Chef Rocco Gerundino: la cucina del benessere tra tradizione, tecnica e territorio

Maria Giovanna Labruna • 18 settembre 2025

Fagottino ripieno di faraona nostrana, mela cotogna e limone IGP di Rocca Imperiale

La passione per la cucina può nascere in tanti modi. 
Per lo chef Rocco Gerundino, è nata tra le mura di una sala ricevimenti, seguendo da vicino il lavoro della madre presso il ristorante Miramare di Roseto Capo Spulico, suo paese natale. Aveva solo dodici anni quando ha cominciato a osservare, apprendere e mettere le mani in pasta, letteralmente, tutti i fine settimana. Un'esperienza che, protratta per tre anni, ha gettato le basi di una carriera solida e in costante evoluzione.
A sedici anni inizia a lavorare in altre cucine, accumulando esperienze concrete. A diciotto si iscrive all’istituto alberghiero, dove consegue il diploma, alternando gli studi con la pratica, lavorando durante le stagioni estive e nei banchetti presso strutture come il Castello di Amendolara, diversi villaggi turistici e servizi catering.
Dopo il diploma, si trasferisce al Nord Italia, dove approfondisce il mestiere come chef di partita sul Lago di Garda, a Limone sul Garda. Ma è nel 2010/2011 che arriva il primo vero incarico da chef di cucina, al Miramare Palace Hotel di Trebisacce. Un'esperienza determinante che segna l’inizio di una visione più personale e matura della cucina. Qui, grazie a un team affiatato e a una proposta gastronomica innovativa, la struttura ottiene importanti riconoscimenti, così come lo stesso chef.
In seguito, Gerundino decide di spostarsi all’estero, dove affina ulteriormente le tecniche e approfondisce concetti fondamentali come l’equilibrio nutrizionale e la cucina funzionale. Scopre l’importanza di non sovraccaricare i piatti, evitando ad esempio l’abbinamento di più amidi in un’unica portata, favorendo piatti naturali e leggeri. Un’impostazione che lo segna profondamente e che diventerà la base della sua filosofia culinaria.
Oggi è alla guida della cucina del Casale 700, una struttura rinomata e moderna in Calabria, dove ha dato vita a un progetto ambizioso: portare avanti una cucina del benessere. Una cucina che fa sentire bene, che non appesantisce, ma che emoziona attraverso il rispetto della materia prima, la stagionalità, la spontaneità degli ingredienti e l’equilibrio tra gusto e salute. In questo contesto, l’obiettivo non è soltanto “nutrire” ma anche educare il palato e favorire uno stile di vita più consapevole, attraverso piatti costruiti con cura, qualità e identità territoriale.
Il Casale 700 ha visto una crescita costante e un entusiasmo crescente da parte degli ospiti, sempre più sensibili a un approccio gastronomico sostenibile e salutare. “Siamo ciò che mangiamo” – afferma spesso lo chef – ed è con questa consapevolezza che ogni piatto viene pensato e realizzato.
In merito al recente caso di botulino che ha colpito la Calabria, Gerundino interviene con parole ferme ma rispettose:
"La Calabria è una terra ricca di grandi professionisti, non può essere rappresentata da errori così gravi. Nel 2025 non è accettabile morire per mancanza di conoscenza o di attenzione. Mi stringo alla famiglia colpita, ma spero vivamente che si approfitti di questo momento per investire in una formazione più approfondita, anche in collaborazione con enti ospedalieri e professionisti del settore. La sicurezza alimentare è parte integrante della qualità in cucina.”
Nel frattempo, la missione del Casale 700 continua: offrire una cucina autentica, di qualità rara, realizzata con ingredienti semplici, locali, genuini e trattati con rispetto.
A seguire, una ricetta che rappresenta al meglio la sua filosofia e il suo legame con il territorio.
Fagottino ripieno di faraona nostrana, mela cotogna e limone IGP di Rocca Imperiale
Servito su coulis di pomodorino giallo e croccante di peperoni cruschi
Ingredienti per la sfoglia all’uovo
• 1 kg di semola rimacinata
• 50 g di farina 0
• 6 uova da 50 g
• 20 g di acqua
• Sale q.b.
Procedimento
Disporre la farina su un piano di lavoro, formare una fontana e inserire al centro le uova e il sale. Iniziare a mescolare con le mani fino a quando le uova avranno incorporato la farina. Se l’impasto risulta troppo duro, aggiungere i 20 grammi d’acqua. Lavorare per circa 20 minuti fino a ottenere un impasto liscio, asciutto e omogeneo. Coprire con un canovaccio umido o pellicola e lasciare riposare per 30 minuti.
Ingredienti per il ripieno
• 300 g di petto di faraona
• 2 patate
• 2 peperoni cruschi
• 250 g di pomodorini gialli (cotti al forno e frullati)
• 1 limone
• 3 o 4 mele (sbucciate e tagliate a cubetti)
• 1 spicchio d’aglio
• Timo q.b.
• Sale q.b.
• 60 g di olio extravergine di oliva
• Vino rosso per sfumare
Procedimento
In una casseruola, versare l’olio e aggiungere l’aglio, facendolo imbiondire. Tagliare la faraona a cubetti e farla rosolare bene, poi sfumare con vino rosso. Aggiungere patate, mele, succo e scorza di limone, sale e timo. Coprire con acqua e lasciar cuocere per circa 3-4 ore, fino a ottenere un composto morbido e ben amalgamato. Frullare il tutto con un mixer a immersione fino a ottenere una consistenza asciutta, corposa e omogenea. Lasciar raffreddare.
Composizione dei fagottini
Stendere la pasta con la sfogliatrice fino a uno spessore di circa 1 mm. Tagliare dei quadrati con un coppa pasta. Spennellare i bordi con uovo sbattuto. Posizionare al centro una piccola quantità di ripieno con l’aiuto di un cucchiaino o sac à poche. Chiudere il fagottino portando verso il centro i quattro angoli, sigillandoli bene.
Cottura
I fagottini possono essere cotti al vapore oppure in acqua bollente salata per pochi minuti.
Presentazione del piatto
Servire i fagottini su una base di coulis di pomodorino giallo (oppure crema di zucca, a piacere).
Completare il piatto con una spolverata di peperoni cruschi sbriciolati e qualche foglia di basilico fresco.
Conclusione
Questa ricetta è l’espressione della cucina di Rocco Gerundino: attenta, radicata, consapevole. Una cucina capace di unire memoria e modernità, tecnica e rispetto del territorio, con l’obiettivo di far sentire ogni ospite non solo soddisfatto, ma anche in equilibrio con ciò che mangia.
Una cucina che non si limita a essere buona, ma che vuole fare bene.

Autore: La Redazione 30 ottobre 2025
Un gesto, una filosofia In Giappone, il sushi è più che un alimento: è un’espressione di armonia tra uomo e natura. La parola “sushi” (้…ธใ—) rimanda all’acidità del riso, elemento cardine della preparazione, che accoglie il pesce fresco come in un abbraccio perfetto. Ogni gesto del maestro itamae è calibrato: dalla temperatura del riso alla pressione delle dita, fino al taglio millimetrico del pesce. L’obiettivo è uno solo — l’equilibrio assoluto. Come degustare il sushi nel modo corretto Con le mani o con le bacchette? La tradizione ammette entrambe le opzioni. Il nigiri, composto da riso e pesce, può essere gustato con le dita per preservarne la struttura; il sashimi, privo di riso, si degusta rigorosamente con le bacchette. La salsa di soia: mai esagerare Il sushi va immerso nella soia solo con la parte del pesce, mai con quella del riso, che rischierebbe di assorbirla troppo e squilibrare il sapore. Il condimento deve accompagnare, non coprire. Wasabi e zenzero, due ruoli distinti Il wasabi va applicato in piccole quantità, direttamente sul pesce, per amplificarne la freschezza marina. Lo zenzero, invece, serve a “pulire” il palato tra un assaggio e l’altro, favorendo la percezione delle diverse sfumature. L’ordine dei bocconi Come in una degustazione enologica, l’esperienza segue una progressione: si parte dai sapori più delicati — come branzino o ricciola — per arrivare ai più complessi, come tonno, salmone o anguilla. Anche nel nostro Paese il sushi ha raggiunto livelli di eccellenza, grazie a chef formati nelle migliori scuole giapponesi e a un’attenzione crescente verso la qualità del pesce e la tecnica. Dietro ogni pezzo di sushi si cela una filosofia fatta di precisione, armonia e rispetto. Mangiarlo non significa semplicemente nutrirsi, ma partecipare a un rito culturale in cui estetica, tecnica e gusto si fondono in un unico gesto. In un panorama gastronomico sempre più contaminato, il sushi autentico resta un simbolo di purezza e di dedizione assoluta alla materia prima — un’arte che continua a parlare la lingua universale della perfezione.
Autore: La Redazione 30 ottobre 2025
Le mandorle non fanno bene solo al cuore, ma anche all’intestino. A dirlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Reading (Regno Unito), pubblicato sulla rivista scientifica The American Journal of Clinical Nutrition, che ha messo in luce un legame sorprendente tra il consumo di mandorle e la salute cardiometabolica. Secondo gli studiosi, mangiare regolarmente una manciata di mandorle al giorno aiuta a nutrire i “batteri buoni” dell’intestino, migliorando così l’equilibrio del microbiota. Questo effetto positivo si traduce in benefici per il metabolismo, i livelli di colesterolo e il controllo della glicemia, tutti fattori chiave per la salute del cuore. Durante la ricerca, durata sei settimane, i partecipanti che avevano inserito le mandorle nella loro dieta hanno mostrato un aumento dei batteri intestinali in grado di produrre butirrato, una sostanza che contribuisce a ridurre l’infiammazione e a migliorare la sensibilità all’insulina. Ricche di grassi buoni, vitamina E, fibre e antiossidanti, le mandorle si confermano quindi un alleato prezioso per il benessere cardiovascolare e intestinale. Inserirle in una dieta equilibrata, spiegano gli esperti, può aiutare a prevenire le malattie cardiache e metaboliche e a favorire un equilibrio dell’organismo a 360 gradi. “Il nostro studio mostra che ciò che fa bene all’intestino può avere un impatto diretto anche sulla salute del cuore — un asse sempre più riconosciuto come fondamentale per il benessere generale”, sottolineano i ricercatori di Reading. Come inserire le mandorle nella dieta: i consigli degli esperti La quantità giusta Una porzione ideale corrisponde a circa 30 grammi al giorno, ovvero una manciata (20-25 mandorle). È sufficiente per ottenere i benefici senza eccedere nelle calorie. Quando mangiarle Perfette come spuntino di metà mattina o pomeriggio, le mandorle aiutano a controllare la fame e a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Possono essere aggiunte anche a yogurt, insalate o frullati per arricchirli di nutrienti e gusto. Meglio al naturale Per preservarne tutte le proprietà, è preferibile consumarle al naturale o leggermente tostate, evitando quelle salate o zuccherate. Abbinale a una dieta equilibrata Le mandorle non sostituiscono altri alimenti, ma si integrano perfettamente in un regime ricco di frutta, verdura, cereali integrali e proteine di qualità.
Autore: Gemma Caruso 29 ottobre 2025
Non è un semplice ortaggio, il peperone. È un'esplosione di colore, un'illusione di piccantezza e, soprattutto, un'anima generosa che si adatta a ogni piatto. Da quel giorno, è diventato il mio complice fidato in cucina. Un ortaggio che viene da lontano Sapevi che questo ortaggio versatile e colorato non è originario dell'Italia? Arrivato in Europa dalle Americhe dopo la scoperta di Cristoforo Colombo, è diventato un pilastro della cucina mediterranea. Il suo sapore dolce e la sua incredibile adattabilità lo hanno reso il protagonista di piatti iconici, un vero inno alla tradizione e alla semplicità. I miei amati peperoni fritti Tra tutte le preparazioni possibili, però, c'è un posto speciale nel mio cuore: i peperoni fritti. Con la loro crosticina dorata e il cuore morbido, sono per me l'espressione massima di questo ortaggio. Semplicemente irresistibili, soprattutto se gustati con delle olive nere, in un trionfo di sapori che riassume l'estate. La Peperonata: un classico intramontabile La peperonata è molto più di un contorno: è un piatto della tradizione che racchiude storia e sapore. Ecco i tre passaggi per prepararla: 1. Taglia i peperoni e le cipolle a listarelle. 2. Stufa la cipolla in padella, poi aggiungi i peperoni e cuoci a fuoco basso, coperti, per circa 20 minuti. 3. Completa con passata di pomodoro, un pizzico di sale, e lascia cuocere per altri 10-15 minuti, finché il tutto sarà morbido e gustoso. Un viaggio dal Nuovo al Vecchio Mondo, dal sapore della terra a quello della storia. Un invito a esplorare, a sperimentare, a non giudicare mai un ortaggio dalla sua buccia .
Autore: La Redazione 29 ottobre 2025
Alla Fiera Millenaria di Gonzaga, il 1 e 2 novembre 2025, oltre cento produttori da tutta Italia per un weekend dedicato ai sapori, alla cultura e alla convivialità del vino. L’autunno mantovano si tinge del colore del vino con il ritorno di DIVINO – Il Mercato dei Vini, la manifestazione che negli ultimi anni ha conquistato appassionati, produttori e curiosi. La terza edizione, in programma sabato 1 e domenica 2 novembre 2025 presso la Fiera Millenaria di Gonzaga (MN), promette di essere la più ricca e coinvolgente di sempre. Sotto oltre 2000 metri quadrati coperti e riscaldati, più di 100 cantine italiane e alcune selezionate realtà estere porteranno in degustazione migliaia di etichette tra rossi, bianchi, bollicine e distillati artigianali. Un’occasione unica per incontrare i produttori, conoscere le storie dietro ogni bottiglia e acquistare direttamente i propri vini preferiti a prezzi speciali da fiera. Accanto ai banchi di degustazione, DIVINO 2025 si arricchisce di nuove aree tematiche: un’ampia area street food con proposte gourmet; un percorso dedicato alle eccellenze gastronomiche italiane; noleggio gratuito di carrelli per gli acquisti; spazio bimbi con gonfiabili gratuiti e area dog friendly; area camper gratuita e un forte impegno per la sostenibilità ambientale. L’evento si conferma dunque come un grande viaggio nel gusto e nella cultura del vino, pensato per un pubblico trasversale: dagli esperti sommelier agli appassionati, fino alle famiglie che desiderano vivere un fine settimana all’insegna della convivialità. Biglietti e orari L’ingresso in prevendita è disponibile a 15 euro (degustazioni illimitate, calice e pettorina omaggio), mentre in cassa il prezzo sarà di 20 euro. L’accesso è gratuito per i minori di 18 anni accompagnati dai genitori. ๐Ÿ“… Orari di apertura: Sabato 1 novembre: 11:00 – 20:00 Domenica 2 novembre: 11:00 – 20:00 ๐Ÿ“ Fiera Millenaria di Gonzaga – Viale Fiera Millenaria 15, Gonzaga (MN) L’evento si svolgerà anche in caso di maltempo, grazie agli spazi coperti, e mette a disposizione 50.000 mq di parcheggi gratuiti. I biglietti sono acquistabili su www.diyticket.it. Per informazioni: ๐Ÿ“ฉ eventi@vale20.it | ๐Ÿ“ž Laura 327 6478632 (anche WhatsApp) Un brindisi all’Italia del vino DIVINO non è solo una fiera, ma una celebrazione della cultura enologica italiana: un luogo dove il vino diventa linguaggio, incontro e racconto. Un evento che unisce produttori e appassionati in un brindisi collettivo al gusto, alla tradizione e alla passione.
Autore: La Redazione 25 ottobre 2025
Un patrimonio gastronomico e culturale Il 25 ottobre si celebra il World Pasta Day, una ricorrenza che rende omaggio a uno dei pilastri della cucina italiana e della dieta mediterranea. La pasta, simbolo per eccellenza del Made in Italy, rappresenta molto più di un alimento: è cultura, convivialità e identità. Dalla produzione artigianale alle eccellenze industriali, la pasta italiana continua a essere ambasciatrice nel mondo di una tradizione gastronomica che unisce gusto, semplicità e valori nutrizionali. Energia, equilibrio e benessere Dal punto di vista nutrizionale, la pasta è una fonte preziosa di energia grazie all’elevato contenuto di carboidrati complessi, che vengono digeriti lentamente e rilasciano glucosio in modo graduale, garantendo un senso di sazietà prolungato e un apporto costante di energia. In 100 grammi di pasta secca troviamo mediamente circa 350 kcal, con una percentuale di 70-75% di carboidrati, 12-14% di proteine e un contenuto minimo di grassi. Questo profilo la rende un alimento equilibrato, ideale per chi svolge attività fisica, per studenti e lavoratori, ma anche per chi desidera mantenere un regime alimentare sano ed equilibrato. La pasta integrale, inoltre, è ricca di fibre, vitamine del gruppo B e sali minerali, favorendo il benessere intestinale e il controllo glicemico. Cuore della dieta mediterranea Elemento cardine della dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, la pasta rappresenta il perfetto equilibrio tra gusto e salute. Abbinata a verdure, legumi, pesce o un filo d’olio extravergine d’oliva, diventa un piatto completo, bilanciato e sostenibile. Il modello mediterraneo — basato su alimenti semplici e stagionali — è oggi riconosciuto a livello scientifico come uno dei più efficaci nel prevenire malattie cardiovascolari, diabete e obesità. La pasta, in questo contesto, è il carburante ideale per sostenere il metabolismo e promuovere il benessere a lungo termine. Un alimento che guarda al futuro Il Pasta Day non è solo una celebrazione gastronomica, ma anche un’occasione per riflettere sul futuro dell’alimentazione. Le aziende italiane stanno investendo in innovazione, sostenibilità e nuove tipologie di grani, con l’obiettivo di coniugare tradizione e salute. La pasta resta così un simbolo universale di equilibrio e qualità, capace di adattarsi ai tempi senza perdere la sua essenza: nutrire il corpo e la cultura con semplicità e gusto.
Autore: Alessia Ferro Hair Style Director 25 ottobre 2025
Quando parliamo di capelli forti, lucenti e sani, spesso pensiamo subito a trattamenti cosmetici, maschere e prodotti specifici. Tuttavia, la vera cura dei capelli comincia da dentro, attraverso ciò che portiamo ogni giorno nel nostro piatto. L’alimentazione è il primo alleato per mantenere cute e capelli in perfetta salute, e le verdure ne sono protagoniste assolute. Il potere delle verdure sulla salute dei capelli e della pelle Le verdure sono una fonte inesauribile di vitamine, minerali e antiossidanti, nutrienti fondamentali che nutrono in profondità il bulbo pilifero e migliorano l’aspetto della pelle. Ecco alcuni dei benefici principali: • Vitamina A e betacarotene Presenti in carote, zucca e spinaci, stimolano la produzione di sebo naturale, mantenendo il cuoio capelluto idratato e prevenendo la secchezza. • Vitamina C Contenuta in peperoni, broccoli e agrumi, favorisce la produzione di collagene, una proteina indispensabile per la forza e l’elasticità dei capelli e della pelle. • Ferro e acido folico Verdure a foglia verde come cavolo, bietole e rucola aiutano a prevenire l’indebolimento del capello e la caduta, migliorando la circolazione sanguigna verso i follicoli. • Zinco e rame Elementi essenziali che si trovano in legumi, piselli e funghi: contribuiscono alla crescita del capello e al mantenimento del suo colore naturale. • Antiossidanti naturali Pomodori, barbabietole e cavolo rosso contrastano i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce di pelle e capelli. Un equilibrio tra nutrimento interno ed esterno Mangiare verdure di stagione ogni giorno, variando colori e tipologie, è un gesto semplice ma potentissimo per chi desidera capelli più vitali e una pelle luminosa. Il segreto della vera bellezza, infatti, nasce dall’equilibrio tra un’alimentazione corretta e una cura esterna mirata: solo nutrendo il corpo dall’interno, i trattamenti professionali e i prodotti di qualità possono esprimere tutto il loro potenziale. Conclusione Prendersi cura dei propri capelli significa adottare uno stile di vita sano e consapevole. Le verdure, con la loro ricchezza di nutrienti, rappresentano il primo passo verso una bellezza autentica, naturale e duratura. Alessia Ferro Hair Stylist Director – Zona-Beauty
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