Prato: MarBlu tra le eccellenze raccomandato dagli chef
Maria Giovanna Labruna • 1 settembre 2020
L'eccellenza servita a casa tua

La pescheria MarBlu è presente sul territorio pratese dal 1984. Da allora persone altamente qualificate collaborano con la famiglia Torrini con professionalità e disponibilità per soddisfare al meglio le richieste dei clienti.
Da MarBlu si trovano prodotti ittici di prima qualità - sia freschi che surgelati - con una particolare attenzione a quelli provenienti dal mar Mediterraneo.
Non solo pesce, infatti entrando vi è un reparto di gastronomia, ricco di pietanze preparate con cotture a bassa temperatura o con la tecnica del sottovuoto, specialità regionali italiane, prodotti da agricoltura biologica e tanti piatti pronti cucinati da Isabella .
Non poteva mancare il vino, infatti, per accompagnare i vostri pasti, Maurizio vi guiderà nella scelta del vino perfetto.
Le migliori bottiglie italiane e internazionali vi aspettano nell' enoteca personale di MarBlu.
Ilio Pesca Prato - Viale Montegrappa, 83/85 - Prato
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Telefono: (+39) 0574 582873
Email: info@iliopescaprato.it

Ci sono piatti che non hanno bisogno di orpelli per raccontare una storia: bastano pochi ingredienti veri, uniti dall’amore per la terra e dalla qualità delle materie prime. Gli Spaghetti Valdoro, simbolo della tradizione pugliese, sono protagonisti di questa ricetta semplice ma autentica: Spaghetti alla Mediterranea con pomodoro e basilico. La pasta Valdoro, realizzata con grani duri selezionati e lavorata secondo metodi artigianali, sprigiona al dente tutto il profumo del grano pugliese. Ogni boccone è un ritorno alla genuinità, un omaggio al sole, al mare e ai sapori della nostra terra. Ricetta: Spaghetti Valdoro alla Mediterranea Ingredienti (per 4 persone): • 400 g di Spaghetti Valdoro • 500 g di pomodori maturi (o pomodorini del Salento) • 2 spicchi di aglio pugliese • Basilico fresco a volontà • Olio extravergine d’oliva • Sale marino e un pizzico di pepe nero Preparazione: • In una padella capiente, scalda l’olio extravergine d’oliva e lascia imbiondire l’aglio. • Aggiungi i pomodori tagliati e lascia cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti, finché il sugo non diventa vellutato. • Nel frattempo, cuoci gli Spaghetti Valdoro in abbondante acqua salata fino a quando non raggiungono la perfetta consistenza al dente. • Scola la pasta e saltala nel sugo di pomodoro insieme a qualche foglia di basilico fresco. • Servi con un filo d’olio crudo e, se vuoi, una grattugiata di ricotta dura pugliese. Il valore della semplicità In questo piatto, la semplicità diventa eccellenza. Ogni ingrediente parla di territorio, sole e tradizione: la Puglia in un piatto, con la qualità inconfondibile della pasta Valdoro, che esalta anche le ricette più essenziali. Un invito a riscoprire il gusto autentico delle cose semplici — perché nella semplicità si nasconde la vera bellezza.

Da sempre si dice che “la pelle è lo specchio dell’anima”. In realtà, la scienza oggi ci dimostra che è anche e soprattutto lo specchio di ciò che mangiamo. L’alimentazione incide in modo diretto sullo stato di salute della pelle: luminosità, compattezza, elasticità e capacità di rigenerazione dipendono in gran parte da ciò che mettiamo nel piatto ogni giorno. La pelle è infatti a tutti gli effetti un organo vivo e in continuo rinnovamento. Per mantenersi giovane e sana, ha bisogno di nutrienti precisi: vitamine, minerali, proteine e acidi grassi sani. Quando questi mancano, o vengono sostituiti da zuccheri raffinati, alcol e grassi saturi, la pelle “parla”: diventa spenta secca e reattiva. Acne, rossori, pelle secca o grigia non sono solo questioni estetiche: spesso rivelano squilibri intestinali, carenze nutrizionali o stress ossidativo. In medicina estetica è sempre più frequente affiancare i trattamenti dermatologici a una consulenza nutrizionale personalizzata, perché la pelle migliora davvero solo quando si lavora anche da dentro. Oggi parliamo di skin longevity: la capacità di mantenere una pelle giovane e sana nel tempo grazie a uno stile di vita equilibrato. L’obiettivo non è solo correggere, ma prevenire . Un’alimentazione ricca di cibi vivi, integrali e antinfiammatori, associata a buone abitudini (idratazione, sonno, movimento), può rallentare i segni del tempo molto più di qualsiasi crema miracolosa. E allora quali sono I cibi che possono far migliorare la nostra pelle? Agrumi, kiwi, frutti rossi e peroni ricchi in vitamina C e antiossidanti fondamentali per accelerare la riparazione cellulare e favorire la rigenerazione. Pesce azzurro, semi di lino, noci e frutta secca ricca in omega 3 che aiutano a mantenere la barriera cutanea integra e riducono l’infiammazione. Uova, legumi, e carne bianca ricchi in proteine nobili che forniscono gli amminoacidi necessari per la rigenerazione cellulare. E non dimentichiamo l’acqua e le fibre fondamentali per eliminare tossine e favorire la luminosità naturale. La pelle racconta la nostra storia: quello che proviamo, ma anche quello che scegliamo di nutrire ogni giorno. Curarla significa prendersi cura di sé a 360 gradi — corpo, mente e piatto inclusi. E dove non arrivano i cibi? Esistono gli integratori di cui parlerò nel prossimo articolo… a presto

Ridurre gli sprechi per nutrire il pianeta: la sfida del futuro In un mondo dove oltre 800 milioni di persone soffrono ancora la fame, mentre circa un terzo del cibo prodotto finisce nella spazzatura, la valorizzazione degli scarti alimentari si impone come una delle soluzioni più concrete e sostenibili per affrontare la crisi alimentare globale. Grazie alle moderne tecnologie e a politiche mirate, ciò che oggi è considerato un rifiuto può diventare una risorsa preziosa. Tecnologie innovative per un'economia circolare La scienza e la tecnologia mettono a disposizione strumenti sempre più sofisticati per trasformare gli scarti alimentari in nuove opportunità. Dal compostaggio alla produzione di biogas, dalla trasformazione in mangimi animali alla creazione di bioplastiche: sono molteplici le strade percorribili per dare nuova vita ai residui alimentari. Queste tecnologie non solo permettono di ridurre l’impatto ambientale, ma possono anche generare energia, biocarburanti e sostanze chimiche utili, contribuendo così a uno sviluppo economico sostenibile. Non meno importante è il ruolo dell’industria alimentare, che può adottare pratiche virtuose come la donazione delle eccedenze o la trasformazione degli scarti in prodotti secondari. Dalla buccia alla cura: il valore nascosto negli scarti Sempre più studi dimostrano che gli scarti alimentari contengono preziosi nutrienti e composti bioattivi. Ad esempio, bucce e torsoli di frutta o scarti di verdura possono essere utilizzati per estrarre antiossidanti naturali, vitamine e altri elementi benefici per la salute umana. Questi composti trovano applicazione non solo nell’alimentazione, ma anche nei settori farmaceutico e cosmetico, aprendo la strada a un’economia circolare che integra salute, benessere e rispetto per l’ambiente. Il ruolo della politica nella lotta contro la fame La valorizzazione degli scarti alimentari non può prescindere da un forte impegno politico. Le scelte dei governi e delle organizzazioni internazionali hanno un impatto diretto sulla disponibilità di cibo e sulla stabilità globale. Le recenti crisi internazionali, come quella in Myanmar o la cosiddetta "guerra del grano", evidenziano quanto la geopolitica possa influire sull’accesso alle risorse alimentari. È quindi fondamentale che le istituzioni promuovano normative che incentivino pratiche sostenibili e circolari, rendendo economicamente vantaggiosa la riduzione degli sprechi. Solo attraverso un’azione coordinata e globale sarà possibile affrontare in modo strutturale il problema della fame nel mondo. Una responsabilità collettiva Valorizzare gli scarti alimentari non significa solo trovare soluzioni tecnologiche o politiche. Significa anche cambiare il nostro modo di pensare il cibo, riconoscendo il valore di ogni risorsa e riducendo gli sprechi a tutti i livelli della filiera. In un mondo dove coesistono abbondanza e scarsità, la gestione intelligente degli scarti alimentari rappresenta una delle chiavi per un futuro più equo, sostenibile e solidale.

Iginio Massari, maestro indiscusso dell’arte dolciaria italiana, presenta il Panettone Tre Impasti – Edizione Speciale Numerata, una creazione destinata a diventare un oggetto del desiderio per gourmet e collezionisti. La nuova proposta della pasticceria Iginio Massari Alta Pasticceria è tutt’altro che un semplice panettone. Con un peso di 1,5 kg, questa edizione limitata si distingue non solo per la complessità della lavorazione, ma anche per l’esclusività della confezione: un sacchetto in tessuto racchiuso in una cappelliera da collezione, pensata per sottolineare l’unicità di ciascun esemplare numerato. Un incontro di sapori inediti La vera novità risiede però all’interno. Per la prima volta, tre impasti convivono armoniosamente nello stesso panettone, offrendo un’esperienza multisensoriale: Cedro candito, per una nota agrumata e rinfrescante Cacao con pepite di cioccolato fondente e lampone candito, che unisce intensità e fruttato Caramello e mandarino candito, dolcezza e morbidezza in perfetto equilibrio A impreziosire il tutto, una glassa al cioccolato bianco che dona un tocco vellutato e visivamente accattivante. Un’edizione per pochi Disponibile esclusivamente online sul sito ufficiale, il Panettone Tre Impasti rappresenta non solo un prodotto gastronomico d’eccellenza, ma anche una testimonianza dell’evoluzione del panettone nella pasticceria contemporanea. Una rivisitazione che non tradisce la tradizione, ma la eleva attraverso la tecnica, la ricerca degli ingredienti e una visione artistica senza compromessi. I n un mercato sempre più affollato, Massari sceglie la via della selettività: soli 220 pezzi, per un Natale all’insegna del gusto, dell’eleganza e della rarità.

Tra i partecipanti, anche Matteo Berrettini e Jannik Sinner, che si sono sfidati ai fornelli in un’atmosfera rilassata e piena di sorrisi. Creatività, spirito competitivo e un pizzico di improvvisazione hanno reso la sfida coinvolgente e imprevedibile. A distinguersi è stato Matteo Berrettini, che ha conquistato il primo posto grazie a una combinazione di gusto, presentazione e simpatia. Jannik Sinner, sempre determinato e preciso, ha dato filo da torcere all’amico e connazionale, confermando il suo impegno anche in questa prova lontana dalla racchetta. L’iniziativa ha offerto al pubblico un’occasione unica per scoprire un lato più informale e divertente dei protagonisti del circuito ATP, in un momento di convivialità che ha messo in luce il legame tra sport e lifestyle. Un evento speciale firmato ATP Tour e #fblifestyle, che celebra lo spirito del torneo viennese anche attraverso esperienze fuori dagli schemi. Foto Social Berrettini

Nasce una nuova rubrica dedicata all’enogastronomia d’autore, firmata dallo chef Giuseppe Strati, custode di sapori autentici e interprete creativo della tradizione calabrese. Un viaggio culinario che, piatto dopo piatto, ci condurrà alla riscoperta delle radici più genuine della terra calabrese attraverso ingredienti simbolo, storie familiari e memoria collettiva. In questo spazio, la cucina si fa racconto, e ogni ricetta è un ponte tra il passato e il presente, tra la Calabria delle origini e quella che guarda al futuro con orgoglio e consapevolezza. Chef Giuseppe Strati apre la rubrica con una creazione che parla direttamente al cuore e al palato: Scialatiello con pesce azzurro, cedro e pane raffermo al pepe crusco. Un piatto che non è solo un'esplosione di sapori, ma una dichiarazione d’amore per la propria terra, per i suoi prodotti e per la sua storia. L’utilizzo del pesce azzurro, pescato nei mari che bagnano la costa tirrenica calabrese, è una scelta che onora la semplicità e la ricchezza nutrizionale del patrimonio marinaro calabro. Il cedro, agrume simbolo della Riviera dei Cedri, porta con sé tutta la freschezza e la fragranza del territorio alto tirrenico, conferendo al piatto una nota agrumata, luminosa e inaspettata. A completare l’opera, una spolverata di pane raffermo al pepe crusco, un ingrediente antico e prezioso, che in dialetto tortorese viene chiamato “zafarana”. Croccante, profumato, intenso: il pepe crusco si trasforma in un’armonia perfetta con la morbidezza dello scialatiello e la delicatezza del pesce, donando al piatto una texture e un carattere inconfondibili. Questa ricetta non è solo una proposta gastronomica, ma una vera e propria narrazione del territorio: racconta il mare e la montagna, la costa e l’entroterra, le mani sapienti delle nonne e l’estro contemporaneo di uno chef che ha scelto di restare fedele alle proprie radici pur parlando un linguaggio nuovo. Con questa rubrica, Giuseppe Strati invita i lettori a riscoprire la Calabria dei sapori veri, quella che si nasconde nei mercati di paese, nei piatti delle feste, nei prodotti che resistono al tempo e alla modernità. Un invito a sedersi a tavola e ascoltare ciò che il gusto ha da raccontare..


