GIORNATA CREATO: COLDIRETTI PUGLIA, SALVAGUARDARE AGRICOLTURA EROICA E 623 SPECIE AUTOCTONE A RISCHIO ESTINZIONE

Maria Giovanna Labruna • 1 settembre 2020

 In Puglia va salvaguardata l’agricoltura. 

 In Puglia va salvaguardata l’agricoltura eroica con gli agricoltori custodi che preservano presidi di eccellenza della biodiversità anche in condizioni climatiche estreme, lavorano in terreni con rese molto basse o con difficoltà eccessive nel processo produttivo e salvano dal rischio estinzione le 623 specie autoctone pugliesi. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata mondiale per la custodia del Creato, un’iniziativa voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana dedicata a riaffermare l’importanza, anche per la fede, dell’ambientalismo con tutte le sue implicazioni etniche e sociali. La ricorrenza ufficiale è il 1 settembre, ma alle singole diocesi viene lasciata l’iniziativa di sviluppare attività locali lungo tutto il mese.

 “La Puglia può contare – ricorda il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – su 245mila ettari di aree naturali protette, di cui il 75,8% rappresentato da parchi nazionali – del Gargano e dell’Alta Murgia – e l’8,3% da aree naturali e riserve naturali marine. Le provincie che presentano la più alta percentuale di territorio soggetta a protezione sono quella di Foggia (51,5%) e Bari (27,7%). In questi luoghi protetti la varietà vegetale comprende 2.500 specie. Va rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori, perché il territorio è lo strumento per offrire bellezze, bontà e genuinità, quindi, anche occasione di autentico miglioramento della qualità della vita, non sacrificabile sull’altare di uno sviluppo apparente e non sostenibile”, insiste Muraglia.

La Puglia è tra le prime 3 regioni produttrici di cibo biologico con 4.803 produttori e la prima – aggiunge Coldiretti Puglia - per numero di trasformatori con 1.796 operatori.

In Puglia sono 276 i prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, oltre a 11 prodotti DOP (5 oli extravergini, patata novella di Galatina, Pane di Altamura, canestrato pugliese, mozzarella di bufala e oliva Bella di Cerignola, caciocavallo silano, oltre alla DOP ‘mozzarella di Gioia del Colle’ in via di definizione comunitaria), 9 IGP per l’olio di Puglia, la lenticchia di Altamura, la burrata di Andria, la Cipolla Bianca di Margherita, l’Uva di Puglia, il Carciofo Brindisino, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e le Clementine del Golfo di Taranto e 29 vini DOC e 6 IGP.

La grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell’ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli è testimoniata quotidianamente dall’affluenza nei Mercati di Campagna Amica regionali che hanno puntato proprio sui Sigilli della biodiversità per offrire prodotti eroici ai consumatori, a rischio estinzione, garantiti da agricoltori altrettanto eroici che quotidianamente ne garantiscono l’esistenza.

Per questo per i consumatori il KM0 garantisce l’impatto 0, considerato che a livello globale è stimato che un pasto medio – continua Coldiretti Puglia - percorre più di 1.900 chilometri per camion, nave o aeroplano prima di arrivare sulle tavole e spesso ci vuole più energia per portare il pasto al consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali, senza contare gli effetti sull’atmosfera e sui cambiamenti climatici provocati dall’emissione di gas ed effetto serra.

Consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia – secondo Coldiretti – può arrivare ad abbattere fino a 1000 chili di anidride carbonica l’anno. E’ stato ad esempio calcolato che un chilo di prugne dal Cile devono volare 12mila chilometri con un consumo di 7,1 kg di petrolio che liberano 22 chili di anidride carbonica, mentre l’uva dal Peru’ - conclude Coldiretti Puglia - percorre quasi 11mila chilometri con un consumo di 6,5 chili di petrolio e l’emissione di 20,2 chili di anidride.

 
Autore: Nicoletta Montesano 22 ottobre 2025
Ridurre gli sprechi per nutrire il pianeta: la sfida del futuro In un mondo dove oltre 800 milioni di persone soffrono ancora la fame, mentre circa un terzo del cibo prodotto finisce nella spazzatura, la valorizzazione degli scarti alimentari si impone come una delle soluzioni più concrete e sostenibili per affrontare la crisi alimentare globale. Grazie alle moderne tecnologie e a politiche mirate, ciò che oggi è considerato un rifiuto può diventare una risorsa preziosa. Tecnologie innovative per un'economia circolare La scienza e la tecnologia mettono a disposizione strumenti sempre più sofisticati per trasformare gli scarti alimentari in nuove opportunità. Dal compostaggio alla produzione di biogas, dalla trasformazione in mangimi animali alla creazione di bioplastiche: sono molteplici le strade percorribili per dare nuova vita ai residui alimentari. Queste tecnologie non solo permettono di ridurre l’impatto ambientale, ma possono anche generare energia, biocarburanti e sostanze chimiche utili, contribuendo così a uno sviluppo economico sostenibile. Non meno importante è il ruolo dell’industria alimentare, che può adottare pratiche virtuose come la donazione delle eccedenze o la trasformazione degli scarti in prodotti secondari. Dalla buccia alla cura: il valore nascosto negli scarti Sempre più studi dimostrano che gli scarti alimentari contengono preziosi nutrienti e composti bioattivi. Ad esempio, bucce e torsoli di frutta o scarti di verdura possono essere utilizzati per estrarre antiossidanti naturali, vitamine e altri elementi benefici per la salute umana. Questi composti trovano applicazione non solo nell’alimentazione, ma anche nei settori farmaceutico e cosmetico, aprendo la strada a un’economia circolare che integra salute, benessere e rispetto per l’ambiente. Il ruolo della politica nella lotta contro la fame La valorizzazione degli scarti alimentari non può prescindere da un forte impegno politico. Le scelte dei governi e delle organizzazioni internazionali hanno un impatto diretto sulla disponibilità di cibo e sulla stabilità globale. Le recenti crisi internazionali, come quella in Myanmar o la cosiddetta "guerra del grano", evidenziano quanto la geopolitica possa influire sull’accesso alle risorse alimentari. È quindi fondamentale che le istituzioni promuovano normative che incentivino pratiche sostenibili e circolari, rendendo economicamente vantaggiosa la riduzione degli sprechi. Solo attraverso un’azione coordinata e globale sarà possibile affrontare in modo strutturale il problema della fame nel mondo. Una responsabilità collettiva Valorizzare gli scarti alimentari non significa solo trovare soluzioni tecnologiche o politiche. Significa anche cambiare il nostro modo di pensare il cibo, riconoscendo il valore di ogni risorsa e riducendo gli sprechi a tutti i livelli della filiera. In un mondo dove coesistono abbondanza e scarsità, la gestione intelligente degli scarti alimentari rappresenta una delle chiavi per un futuro più equo, sostenibile e solidale.
Autore: Maria Giovanna Labruna 22 ottobre 2025
Iginio Massari, maestro indiscusso dell’arte dolciaria italiana, presenta il Panettone Tre Impasti – Edizione Speciale Numerata, una creazione destinata a diventare un oggetto del desiderio per gourmet e collezionisti. La nuova proposta della pasticceria Iginio Massari Alta Pasticceria è tutt’altro che un semplice panettone. Con un peso di 1,5 kg, questa edizione limitata si distingue non solo per la complessità della lavorazione, ma anche per l’esclusività della confezione: un sacchetto in tessuto racchiuso in una cappelliera da collezione, pensata per sottolineare l’unicità di ciascun esemplare numerato. Un incontro di sapori inediti La vera novità risiede però all’interno. Per la prima volta, tre impasti convivono armoniosamente nello stesso panettone, offrendo un’esperienza multisensoriale: Cedro candito, per una nota agrumata e rinfrescante Cacao con pepite di cioccolato fondente e lampone candito, che unisce intensità e fruttato Caramello e mandarino candito, dolcezza e morbidezza in perfetto equilibrio A impreziosire il tutto, una glassa al cioccolato bianco che dona un tocco vellutato e visivamente accattivante. Un’edizione per pochi Disponibile esclusivamente online sul sito ufficiale, il Panettone Tre Impasti rappresenta non solo un prodotto gastronomico d’eccellenza, ma anche una testimonianza dell’evoluzione del panettone nella pasticceria contemporanea. Una rivisitazione che non tradisce la tradizione, ma la eleva attraverso la tecnica, la ricerca degli ingredienti e una visione artistica senza compromessi. I n un mercato sempre più affollato, Massari sceglie la via della selettività: soli 220 pezzi, per un Natale all’insegna del gusto, dell’eleganza e della rarità.
Autore: La Redazione 22 ottobre 2025
Tra i partecipanti, anche Matteo Berrettini e Jannik Sinner, che si sono sfidati ai fornelli in un’atmosfera rilassata e piena di sorrisi. Creatività, spirito competitivo e un pizzico di improvvisazione hanno reso la sfida coinvolgente e imprevedibile. A distinguersi è stato Matteo Berrettini, che ha conquistato il primo posto grazie a una combinazione di gusto, presentazione e simpatia. Jannik Sinner, sempre determinato e preciso, ha dato filo da torcere all’amico e connazionale, confermando il suo impegno anche in questa prova lontana dalla racchetta. L’iniziativa ha offerto al pubblico un’occasione unica per scoprire un lato più informale e divertente dei protagonisti del circuito ATP, in un momento di convivialità che ha messo in luce il legame tra sport e lifestyle. Un evento speciale firmato ATP Tour e #fblifestyle, che celebra lo spirito del torneo viennese anche attraverso esperienze fuori dagli schemi. Foto Social Berrettini
Autore: Chef Giuseppe Strati 22 ottobre 2025
Nasce una nuova rubrica dedicata all’enogastronomia d’autore, firmata dallo chef Giuseppe Strati, custode di sapori autentici e interprete creativo della tradizione calabrese. Un viaggio culinario che, piatto dopo piatto, ci condurrà alla riscoperta delle radici più genuine della terra calabrese attraverso ingredienti simbolo, storie familiari e memoria collettiva. In questo spazio, la cucina si fa racconto, e ogni ricetta è un ponte tra il passato e il presente, tra la Calabria delle origini e quella che guarda al futuro con orgoglio e consapevolezza. Chef Giuseppe Strati apre la rubrica con una creazione che parla direttamente al cuore e al palato: Scialatiello con pesce azzurro, cedro e pane raffermo al pepe crusco. Un piatto che non è solo un'esplosione di sapori, ma una dichiarazione d’amore per la propria terra, per i suoi prodotti e per la sua storia. L’utilizzo del pesce azzurro, pescato nei mari che bagnano la costa tirrenica calabrese, è una scelta che onora la semplicità e la ricchezza nutrizionale del patrimonio marinaro calabro. Il cedro, agrume simbolo della Riviera dei Cedri, porta con sé tutta la freschezza e la fragranza del territorio alto tirrenico, conferendo al piatto una nota agrumata, luminosa e inaspettata. A completare l’opera, una spolverata di pane raffermo al pepe crusco, un ingrediente antico e prezioso, che in dialetto tortorese viene chiamato “zafarana”. Croccante, profumato, intenso: il pepe crusco si trasforma in un’armonia perfetta con la morbidezza dello scialatiello e la delicatezza del pesce, donando al piatto una texture e un carattere inconfondibili. Questa ricetta non è solo una proposta gastronomica, ma una vera e propria narrazione del territorio: racconta il mare e la montagna, la costa e l’entroterra, le mani sapienti delle nonne e l’estro contemporaneo di uno chef che ha scelto di restare fedele alle proprie radici pur parlando un linguaggio nuovo. Con questa rubrica, Giuseppe Strati invita i lettori a riscoprire la Calabria dei sapori veri, quella che si nasconde nei mercati di paese, nei piatti delle feste, nei prodotti che resistono al tempo e alla modernità. Un invito a sedersi a tavola e ascoltare ciò che il gusto ha da raccontare..
Autore: Maria Giovanna Labruna 21 ottobre 2025
Si conclude oggi, martedì 21 ottobre, l’edizione 2025 di HostMilano, il salone internazionale leader nell’ospitalità professionale organizzato da Fiera Milano. Una giornata densa di appuntamenti che celebra il meglio del settore attraverso talk, contest, masterclass e competizioni internazionali, con un’attenzione speciale all’innovazione, alla sostenibilità e alla formazione. La Gazzetta del Food sta seguendo tutti gli eventi in programma, raccontando le voci e i protagonisti di questa chiusura in grande stile. Si apre con il design delle nuove aree social negli hotel La giornata ha preso il via alle ore 11.00 con HotelSocialAreas, il contest promosso da BWH Hotels, dedicato alla progettazione degli spazi comuni negli hotel – coworking, lounge, aree relax e ristoranti – ripensati come luoghi di connessione, ispirazione e benessere. L’evento ha premiato i progetti che meglio hanno interpretato questa evoluzione, alla presenza di Sara Digiesi, CEO di BWH Hotels Italia & Malta, e della giuria tecnica. Ultimo Design Talk: nuovi format per l'accoglienza Alle 11.30 l’Area Design Talks ha ospitato l’ultimo incontro del ciclo, con un focus sulle nuove tipologie di ospitalità in risposta a grandi eventi e mutamenti dello scenario globale. Moderato da Cinzia Pagni, il dibattito ha coinvolto architetti, imprenditori e professionisti del settore come Cristian Catania, Marco Donati, Sara Prontera, Andrè Straja, Laura Verdi e la stessa Sara Digiesi, con riflessioni su come ripensare linguaggi, servizi e spazi per un’ospitalità in costante trasformazione. Caffè protagonista tra competizioni e nuove strategie di mercato Al Salone Internazionale del Caffè è andata in scena la cerimonia finale del World Barista Championship, che quest’anno celebra il suo 25° anniversario, e la Moka Challenge, dedicata all’iconica tradizione italiana. L’Experience Bar è rimasto aperto fino alle 17.00 con degustazioni e networking, mentre l’evento Coffee Addition ha concluso il programma con un incontro sull’ibridazione tra caffè, cacao e risorse idriche. Nel padiglione Beyond the Cup, spazio al confronto su modelli di business vincenti con il talk “Il franchising vincente, dal bar indipendente alla catena internazionale” e all’analisi del comportamento dei consumatori nel panel “Il caffè che ci somiglia”, con Monica Fabbris di CSA Research. Pane, pizza e pasta: la chiusura dell'Arte Bianca La creatività del made in Italy è stata protagonista anche nella giornata conclusiva del Bakery Square. Si è parlato di sinergie tra panificazione e caffetteria con il Bread Talk delle 11.00, mentre Pane e Benessere ha raccontato esperienze internazionali con il Portogallo e la Spagna. Il Campionato Europeo della Pizza, giunto alla 21ª edizione, ha premiato i migliori pizzaioli d’Europa, mentre allo stand A.P.Pa.Fre. lo show-cooking dedicato alla tradizione sarda ha deliziato i visitatori con degustazioni di pasta fresca tipica dell’Ogliastra. sCIOCk: il cioccolato tra analisi sensoriale e futuro Alle 12.30 ha preso il via l’ultima giornata di sCIOCk – Cioccolato in Movimento, con un incontro tecnico sull’analisi sensoriale del cioccolato condotto da Davide Comaschi e Luigi Odello, utile a perfezionare selezione e vendita nei canali professionali. Alle 15.00 si è parlato di innovazione, ingredienti e nuovi scenari per il cioccolato nel talk “Il futuro del cioccolato”, con interventi di esperti e accademici. Ristorazione tra formazione e sostenibilità Grande attenzione anche alla formazione professionale e alla cucina sostenibile. In Area Smart Food, l’incontro delle 11.30 ha visto protagonista Andrea Sinigaglia dell’Istituto De Filippi di Varese, insieme al centro di formazione ELIS di Roma, in un confronto sulle sfide educative per le nuove generazioni nel settore food. Nel pomeriggio, spazio alla cucina creativa anti-spreco con “L’arte dello Svuotafrigo” curata da APCI Chef Lab, e alla valorizzazione dei prodotti tipici con la masterclass della FIC Academy dedicata al Provolone Valpadana, seguita dalle premiazioni del Contest Philadelphia Professional. Un arrivederci tra eccellenza, passione e visione HostMilano 2025 si congeda così dal suo pubblico, confermandosi un punto di riferimento internazionale per tutti i professionisti dell’accoglienza, della ristorazione, della panificazione e della torrefazione. Una manifestazione che celebra non solo l’eccellenza del made in Italy, ma anche il dialogo continuo tra innovazione, cultura e futuro del settore. La Gazzetta del Food continuerà a raccontare i protagonisti e i trend emersi da questa edizione, in attesa della prossima straordinaria avventura nel 2027.
Autore: Elisa Panico Cristofoli 20 ottobre 2025
Il miglior panettone classico? Viene da Taiwan . A decretarlo è stata la giuria del Panettone World Championship , che ha celebrato la sua finalissima ieri a Host 2025, che prosegue a Fiera Milano fino a martedì 21 ottobre. Ma se siete in giro per il mondo e volete gustare un buon panettone tradizionale, potete fare tappa anche in Argentina (seconda classificata) e Australia (in terza posizione). Se invece volete provare il brivido dell’originalità, stesse destinazioni, ma rimescolate le tappe del vostro viaggio: nella categoria del panettone innovativo al primo posto, servito in abbinamento con il gelato, c’è infatti il Paese ‘down under’, l’Australia, seguita dall’Argentina e da Taiwan. Cos’aveva di speciale il panettone innovativo australiano? Ha usato in maniera magistrale gli ingredienti del proprio territorio, uno dei requisiti più stringenti di questa edizione del Campionato. Per i canditi i maestri australiani hanno infatti utilizzato il lemon myrtle, una variante locale di mirto con un sentore di limone, mentre il gelato ha coniugato un classico come la vaniglia con le noci macadamia australiane. Tocco finale: il panettone vero e proprio è stato lievemente tostato, nella migliore tradizione del ‘toast’ anglosassone. Il gusto del caffè italiano quest’anno è donna Quest’anno il caffè parla al femminile. Cristina Pangrazio, giovanissima bresciana è la prima donna a vincere il prestigioso Gran Premio della Caffetteria Italiana organizzato a Host 2025 da Aicaf e Altoga, seguita al secondo posto da Antonio Tamburrino di Caserta, mentre il terzo posto è andato a Pasquale Calderone di Genova. Ogni concorrente aveva a disposizione soltanto 13 minuti per raccontare una storia attraverso due espressi, due cappuccini e due drink freddi a base di caffè per un totale di sei bevande. Da realizzare tutte con lo stesso caffè e presentate in finale di battuta a giudici sensoriali che hanno giudicato tre aspetti: tecnica, gusto e mise en place. Con i suoi caffè, Cristina ha ‘raccontato’ la più avvincente storia di miscele, terroir, aromi e cremosità. L’esplorazione del gusto continua nei padiglioni Ma a Host 2025 la scoperta dei gusti di domani non si ferma ai campionati: prosegue anche nel percorso espositivo. I gusti di gelato più top della prossima estate, per esempio? Oltre al super particolare gelato alla patata, per chi ama l’American Style imperdibile il variegato ai popcorn, mentre se siete più per le scelte salutistiche il vostro è il gelato al super food açai. Se invece siete più per i gusti trendy, non potete perdervi il gelato al cioccolato del momento, il Dubai Chocolate. E non poteva mancare il gelato caldo, grazie a un’innovativa piastra dal design compatto e contemporaneo, che può stare comodamente sia sul bancone del bar come sul top di una elegante cucina domestica: basta inserire la pallina di gelato e la piastra vi crea intorno una cialda perfetta alla temperatura ideale. Perché la grande tendenza di quest’anno è la qualità personalizzata, dove vuoi e quando vuoi. Dal dispenser di bevande specialty (caffè, ma anche smoothies e cocktail) a quello di bubble tea in infinite varianti, fino alla friggitrice ad aria self service che sforna in poco tempo perfetti piatti gourmet senza usare oli. Oppure potete portarvi dietro la macchina espresso portatile di design che sta in una mano e vi permette di farvi il vostro caffè preferito dove volete. O farvi la vostra crema di frutta secca personale semplicemente inserendo una cartuccia di granola in un dispositivo grande quanto una piccola macchina da caffè domestica. E oggi le cialde sbarcano anche nel gelato, basta inserire una cialda, far leggere il codice QR e versare il latte fresco: in base agli ingredienti identificati, la macchina prepara all’istante un perfetto gelato artigianale appena fatto. E per restare in forma dopo avere gustato tante specialità, e rispettando anche l’ambiente, si può finire in bellezza con un allenamento sui nuovi attrezzi fitness in materiali ecosostenibili, come il legno e il metallo riciclato: caratterizzati da un design minimalista e fluido, sono pensati per l’accoglienza pluristellata e le palestre premium, ma non stonano neanche in una zona living contemporanea. Il viaggio nel futuro dell’ospitalità continua a Host 2025, a Fiera Milano fino a martedì 21 ottobre.
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