TROPICALIZZAZIONE: COLDIRETTI PUGLIA, E’ SOS SPECIE ALIENE DA PESCE SCORPIONE A GRANCHIO BLU FINO A MOSCERINO KILLER E XYLELLA
Teresa De Petro • 3 dicembre 2024
E’ SOS specie aliene nei mari e nei campi, con il ritrovamento nei mari di Gallipoli del pesce scorpione orientale, originario del Mar Rosso e dell’Oceano Pacifico, arrivato sulle coste pugliesi passando attraverso il Canale di Suez, una specie tossica per l’uomo, ma anche vorace predatore che si ciba di grandi quantitativi di pesce, ma ha pochi antagonisti predatori, probabilmente3 proprio a causa delle spine velenose. A lanciare l’allarme è la Coldiretti Puglia, a seguito del ritrovamento a Gallipoli del pesce scorpione, ma anche con il moltiplicarsi degli attacchi di animali, insetti e organismi portati nelle campagne e nei mari dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione degli scambi.
Assieme al pesce scorpione ci sono il granchio blu, il “killer dei mari” che devasta gli allevamenti di vongole e cozze, alla Drosophila Suzukii che attacca le ciliegie, dai pappagallini verdi che divorano mandorle e frutta alla 'Tristeza' degli agrumi fino alla Xylella che ha fatto seccare 21 milioni di ulivi, una vera e propria invasione in Puglia di specie, insetti e batteri provenienti dall’estero che causano danni distruggendo coltivazioni e allevamenti.
Una invasione che è il frutto della tendenza al surriscaldamento dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra proprio nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020 mentre anche il 2024 si classifica fino ad ora in Italia nella top ten degli anni più caldi di sempre con una temperatura superiore di 0,67 gradi la media storica che lo classifica al terzo posto tra le più alte mai registrate nel periodo dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nei primi sette mesi.
Se il granchio blu proveniente delle coste Atlantiche dell’America sta cingendo d’assedio le coste, sterminando vongole veraci, cozze, uova, altri pesci e molluschi, a far danni nei campi è arrivato anche il pappagallo verde o parrocchetto monaco – spiega Coldiretti Puglia - una specie originaria del Sudamerica che fa strage di frutta e mandorle, diventando una presenza fissa anche a causa dei cambiamenti climatici, come anche lo storno, un uccello passeriforme originario dell'Eurasia che è divenuto stanziale sulla litoranea della piana olivetata di Bari e Brindisi e sulla fascia pedegarganica a Foggia, dove mangia fino a 20 grammi di olive e distrugge le piazzole adibite alla raccolta delle olive, ma arreca danni ai campi di ortaggi.
E danni sta facendo anche la Drosophila suzukii il moscerino killer che colpisce le ciliegie e i frutti con colorazione dall’arancio al rosso e gli effetti – aggiunge Coldiretti Puglia - si vedono solo in un secondo momento sui frutti raccolti. La 'Tristeza' degli agrumi, causata dal Citrus Tristeza Virus (CTV) proveniente dall'Asia Minore, appartenente al gruppo dei Closterovirusche, per cui nostri agricoltori sono costretti ad esportare agrumi con foglia sui mercati comunitari solo se accompagnati da passaporto delle piante, poiché il virus si trasmette attraverso la parte vegetale e non attraverso i frutti. I controlli non sono altrettanto pressanti e stringenti su piante e prodotti provenienti dall’estero con un danno incalcolabile per l'agricoltura pugliese.
La Xylella è arrivata in Puglia portata da piante tropicali giunte dall’America latina e fino a oggi ha contagiato oltre 21 milioni di piante, una strage di ulivi che ha lasciato un panorama spettrale, con oltre 8mila chilometri quadrati di territorio infettato pari al 40%, secondo il monitoraggio della Coldiretti che evidenzia come il batterio killer avanzi con una media di 20 chilometri all’anno nell’ultimo decennio con un disastro ambientale ed economico per la perdita di 5mila posti di lavoro nella filiera dell’olio extravergine di oliva. Ma c’è anche il punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugineus originario dell’Asia che ha fatto strage di palme dopo essere comparso in Italia per la prima volta nel 2004 e da allora si è dimostrato un vero flagello che ha interessato il verde pubblico.
Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo – dice Coldiretti Puglia – che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta. Per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l’arrivo di virus e insetti che provocano stragi nelle coltivazioni e per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale – insiste Coldiretti – anche con l’avvio di una apposita task force. Ma i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm alla quale la Commissione Europea, anche grazie al pressing di Coldiretti, sta finalmente aprendo le porte.

SAVE THE DATE: 11–12–13 OTTOBRE 2026 | BolognaFiere (Bologna, Italy) Il futuro del settore carni e alimentazione specializzata è pronto a compiere un nuovo salto evolutivo. A comunicarlo è il direttivo di iMEAT, che annuncia ufficialmente le date della prossima edizione: 11, 12 e 13 ottobre 2026, in una nuova, prestigiosa sede — BolognaFiere. Dopo vent’anni di crescita, innovazione e networking, iMEAT apre un nuovo capitolo della sua storia. Nuove date, nuova location, ma la stessa forza propulsiva di sempre: una community solida, appassionata, e pronta a fare la differenza. "Da vent’anni costruiamo insieme il futuro del settore. Ora lo facciamo con più spazio, più connessioni, più visione", scrive il presidente del comitato organizzativo. "Un nuovo capitolo ci aspetta, una nuova evoluzione. Sii parte di questo cambiamento, non mancare", conclude. Un evento che cresce con il settore Con il trasferimento a BolognaFiere, uno dei poli espositivi più dinamici e accessibili d’Europa, iMEAT si prepara ad accogliere ancora più espositori, professionisti e innovazioni. Una scelta strategica, pensata per offrire maggiori opportunità di visibilità, scambio e sviluppo in un settore in continua trasformazione. Più spazio. Più visione. Più connessioni. L’edizione 2026 si prospetta non solo più grande in termini di spazio espositivo, ma anche più ricca di contenuti e proposte: Incontri formativi e workshop per restare aggiornati sulle nuove tendenze Spazi tematici per l’artigianato alimentare, le attrezzature e la trasformazione del prodotto Un palcoscenico per l’innovazione e la sostenibilità nel food retail Opportunità di networking con i protagonisti italiani e internazionali del settore La community che fa la differenza iMEAT non è solo una fiera, è una comunità di macellai, operatori, artigiani, produttori e innovatori che condividono passione, know-how e spirito di collaborazione. È questo il motore che rende ogni edizione un successo, e il 2026 promette di essere la più significativa di sempre. Preparati al cambiamento Segna le date, organizza la tua presenza e preparati a essere parte attiva di questo nuovo inizio. Perché iMEAT 2026 non sarà solo una fiera: sarà un’esperienza, una visione collettiva, un punto di svolta. L’appuntamento è a Bologna. L’energia è quella di sempre. Il futuro è ades so. ๐ iMEAT 2026 ๐
11 | 12 | 13 ottobre 2026 ๐ BolognaFiere, Bologna – Italia Stay tuned per aggiornamenti su programma, espositori e registrazioni.

Un profumo che sa di casa, una crosta dorata che nasconde un ripieno morbido e filante: il gateau di patate di Gemma è molto più di un semplice piatto. È tradizione napoletana, storia di famiglia e gusto autentico che conquista a ogni assaggio. Conosciuto a Napoli come "gattò", questo tortino salato è un simbolo della cucina campana, amato da grandi e piccini. Il nome deriva dal francese gâteau, che indica genericamente una torta, dolce o salata. Un termine che, passando per le mani e le bocche dei napoletani, è stato trasformato nel più affettuoso "gattò". Una ricetta con una storia… reale Secondo fonti storiche affidabili, il gateau fu preparato per la prima volta nel 1768, in occasione del matrimonio tra Maria Carolina d’Asburgo e Ferdinando IV di Borbone. Il sontuoso banchetto di nozze fu affidato a cuochi francesi — chiamati "monsù" nel dialetto partenopeo — i quali portarono in tavola questo delizioso sformato di patate, che conquistò immediatamente gli ospiti di corte. Ingredienti semplici, gusto straordinario Il segreto del gattò di Gemma sta nella scelta degli ingredienti, pochi ma genuini, che uniti con amore creano una sinfonia di sapori perfetta. Ingredienti: Patate classiche (farinose, ideali per la cottura) Sale e pepe q.b. 2-3 uova per ogni kg di patate Mix di formaggi grattugiati (parmigiano, pecorino…) Salame napoletano a dadini Prosciutto cotto a dadini Provola o fior di latte a cubetti Olio extravergine d'oliva Pangrattato Burro o altro olio per gratinare Procedimento: la magia inizia così Lessate le patate in acqua salata, quindi sbucciatele e schiacciatele ancora calde. Unite le uova, il formaggio grattugiato, il sale, il pepe, i dadini di prosciutto, salame, la provola e un cucchiaio di olio EVO. Amalgamate bene fino a ottenere un composto omogeneo. Ungete una pirofila o tortiera con olio o burro e spolveratela con pangrattato. Versate l’impasto, livellatelo e completate con un’ulteriore spolverata di pangrattato, formaggio grattugiato e qualche fiocchetto di burro o un filo d’olio. Cuocete in forno preriscaldato a 180°C per circa 30-40 minuti, fino a quando non si forma una golosa crosticina dorata. Il consiglio di Gemma: Servitelo tiepido per apprezzarne tutto il sapore e la consistenza cremosa. Il giorno dopo? Ancora più buono! Buon appetito da Gemma e dalla tradizione napoletana! Un piatto che racconta storie, affetti e sapori senza tempo.

Una nuova casa per la fiera di riferimento del mondo carne: più spazio, più innovazione, più opportunità È ufficiale: dopo anni di successi nella città emiliana che l’ha vista nascere e crescere, iMEAT cambia sede e si prepara a un salto di qualità importante. La prossima edizione – prevista per ottobre 2026 – si terrà a BolognaFiere, uno dei poli fieristici più moderni e attrezzati d’Italia, nel cuore di una città vivace, accessibile e da sempre legata all'eccellenza gastronomica. A dichiaralo gli organizzatori dell'evento con un post su Facebook. Una decisione che parla chiaro: crescere, innovare, accogliere ancora più professionisti del settore e offrire un'esperienza fieristica all’altezza delle nuove esigenze del mercato. Con i suoi ampi spazi e la vocazione internazionale, BolognaFiere rappresenta il luogo ideale per consolidare iMEAT come punto di riferimento assoluto per macellerie, gastronomi, chef, ristoratori e aziende del comparto carne. Quest'anno, La Gazzetta del Food ha avuto il piacere di seguire la fiera giorno per giorno, raccontando in tempo reale tutto ciò che accadeva tra stand, cooking show, convegni e momenti di formazione. Foto, aggiornamenti live, interviste e dietro le quinte hanno portato i lettori direttamente nel cuore dell’evento, trasformando la cronaca in emozione e coinvolgimento diretto. Un'esperienza unica, nata quasi per caso, che si è rivelata una collaborazione speciale, apprezzata anche dalla direzione della fiera e da numerosi espositori. E per il 2026, l’obiettivo è fare ancora di più: offrire un racconto strutturato, creativo e professionale di ogni momento di iMEAT Bologna, dando spazio ai protagonisti e alle novità del settore. La carne ha trovato una nuova casa. E il futuro ha un sapore ancora più intenso.

Lunedì 21 luglio ad Acerra si terrà San Marzano Land, l’evento che inaugura la stagione di raccolta del pomodoro San Marzano, simbolo d’eccellenza della Campania nel mondo. Promosso dal Gruppo Nolano in collaborazione con l’Associazione Culturando, l’iniziativa unisce agricoltura, cultura, sostenibilità e alta cucina per valorizzare uno dei prodotti più iconici del patrimonio agroalimentare italiano. L’appuntamento si aprirà con una visita guidata immersiva tra i campi di pomodoro San Marzano dell’azienda Nolano, situati nell’Agro acerrano, territorio oggi rinato grazie a importanti interventi di bonifica e rilancio agricolo. “La nostra cooperativa è una delle principali realtà conferitrici di pomodoro San Marzano, producendo ogni anno tra il 20% e il 30% del volume complessivo a seconda delle rese di stagione” spiega Dario Nolano, terza generazione alla guida dell’impresa familiare e presidente della Cooperativa Avvenire “San Marzano Land è un tributo a questo prodotto straordinario e agli agricoltori che ne custodiscono con dedizione la filiera. Celebriamo l’inizio della raccolta con l’orgoglio di chi lavora ogni giorno per garantire qualità, tracciabilità e rispetto della terra.” Il progetto Nolano Srl, nato da un recente processo di integrazione verticale, non si limita più alla sola coltivazione: cura anche trasformazione e distribuzione del pomodoro San Marzano DOP, oggi esportato dall’azienda in oltre 35 Paesi nel mondo. “Abbiamo voluto costruire un evento che non celebrasse solo il prodotto, ma anche e soprattutto le persone che lo rendono possibile – spiega Claudio Esposito, co-fondatore e direttore commerciale di Nolano Srl – San Marzano Land nasce dall’idea di dare voce a tutta la filiera, dal campo alla cucina, passando per chi tutela, studia, racconta e difende questo patrimonio. Crediamo che oggi più che mai sia necessario ricostruire un dialogo autentico tra cittadini, produttori e istituzioni, per promuovere una consapevolezza collettiva sul valore del Pomodoro San Marzano DOP e dell’intera filiera corta. Solo così possiamo difendere questa eccellenza dalla contraffazione, rafforzare il legame con il territorio e immaginare un futuro agricolo etico, sostenibile e condiviso". Una serata di approfondimenti, sapori e ospiti d’eccellenza. La seconda parte dell’evento si terrà presso la suggestiva Tenuta Luis ad Acerra, dove prenderanno vita i “San Marzano Talks”: conversazioni di alto profilo con personalità del mondo istituzionale, scientifico e gastronomico moderati da Stefania Sirignano. Tra i protagonisti: • Franco Pepe, considerato uno dei migliori maestri pizzaioli al mondo; • Cristian Gadau, fondatore di The Best Chef e The Best Pizza Awards; • Patrizia Spigno, ricercatrice e presidente di Slow Food Campania; • Pino Coletti, fondatore della piattaforma Authentico contro l’Italian Sounding; • Tommaso Esposito, medico e giornalista gastronomico; • Tommaso Romano, presidente del Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino DOP; • Flora Della Valle, dirigente regionale per la Competitività e le Filiere Agroalimentari; • rappresentanti istituzionali del Comune di Acerra. Spazio anche ai cooking show, alle degustazioni ed alla sensibilizzazione contro il falso Made in Italy. In collaborazione con The Best Pizza Awards, protagonista sarà la creatività in cucina con degustazioni e showcooking curati da maestri pizzaioli di fama internazionale, come: • Amalia Costantini (Mater, Fiano Romano); • Antonio Cavoto (Mangia Pizza, Amsterdam); • Giovanni Senese (Pizzeria Senese, Sanremo); • I vari Pizza Resident come Nino Pannella (pizzeria omonima ad Acerra, 2 spicchi Gambero Rosso); Fabio Ciano, icona della pizza parigina; Enzo Bastelli (Basta Pizzeria, Nola, 2 spicchi Gambero Rosso). Non mancheranno momenti di intrattenimento interattivo, tra cui: • il Bloody Mary Bar con finger food a tema San Marzano; • il gioco “Against Fake San Marzano”, per sensibilizzare contro la contraffazione; • una Zona Social dedicata a contenuti digitali e interviste con ospiti. Numerosi anche i content creator presenti che condivideranno le esperienze e i sapori legati al pomodoro San Marzano. Tra i tanti, infatti, ci saranno Edu Lavandeira, Alex Campisi (Pizza Labo), Sofia Milani, Gabriel Reboul (Pizza Gabriel), Malati di Pizza, Fabio Amato (La cucina di Fabiuccio) ed Emanuela De Rosa. Un evento unico nel suo genere che punta a promuovere e a celebrare il pomodoro San Marzano, il re dei pomodori, in tutte le sue sfaccettature.

Giovedì 24 luglio, alle ore 22:30, nell’ambito del Festival Marateale, il Teatro sul mare dell’Hotel Santavenere di Maratea ospiterà la serata evento “Basilicata ed Imma: partner in crime” dedicata alla serie tv “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore” con Vanessa Scalera. Tratta dai romanzi di Mariolina Venezia, coprodotta da Rai Fiction, IBC Movie e Rai Com, con il contributo della Regione Basilicata[1] e il sostegno della Lucana Film Commission, la serie si è confermata anno dopo anno un fenomeno televisivo e culturale con ascolti record. L’evento vedrà la partecipazione di Vanessa Scalera (l’inconfondibile volto di Imma Tataranni), Massimiliano Gallo (che interpreta il marito di Imma Pietro De Ruggeri), Alessio Lapice (il maresciallo Ippazio Calogiuri), Nando Irene (il maresciallo Lamacchia). E ancora il regista Francesco Amato, la presidente della Lucana Film Commission Margherita Romaniello e il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi. Condotta da Roberto Ciufoli, la serata sarà un’occasione per rivelare aneddoti del backstage, ripercorrere il “tour lucano” della fiction, raccontare l’impatto turistico e culturale della serie tv che ha contribuito – come più volte ricordato dalla Presidente della LFC Margherita Romaniello - a un incremento importante di arrivi e presenze in Basilicata, confermando così il valore strategico dell’audiovisivo quale motore di crescita economica e occupazionale duratura nel territorio. Ad anticipare l’evento, alle ore 17:00 nel giardino del Santavenere, si terrà una masterclass riservata ai giovani filmmakers tenuta dal regista Francesco Amato e condotta da Margherita Romaniello. Il focus sarà sull’importanza delle storie e dei territori in cui vengono ambientate: “Imma e Matera: una vera case history”. Un’occasione unica per ispirare nuove generazioni di narratori. “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore” è una coproduzione Rai Fiction – IBC Movie – Rai Com, realizzata con il contributo della Regione Basilicata e il sostegno della Lucana Film Commission. Con Vanessa Scalera, Massimiliano Gallo, Alessio Lapice, Barbara Ronchi e con la partecipazione di Carlo Buccirosso. Liberamente tratta dai romanzi di Mariolina Venezia “Come piante tra i Sassi”, “Via del Riscatto”, “Maltempo” e “Rione Serra venerdì” editi da Einaudi Editore Spa. Soggetto di serie: Mariolina Venezia, Michele Pellegrini, Salvatore De Mola. Sceneggiatura: Salvatore De Mola, Pier Paolo Piciarelli, Michele Pellegrini, Pierpaolo Pirone, Filippo Gili, con la collaborazione di Francesco Amato. Produttori Rai Alessandra Ottaviani e Daniela Troncelliti. Produttori Beppe Caschetto e Anastasia Michelagnoli per IBC Movie. Regia di Francesco Amato.

Dal 14 al 21 luglio, tra le onde del Mediterraneo a bordo dell'avveniristica MSC World Europa, due passeggeri italiani hanno vissuto un’esperienza da veri chef. Gaetano Melillo, 33 anni, impiegato di Salerno, e Alessandro Gomiero, 22 anni, impiegato di Padova, si sono distinti partecipando con entusiasmo alla competizione culinaria “MasterChef At Sea”, ispirata al celebre format televisivo. La sfida, riservata agli ospiti della nave, si è articolata in due fasi: un quiz per testare la conoscenza gastronomica e l’emozionante prova Mystery Box, durante la quale i partecipanti hanno dovuto realizzare un piatto utilizzando ingredienti a sorpresa. I piatti sono stati giudicati da una giuria d’eccezione, tra cui lo chef esecutivo di bordo, in un’atmosfera carica di adrenalina e creatività. Gaetano e Alessandro hanno presentato un originale "Profolotterol all’italiana", un dessert raffinato a base di cioccolato fondente, topping di confettini e una selezione di frutti di bosco come mirtilli, lamponi e more. Un’esplosione di sapori che ha conquistato l’attenzione dei giudici e dei compagni di viaggio. Oltre alla sfida MasterChef, la nave ha offerto un ricco calendario di attività gastronomiche: dalle lezioni di cucina ai live show cooking, senza dimenticare le cene di gala e la vasta scelta di ristoranti tematici, tra cui il rinomato Butcher’s Cut, il moderno Bubbles Restaurant e il buffet internazionale Il Mercato. Un’esperienza da ricordare per Gaetano e Alessandro, che hanno portato in alto, anche tra le onde, il gusto e la passione tutta italiana per la cucina.