eccellenza culinaria globale per tre giorni. L'Undicesima Edizione del Campionato Mondiale Pizza DOC non è stata un semplice concorso, ma un meticoloso saggio di maestria gestito con una logistica di altissimo livello. ​La Visione Dinamica: Antonio Giaccoli e le Nuove Frontiere ​Dietro l'imponente macchina organizzativa, il merito è della guida visionaria del Presidente dell'Accademia Nazionale Pizza DOC, Antonio Giaccoli. È grazie a lui che l'evento è giunto alla sua undicesima edizione, evolvendo costantemente fino a diventare un Festival Internazionale di tre intense giornate. ​Il Campionato, pur saldamente ancorato alla tradizione, ha dimostrato una straordinaria capacità di guardare al futuro, in particolare con l'introduzione di nuove, stimolanti categorie: la Pizza Lovers, pensata per coinvolgere il pubblico, e soprattutto le sfide sul pairing di alta scuola, come Pizza e Cocktail e Pizza e Vino. Queste categorie hanno elevato la competizione a un vero e proprio laboratorio gastronomico. ​ La Sfida dei Giganti: Oltre 500 Professionisti da 30 Nazion i ​Il dato che definisce la grandezza di questa edizione è il numero dei partecipanti: oltre cinquecento pizzaioli che si sono alternati con rigore scientifico nelle aree gara, un numero che certifica il Campionato come un evento di massima professionalità internazionale. ​Gli sfidanti sono giunti da ogni angolo del globo, rappresentando oltre 30 nazioni, tra cui Stati Uniti, Brasile, Francia, Svezia e Corea del Sud. ​La credibilità e l'imparzialità del giudizio sono state garantite da un panel di esperti di altissimo livello, presieduto dalla giornalista Antonella Amodio . ​ Ogni pizza è stata valutata in base a tre canoni fondamentali e imprescindibili: la Cottura, l'Aspetto e il Gusto. ​I l Campionato Mondiale Pizza DOC chiude i battenti con un nuovo campione, ma con lo sguardo già rivolto alla dodicesima edizione, in programma nel 2026, confermando Paestum come il punto di riferimento assoluto per il futuro dell'arte bianca globale.
Autore: Maria Giovanna Labruna 12 novembre 2025
È partita con un successo annunciato la 11ª edizione del Campionato Mondiale Pizza DOC, che si sta svolgendo dall’11 al 13 novembre 2025 presso la struttura NEXT – Nuova Esposizione Ex Tabacchificio a Capaccio Paestum (Salerno). La prima giornata ha offerto grande entusiasmo, con oltre 200 pizzaioli in gara, gustose degustazioni, due workshop formativi e le prime premiazioni della sezione scuola, a testimonianza dell’ampia dimensione educativa e competitiva dell’evento. In particolare, nella gara riservata alla sezione studenti – la Pizza DOC School – sono saliti sul podio: al primo posto l’istituto IIS Ancel Keys di Castelnuovo Cilento; al secondo posto l’IPSAR Ugo Tognazzi di Velletri; al terzo posto l’IIS Piranesi di Capaccio Paestum. Sul palco del Salottino, momento conviviale e di confronto dell’evento, si susseguiranno volti noti del mondo pizza: il presidente della kermesse, Antonio Giaccoli, il padre-pizzaiolo don Antonio Starita, e protagonisti come Filippo Di MBS (MBS), Vincenzo (Latteria Sorrentina), Carlo Fumo (Pizza Girls) con le pizzaiole Jessica Sorrentino e Helga Liberto, e la giornalista/autrice Antonella Amodio. Un momento perfetto per respirare l’atmosfera della manifestazione e raccogliere spunti tecnici, trends e networking. L’organizzazione dell’evento è curata dalla Accademia Nazionale Pizza DOC, che ha reso la manifestazione internazionale: sono infatti iscritti pizzaioli provenienti da più di 30 nazioni. Le categorie in gara sono numerose – professionisti, amatori, scuole – con un regolamento che prevede, tra le altre cose, che il titolo assoluto venga assegnato al concorrente con miglior punteggio in quattro categorie principali. La struttura “NEXT – Ex Tabacchificio” è una location al coperto dotata di zone dedicate alle gare professionali (10 forni tra a legna e elettrici), alle gare amatoriali, a quelli per le scuole, all’area espositiva e al salotto. La Gazzetta del Food seguirà con interesse tutti e tre i giorni di gara, offrendo aggiornamenti quotidiani sui vincitori, sugli approfondimenti del Salottino e sui momenti più significativi. Il campionato prosegue domani con le gare tra i “pizzaioli del futuro”, nuove sfide e un pubblico sempre più appassionato: che vinca il migliore!
Autore: Sabrina Altamura 11 novembre 2025
Novembre è un mese di transizione: la natura rallenta, i colori si fanno più caldi e le giornate più brevi ci invitano a guardare dentro di noi. È un periodo perfetto per riscoprire il valore della gentilezza, un gesto tanto semplice quanto rivoluzionario. Non a caso, il 13 novembre si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, un invito a scegliere parole e azioni che costruiscano ponti invece di muri. In un mondo spesso affrettato e rumoroso, la gentilezza diventa un atto di coraggio. È rispetto, empatia, ascolto. È dire “grazie”, ma anche “mi dispiace”. È una carezza, un sorriso, un aiuto concreto. E proprio da questo spirito nasce anche la riflessione su un altro tema che novembre ci porta ad affrontare: la lotta contro la violenza sulle donne, celebrata il 25 novembre con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Non c’è gentilezza senza rispetto, e non c’è rispetto dove c’è violenza. Ogni donna che subisce un abuso, fisico o psicologico, è una ferita aperta nella nostra società. Il rosso, colore simbolo di questa giornata, ci ricorda il sangue versato ma anche la forza, la passione e la rinascita. Un invito a non restare in silenzio, a educare al rispetto, a scegliere relazioni fondate sulla libertà e non sul possesso. Anche la moda e il cibo, due espressioni profondamente umane e quotidiane, possono farsi veicolo di questi valori. La moda gentile è quella che rispetta il corpo, la diversità e l’ambiente. È sostenibile, inclusiva, libera dagli stereotipi. Indossare un capo non è solo una questione estetica, ma un atto di comunicazione: scegliamo cosa raccontare di noi e del mondo che vogliamo. Allo stesso modo, anche il cibo può essere un gesto di cura e consapevolezza. Preparare un pasto, condividere la tavola, scegliere ingredienti locali e di stagione significa rispettare la terra e le persone. È un modo per dire “ti voglio bene” senza parole, un linguaggio universale di attenzione e amore. In questo novembre, lasciamoci quindi ispirare dalla gentilezza in tutte le sue forme: nelle relazioni, nelle scelte, nei gesti quotidiani. Perché solo una società gentile può essere davvero giusta.
Autore: Chef Gregori Nalon 10 novembre 2025
Ciao amici della mia cucina consapevole, oggi vi porto nel cuore della stagione con un ortaggio che amo per forma, colore e personalità: il b roccolo romano. Un capolavoro di madre natura, elegante e perfetto nelle sue spirali. Ogni volta che lo cucino mi ricorda che la cucina è una forma d’arte, ma anche un atto di equilibrio tra nutrimento e bellezza. Lo sapevi che il broccolo romano è una figura geometrica naturale, costruita da una serie di spirali che si ripetono in proporzioni perfette? È l’unico ortaggio che unisce scienza, estetica e salute in un solo colpo d’occhio! Ma oltre a essere affascinante, è anche un alimento ricchissimo di vitamine, sali minerali e antiossidanti. Valori nutrizionali e benefici In 100 g di broccolo romano troviamo: • 30 kcal, pochissime calorie • 90% d’acqua, per idratazione naturale • Vitamina C in quantità superiore agli agrumi • Vitamina K, acido folico, calcio, ferro, potassio • Fibre che aiutano il transito intestinale e la depurazione Io lo chiamo “il mio detox verde” : sostiene il fegato, rafforza il sistema immunitario e aiuta a combattere lo stress ossidativo. La cottura perfetta: dove salute e gusto si incontrano Come Cooking Strategist, per me la cottura è un atto di precisione e rispetto: ogni metodo cambia la texture, il sapore e il valore nutrizionale del cibo. Ecco quindi i miei metodi ideali per cucinare il broccolo romano, mantenendo tutto il suo potenziale: A vapore Il metodo più classico e salutare. In soli 5-6 minuti le cimette restano croccanti, verdi e piene di vitamine. Perfetto come base per insalate, contorni o vellutate. Saltato in padella Con olio extravergine, aglio e peperoncino, in 4-5 minuti, sprigiona tutto il suo carattere mediterraneo. Un contorno veloce, vivace e pieno di energia. Al forno A 190°C per circa 15 minuti, con un filo d’olio, pangrattato integrale e curcuma. Diventa croccante, aromatico e irresistibile. Crudo Per chi ama la purezza: in pinzimonio o insalata, con limone e semi di sesamo. Un’esplosione di freschezza. Sottovuoto (cottura sous-vide ) E qui entra in gioco la mia parte più “strategica” in cucina. La cottura sottovuoto è un metodo meraviglioso per preservare tutti i nutrienti, il colore e la consistenza naturale del broccolo romano. Come la eseguo: • Taglio le cimette e le condisco con un filo d’olio evo, sale leggero e una scorzetta di limone. • Le chiudo in sacchetto sottovuoto e cuocio a 85°C per circa 20 minuti. • Una volta pronte, le passo un attimo in padella per dare profumo e una nota croccante. Risultato: un broccolo dolce, intenso, dalla texture perfetta. La cottura sottovuoto è ideale quando vogliamo un piatto elegante e leggero, senza dispersione di nutrienti o sapore. La mia ricetta del cuore “Amo preparare le linguine con broccolo romano, acciughe, limone e mollica croccante. È un piatto semplice, ma strategico: il broccolo dona cremosità naturale, le acciughe sapidità, il limone freschezza e la mollica una nota di croccantezza. Un equilibrio perfetto, proprio come la sua forma.” Quando e dove trovarlo Il broccolo romano è protagonista dei mercati da ottobre a marzo. Sceglilo sodo, compatto, dal colore verde brillante, segno di freschezza e ricchezza nutrizionale. Perché lo amo Per me il broccolo romano rappresenta la connessione perfetta tra natura e nutrizione. È bello da vedere, buono da mangiare e fa bene al corpo e alla mente. “In cucina, la strategia più vincente è quella che unisce emozione, benessere e conoscenza. Il broccolo romano racchiude tutto questo in una spirale di salute e sapore.” — Chef Gregori Nalon, Cooking Strategist
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