Estate 2025: Cosa vogliono davvero gli italiani a tavola?

Chef Gregori Nalon • 30 giugno 2025
Freschezza, sostenibilità e tradizione rivisitata: il nuovo identikit del gusto italiano nell’estate 2025
L’estate 2025 porta con sé una chiara evoluzione nelle abitudini alimentari degli italiani, che si confermano attenti, selettivi e sempre più consapevoli. A dominare la scena culinaria sono tre parole chiave: freschezza, sostenibilità e identità locale. Ma con uno sguardo aperto all’innovazione e alla leggerezza.
Il ritorno degli ingredienti semplici, ma intelligenti
Frutta e verdura di stagione sono protagoniste indiscusse sulle tavole estive, ma non si tratta di una scelta solo salutista: cresce la domanda per i prodotti a km zero, coltivati con metodi biologici o rigenerativi. Pomodori antichi, pesche tardive, zucchine locali e basilico appena raccolto: gli italiani cercano autenticità e stagionalità, privilegiando i piccoli produttori e i mercati contadini.
Cucina leggera ma creativa
La voglia di mangiare bene senza appesantirsi è una costante. Si affermano piatti freschi ma curati, come insalate gourmet con cereali integrali, poke rivisitati in chiave mediterranea, carpacci vegetali, hummus aromatizzati, tartare di pesce azzurro e yogurt artigianali arricchiti con spezie ed erbe aromatiche. La parola d’ordine è equilibrio, ma senza rinunciare al gusto.
Il boom delle bevande naturali
Nel mondo del beverage, l’estate 2025 segna il trionfo delle bevande naturali: acque aromatizzate con frutta ed erbe, kombucha italiani, tè freddi biologici e soft drink artigianali a basso contenuto di zuccheri. Calano le vendite dei prodotti industriali e cresce l’attenzione per l’etichetta e la provenienza degli ingredienti.
Street food evoluto e ristorazione sostenibile
Anche il cibo di strada cambia pelle: meno fritti, più qualità. Panini gourmet con pane ai grani antichi, piadine vegetali, arancini vegetariani, mini porzioni per un consumo consapevole e meno sprechi. I food truck e i ristoranti estivi si attrezzano con proposte plastic-free e menu che indicano l’impronta ambientale.
Il fattore esperienziale
Sempre più italiani cercano esperienze culinarie, non solo pasti: cene nei campi, degustazioni sotto le stelle, picnic in vigna, cooking class in agriturismo. Il cibo diventa un pretesto per vivere il territorio, raccontare una storia, creare relazioni.
L’estate 2025 racconta di un’Italia che ama mangiare bene, ma anche scegliere con testa. I consumatori si muovono tra tradizione e innovazione, cercando qualità, trasparenza e rispetto per l’ambiente. La nuova tavola italiana è più verde, consapevole e legata al territorio — ma non rinuncia alla creatività e al piacere.
Mangiare, oggi, è un atto culturale. E gli italiani lo sanno.
Autore: Gemma Caruso 30 giugno 2025
Prosegue il cammino di "Cenando Sotto un Cielo Diverso", l’evento enogastronomico e benefico ideato dalla psicologa ed event manager Alfonsina Longobardi, presidente dell’Associazione Tra Cielo e Mare, che ne cura l’organizzazione con il format Essenze di Gusto. Martedì 8 luglio 2025, la manifestazione giunge alla sua XVII edizione in una delle location più affascinanti della Campania: Villa Tony a Ercolano. Un appuntamento che unisce l’eccellenza del mondo culinario all’impegno sociale, coinvolgendo giovani talenti degli istituti alberghieri: i ragazzi del Viviani di Castellammare di Stabia e del Don Orione di Torre del Greco, che contribuiranno con entusiasmo e professionalità a rendere la serata indimenticabile. Passione e Solidarietà: Una Rete che Cresce L’evento rappresenta ogni anno un modello virtuoso di come la solidarietà, unita alla passione, possa diventare un autentico motore di cambiamento. Il lavoro dietro le quinte inizia con mesi di anticipo: dalla selezione degli chef ai partner, dalla logistica alla definizione dei progetti beneficiari. L’obiettivo è ampliare la rete solidale che ruota attorno alla kermesse, offrendo al pubblico un’esperienza gastronomica di altissimo livello, con la consapevolezza che ogni piatto gustato contribuirà concretamente ad aiutare chi ne ha bisogno. Un Tema, un Valore: "Autenticità – Be Yourself" Il tema scelto per questa edizione è: “Autenticità – Be Yourself”. Un invito a riaffermare il valore della sincerità profonda, libera da condizionamenti, ispirandosi alla saggezza del filosofo Lao Tzu: “Preoccupati di ciò che gli altri pensano e sarai loro prigioniero.” Come da tradizione, l’evento si fa anche portavoce di temi sociali spesso trascurati, accendendo i riflettori su realtà che meritano attenzione e supporto. Una Squadra Straordinaria per un Obiettivo Comune Anche quest’anno l’evento vedrà la partecipazione di oltre 230 professionisti del gusto: chef stellati e non, ristoratori, produttori, pizzaioli, pastry chef, bartender e appassionati, tutti uniti da un unico obiettivo: raccogliere fondi per tre importanti progetti di solidarietà: Acquisto di materiali ludico-didattici per la Cooperativa Rugiada di Castellammare di Stabia Acquisto di doni per i bambini ricoverati nei reparti pediatrici di alcuni ospedali napoletani Sostegno al progetto “Art Helps People” dell’artista Nello Petrucci, per finanziare interventi umanitari in Africa: assistenza alimentare agli anziani e supporto a un orfanotrofio Un Parterre d’Eccezione anche dal Mondo dello Spettacolo Non mancheranno gli ospiti del mondo dello spettacolo: attori, cantanti, comici e testimonial tra cui Rossella Erra, Peppe Laurato, Salvatore Turco, Ludo Brusco, Ciro Torlo, Francesco Albanese, e Mario Cusitore da Uomini e Donne. A guidare la serata sarà la direttrice artistica e conduttrice Ida Piccolo, presenza immancabile e cuore pulsante dell’evento. Prenota il tuo posto nel cuore della solidarietà Per partecipare alla serata è richiesto un contributo di beneficenza a partire da 60 euro. Coordinate bancarie per la donazione: Intestazione: Associazione Tra Cielo e Mare Banca: BPER Banca – Filiale di Castellammare di Stabia IBAN: IT53 Y053 8722 1000 0003 5241 968 Causale: “Cenando Sotto un Cielo Diverso” 📞 Per info e prenotazioni: 333 3455623 Cenando Sotto un Cielo Diverso non è solo un evento, è un abbraccio collettivo fatto di gusto, impegno e cuore. Non resta che partecipare, contribuire e… lasciarsi ispirare.
Autore: La Redazione 27 giugno 2025
Negli ultimi anni, sempre più persone stanno riscoprendo un'antica saggezza: immergersi nei boschi fa bene. Non si tratta solo di una passeggiata tra gli alberi, ma di una vera e propria pratica di benessere conosciuta come forest bathing o, in giapponese, Shinrin-yoku. Nata in Giappone negli anni '80 come risposta all'aumento dello stress e dei disturbi legati alla vita urbana, questa pratica consiste nel trascorrere del tempo in modo consapevole in ambienti naturali, soprattutto nei boschi, con l'obiettivo di rilassarsi, rigenerarsi e rallentare. Oggi è diventata una tendenza globale, amata da chi cerca un'alternativa autentica alla frenesia digitale. Diversi studi scientifici hanno confermato che passare anche solo un paio d’ore tra gli alberi può abbassare la pressione sanguigna, ridurre i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e migliorare l’umore. I profumi degli alberi, il suono delle foglie mosse dal vento, il contatto con il suolo: ogni dettaglio stimola i sensi e contribuisce al benessere psicofisico. In Italia stanno nascendo sempre più iniziative: passeggiate guidate nei parchi naturali, percorsi sensoriali, ritiri di disconnessione, perfino sessioni di meditazione tra i faggi e le querce. Le foreste, da sfondo per le gite domenicali, si stanno trasformando in veri e propri centri di “cura naturale”. Questa tendenza si inserisce in un più ampio ritorno alla semplicità, al contatto diretto con la terra e alla ricerca di equilibrio. In un'epoca in cui siamo costantemente connessi, immergersi nei boschi ci invita a staccare, respirare, e tornare a sentirci parte di qualcosa di più grande. Prossima gita? Lascia lo smartphone a casa e ascolta il canto del bosco.
Autore: La Redazione 27 giugno 2025
Nel 2024 l’agroalimentare italiano ha segnato una crescita del +5,9%, superando nettamente l’andamento del PIL nazionale. A trainare il settore è l’export, che rappresenta oltre il 40% del fatturato complessivo, con gli Stati Uniti tra i principali mercati di sbocco. Tuttavia, sull’orizzonte si addensano nubi: l’ipotesi di nuovi dazi USA – fino al 25% – preoccupa fortemente le aziende italiane, soprattutto nei comparti vino, formaggi, salumi e olio. Il timore è che un ritorno di politiche protezionistiche possa rallentare bruscamente la crescita, con perdite stimate fino a 2 miliardi di euro. Il governo italiano e le istituzioni europee sono al lavoro per scongiurare nuove barriere commerciali, mentre le imprese accelerano la diversificazione verso altri mercati. In un contesto globale incerto, il Made in Italy resta forte, ma serve una strategia comune per tutelarne la competitività. Foto Web
Autore: Gemma Caruso 27 giugno 2025
Un primo piatto che racconta il meglio del territorio e della tradizione mediterranea: gnocchetti freschi con cozze, zucchine e pomodori del Vesuvio, una ricetta che unisce semplicità, gusto e raffinatezza. Perfetta per un pranzo domenicale in famiglia o per stupire gli ospiti con sapori autentici e armoniosi. La dolcezza delle zucchine e l’intensità dei pomodori vesuviani si sposano con il sapore deciso delle cozze, regalando un equilibrio perfetto tra mare e orto. Un piatto ricco, ma delicato, che si prepara facilmente e in poco tempo, lasciando spazio al piacere della tavola e alla convivialità. Ingredienti per 4-5 persone: 500 g di gnocchetti freschi 500 g di zucchine 500 g di cozze sgusciate 300 g di pomodori rossi del Vesuvio Cipolla sminuzzata finemente Olio extravergine d’oliva q.b. Sale grosso q.b. Pepe e peperoncino a piacere Pecorino grattugiato (facoltativo) A piacere: gamberetti, prezzemolo e basilico Procedimento: In una padella capiente, scaldate un filo d’olio extravergine d’oliva e fate soffriggere la cipolla finemente tritata. Insaporite con un pizzico di sale, pepe e peperoncino. Unite quindi le zucchine tagliate a dadini e fate cuocere a fuoco moderato, finché iniziano ad ammorbidirsi e a creare una consistenza cremosa. Nel frattempo, tagliate i pomodori a pezzetti e fate aprire le cozze a vapore, poi sgusciatele con cura. Mentre prosegue la cottura delle zucchine, portate a ebollizione una pentola d’acqua salata per la pasta. Utilizzate un mestolo di questa acqua bollente per ammorbidire ulteriormente il fondo di cottura delle zucchine. Aggiungete quindi i pomodori al composto e, poco dopo, anche le cozze pulite. Cuocete per pochi minuti, giusto il tempo di amalgamare bene tutti gli ingredienti. Lessate gli gnocchetti, scolateli con delicatezza e uniteli al sugo in padella, facendoli saltare per qualche minuto a fuoco vivo per assorbire bene i sapori. Completate con una spolverata di pecorino, un tocco di prezzemolo fresco o basilico a piacere e servite subito. Consiglio dello chef: Per un tocco ancora più ricco e marinaro, potete aggiungere qualche gamberetto in cottura assieme alle cozze. Un piatto dal risultato garantito, che vi farà raccogliere molti complimenti a tavola. Buon appetito!
Autore: Camilla Gemma 18 giugno 2025
Zafferano 3 Cuochi, l'iconico marchio di zafferano, festeggia il suo novantesimo anniversario. E lo fa con una campagna di comunicazione, dal titolo "90 anni insieme" che sancisce un legame indissolubile con i consumatori tanto da essere riconosciuto come "LO Zafferano degli italiani". Fondata a Milano, l'azienda celebra questo importante traguardo con un barattolino di zafferano in oro, realizzato in edizione limitata e destinato a tutti i canali distributivi Food&Service. "Da 90 anni, Zafferano 3 Cuochi è un pilastro della tradizione culinaria italiana, mantenendo una qualità senza pari - afferma Paolo Daperno, Direttore Generale del brand -. Il nostro impegno per l'innovazione e il legame profondo con i consumatori ci ha permesso di evolverci con i tempi pur rimanendo fedeli alla nostra eredità. Siamo orgogliosi di continuare ad arricchire i piatti italiani e ispirare nuove creazioni culinarie, assicurando che Zafferano 3 Cuochi rimanga 'LO Zafferano' per le generazioni a venire". Storia. La storia di Zafferano 3 Cuochi inizia a Milano, in via Cappellini, il 12 giugno 1935, con l'intuizione del fondatore Gianni Mangini che decide di rivoluzionare il mercato alimentare introducendo lo zafferano in polvere confezionato in bustine pre- dosate. Si trattava a quell'epoca di un'innovazione senza pari per un prodotto che fino ad allora veniva venduto "sfuso" nelle drogherie ed era considerato d'élite. Questa innovazione ha portato di fatto lo zafferano da ingrediente pregiato riservato alle occasioni speciali a un utilizzo nella cucina di tutti i giorni. Nel 2021 il Ministero delloSviluppo Economico ha riconosciuto Zafferano 3 Cuochi quale "marchio storico di interesse nazionale". L'inconfondibile confezione del marchio, contrassegnata dal disegno di tre cuochi sorridenti in fila, è stata realizzata un pittore inglese nel 1935 ed è rimasta pressoché invariata fino ad oggi, diventando iconica. Fin dalla sua nascita, Zafferano 3 Cuochi ha goduto di un primato incontrastato e di un successo costante, diventando il marchio leader in Italia. Il suo successo è decretato dalla qualità, praticità e versatilità, garantendo uno zafferano in polvere con colore, profumo e sapore superiori alla media del mercato, che si scioglie facilmente e si distribuisce in maniera uniforme nei piatti. Ancora oggi, 90 anni dopo, è riconosciuto come "Lo Zafferano" per antonomasia. Zafferano 3 Cuochi ha costantemente dimostrato la sua versatilità al di là del classico risotto alla milanese, ispirando una vasta gamma di piatti tra cui antipasti, primi, secondi, contorni e dolci fino a toccare il mondo della mixology. Gli archivi del marchio vantano oltre 700 ricette allo zafferano, e nuove ricette vengono condivise ogni settimana sul sito web rinnovato, in ricettari interattivi e sui canali social di Zafferano 3 Cuochi. La lavorazione di Zafferano 3 Cuochi inizia con la selezione delle migliori materie prime grazie alla passione e alla conoscenza dei mercati di approvvigionamento dal 1935. La raccolta avviene una sola volta all'anno in autunno, quando ogni fiore viene colto manualmente, senza alcun tipo di meccanizzazione. Si passa poi alla sfioratura, un lavoro che va fatto con delicatezza per non rovinare i pistilli. Lo stesso giorno si procede con l'essiccazione, un processo in cui lo zafferano perde circa i cinque sesti del suo peso. Per 1 kg di zafferano essiccato servono 150.000 fiori e 500 ore di lavoro. Con 20 fiori di zafferano e 60 pistilli si ottiene una bustina di Zafferano 3 Cuochi da 0,15 grammi. Oltre a un contenuto preziosissimo, anche il packaging è notevole. La bustina, oltre ad essere iconica e senza tempo, contiene uno speciale incarto la cui caratteristica distintiva è far scivolare la polvere agevolmente senza far sprecare nemmeno un granello. La confezione è realizzata con materiali esclusivi che fanno da barriera e consentono di conservare le proprietà organolettiche del prodotto.
Autore: Chef Gregori Nalon 18 giugno 2025
Il gelato è molto più di un semplice dessert: è un'esperienza sensoriale che, se fatto con ingredienti genuini, può anche offrire sorprese positive dal punto di vista nutrizionale. Ma quando si può davvero dire che un gelato è "buono"? Scopriamolo insieme. 1) La Freschezza: il Primo Segreto del Gelato Artigianale Un gelato di qualità parte dalla freschezza degli ingredienti. Devono essere di stagione, sani, di qualità e senza alterazioni. I migliori gelatieri artigianali preparano il gelato quotidianamente, utilizzando latte fresco, panna non trattata e frutta di stagione. La mancanza di conservanti e l’assenza di lunghi stoccaggi fanno sì che il prodotto mantenga intatte le sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali. Indizi della freschezza? Colori naturali (niente pistacchi fluorescenti, menta verde ecc.), consistenza cremosa, omogenea e non collosa, e gusto autentico. 2) Valori Nutrizionali: il Gelato può Essere un Buon Compromesso Sebbene il gelato sia spesso visto come un piacere da concedersi con moderazione, in realtà può essere una fonte interessante di nutrienti, soprattutto nelle versioni artigianali. Proteine: quelle del latte e delle uova (se presenti), fondamentali per muscoli e sistema immunitario. Calcio e fosforo: ottimi per ossa e denti. Vitamine e antiossidanti: presenti nei gelati alla frutta fresca o al cioccolato fondente. Zuccheri e grassi: presenti, ma in dosi che variano a seconda delle ricette; un buon gelato non dev’essere eccessivamente dolce o pesante. Il trucco? Scegliere porzioni moderate e preferire gusti semplici e naturali. 3) Il Gelato Buono “Esiste”: Come Riconoscerlo Un gelato buono non ha bisogno di effetti speciali. È autentico, equilibrato, fatto con ingredienti riconoscibili e senza basi industriali. Si distingue anche per: Un’etichetta trasparente: pochi ingredienti, chiari e senza sigle misteriose. Un gusto vero: il limone sa di limone, non di caramella. Il pistacchio è delicato e naturale, non verde acceso. Una temperatura giusta: se troppo freddo o duro, potrebbe non essere ben mantecato. 4) Una Nota Importante Sugli Zuccheri Un gelato di qualità non deve essere necessariamente molto zuccherato. Anzi, spesso chi utilizza troppi zuccheri lo fa per mascherare la bassa qualità degli ingredienti, che potrebbero risultare amari o lasciare un retrogusto lungo e sgradevole in bocca. Un gelato di qualità ha un sapore autentico, deciso ma non invadente, che svanisce dolcemente e ti invoglia a mangiarne ancora. Un gusto troppo persistente è spesso dato da aromi industriali e chimici. Un Gelato Buono è Possibile? Sì, il gelato buono esiste, ed è quello che unisce sapore, freschezza e nutrizione in un equilibrio perfetto. Non è solo un piacere estivo, ma una piccola opera d’arte gastronomica che – con la giusta attenzione – può far parte di una dieta equilibrata. Attenzione però: per fare un grande gelato non è sufficiente avere materie prime di qualità. Ebbene sì, serve sapere come trattare gli ingredienti, conoscere a fondo la materia prima, e soprattutto serve il famoso sesto elemento... la passione.
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