Accordo Coldiretti – Princes per la crescita della filiera del pomodoro 100% italiano
la redazione • 1 dicembre 2021

Coldiretti, la principale associazione di rappresentanza degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo, e Princes Industrie Alimentari, società che gestisce a Foggia il più grande stabilimento in Europa per la trasformazione del pomodoro e parte di Princes, primario gruppo internazionale del food&beverage del Regno Unito, hanno stretto un nuovo Accordo Nazionale di Filiera per tutelare il pomodoro “100% Made in Italy” e sostenerne lo sviluppo mettendo al centro le persone, l’ambiente e la crescita economica.
Per la prima volta in Italia il nuovo Accordo di Filiera con Coldiretti, integrato dalla collaborazione di Princes con Oxfam Italia su attività di monitoraggio e supporto alla formazione dei lavoratori, delinea un quadro di riferimento per promuovere la sostenibilità sociale, economica e ambientale della filiera del pomodoro italiano. Un patto che rafforza la lotta contro il fenomeno dell’Italian Sounding: un mercato che ha superato i €100 miliardi, il doppio del valore dell’export di cibo italiano nel mondo.
Coldiretti e Princes si impegnano a valorizzare l’elevata qualità e l’identità nazionale della filiera del pomodoro italiano per ridare competitività a un comparto strategico per la ripresa del Paese. L’Italia, infatti, rappresenta il 15% della produzione mondiale di pomodoro per un comparto che vale oltre €3,7 miliardi di fatturato. La Puglia da sola contribuisce per circa il 30% all’intero volume del pomodoro italiano da industria e per circa il 60% a quello coltivato nel Sud Italia.
“Con le importazioni di derivati di pomodoro dalla Cina che quest’anno sono praticamente raddoppiate (+93%) e raggiungeranno ben oltre i 100 milioni di chili nel 2021 è importante garantire la tracciabilità sugli scaffali e la qualità e sostenibilità del Made in Italy” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che “occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che tutti gli alimenti in vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori. Con questo accordo” - conclude Prandini - prosegue il nostro lavoro per filiere più giuste, moderne e sostenibili”.
“Nato da obiettivi condivisi con Coldiretti e i nostri partner, questo accordo è un ulteriore passo in avanti per dare concretezza al futuro della filiera del pomodoro e, di conseguenza, all’Italia. Come impresa ci impegniamo direttamente a favore dell’ambiente e applichiamo pratiche di lavoro etico e condizioni economiche eque. Con questo nuovo accordo proponiamo un modello di riferimento che possa ispirare e incentivare iniziative condivise fra imprese, associazioni e istituzioni - sottolinea Gianmarco Laviola, Amministratore Delegato di Princes Industrie Alimentari
“Congratulazioni a Princes per il rinnovo dell’accordo con Coldiretti. La continuità di quest’accordo è la testimonianza della stretta ed efficace collaborazione che esiste tra Italia e Regno Unito nell’ambito del settore agricolo e, più specificatamente, della filiera del pomodoro italiano. Tale accordo, che vuole non solo promuovere questo settore, ma anche garantire condizioni lavorative eque nel rispetto dei diritti umani dei lavoratori, è in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, che il Regno Unito sostiene fortemente, e rende onore a entrambe le parti coinvolte", ha aggiunto Jill Morris, Ambasciatore britannico presso la Repubblica Italiana.
La sostenibilità sociale è una priorità assoluta per il Gruppo Princes, che da sempre investe per il rispetto dei diritti umani non solo tra i propri fornitori ma in tutta la filiera pugliese. La collaborazione con Oxfam Italia è un segno importante della volontà di Princes di fare sistema lungo tutta la filiera in modo rafforzare l’impegno contro le pratiche di sfruttamento, fra cui il fenomeno del caporalato. Princes e Oxfam Italia lavoreranno per rendere più efficaci le iniziative che coinvolgono le cooperative agricole e lavoratori impiegati nella raccolta di pomodoro - attraverso procedure di monitoraggio – ed il supporto alla formazione in merito a pratiche agronomiche, aspetti normativi, buone pratiche dei rapporti di lavoro ma anche supporti tecnologici e di sicurezza.
Coldiretti e Princes vogliono innovare la filiera avviando un percorso di ammodernamento tecnologico riducendone al contempo l’impatto ambientale. Le principali direzioni di azione prevedono l’implementazione di tecnologie di agricoltura 4.0 che coinvolgono anche l’uso delle più sofisticate rilevazioni satellitari per monitorare lo sviluppo delle colture e intervenire in modo veloce ed efficace per contenere gli impatti negativi del climate change, il supporto per l’acquisto di attrezzature di precisione e di controllo, la riduzione dell’utilizzo di concimi chimici, erbicidi e plastiche non biodegradabili, implementazione di progetti di waste e water management ed economia circolare. In particolare, si punterà sui prodotti da bioeconomia circolare, a partire dalle pacciamature in bioplastica, sviluppate con MaterAgro e Novamont. Saranno inoltre organizzati training di formazione dedicati agli agricoltori e ai tecnici delle cooperative partner.
Princes conferma ai produttori associati a Coldiretti la possibilità di sottoscrivere contratti di fornitura della durata di tre anni riconoscendo anche un prezzo “equo” per il pomodoro, cioè basato sugli effettivi costi sostenuti. L’azienda definisce il prezzo equo di acquisto della materia prima sulla base del conto culturale elaborato dall’Università degli Studi di Foggia. Per i conferimenti di pomodoro 2021, Princes ha confermato alle aziende partner la remunerazione prevista nel 2020 che ha rappresentato un aumento storico per gli agricoltori della Capitanata. Inoltre, l’azienda riconosce un incentivo addizionale a quegli agricoltori che investono sul conferimento di pomodoro di qualità superiore.
Date le caratteristiche fortemente innovative, l’Accordo di Filiera sarà soggetto a una revisione annuale per cogliere le indicazioni provenienti dai partner di Princes e Coldiretti con l’obiettivo di un continuo e costante miglioramento dei contenuti dell’Accordo.
Princes lavora nello stabilimento di Foggia - il più grande sito industriale d’Europa - unicamente pomodoro di origine pugliese e si rifornisce esclusivamente da produttori che rispettano i più alti standard in tema di lavoro etico, secondo le certificazioni “Global G.A.P. GRASP” o “SA8000”. Inoltre, Princes richiede l’iscrizione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità a tutti i suoi fornitori agricoli.
Coldiretti
Con 1,6 milioni di associati la Coldiretti è la più grande Organizzazione agricola italiana ed europea a cui fanno capo la maggioranza assoluta delle imprese che operano nell’agricoltura italiana e circa il 70 per cento degli iscritti alle Camere di Commercio tra le organizzazioni di rappresentanza. La Coldiretti è una organizzazione in crescita che ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese singole alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall’agricoltura tradizionale alla filiera agroalimentare con il suo nuovo ruolo di sindacato imprenditoriale di filiera ed il progetto per una Filiera Agricola tutta Italiana. La sua diffusione è capillare su tutto il territorio nazionale: 20 federazioni regionali, 97 federazioni interprovinciali e provinciali, 724 Uffici di Zona e 5.668 sezioni comunali. In pratica, l’organizzazione è presente in quasi ogni comune del nostro Paese.

Nel cuore di San Felice sul Panaro, c’è un luogo dove il tempo sembra rallentare, i sapori raccontano storie e l’accoglienza ha un volto familiare: La Locanda della Fiorina. Dietro a questo angolo di tradizione e calore ci sono Paola e Marco, due anime appassionate che ogni giorno trasformano ospitalità e cucina in un’esperienza indimenticabile. La cucina: il gusto della tradizione Alla Locanda della Fiorina, ogni piatto è un viaggio nella cucina emiliana più autentica. La pasta fresca fatta in casa, le ricette della nonna rivisitate con amore, e ingredienti selezionati solo dal territorio fanno di ogni pranzo o cena un momento speciale. Qui si mangia con il cuore, e si sente. Accoglienza che scalda l’anima Paola e Marco sanno cosa significa far sentire qualcuno “a casa”. La loro accoglienza è genuina, calorosa, mai forzata. Che tu arrivi per una cena romantica o per una fuga dalla routine, troverai un ambiente intimo, curato e familiare. Camere coccole e relax E se decidi di fermarti, le camere della Locanda sono un rifugio accogliente: curate nei dettagli, silenziose, con quel tocco di calore che solo un’ospitalità sincera può offrire. Come dormire in casa di amici che ti vogliono bene. Un’esperienza da vivere Che sia un pranzo della domenica, una cena tra amici o un weekend di pace e gusto, La Locanda della Fiorina è molto più di un ristorante con camere: è un piccolo mondo dove lasciarsi coccolare da chi ama davvero ciò che fa.

Paestum, 1 giugno 2025 – Si conclude oggi, dopo tre giornate intense e partecipate, la quarta edizione del DMED – Salone della Dieta Mediterranea, ideato e promosso dal Consorzio Edamus. Iniziato lo scorso 30 maggio, il salone ha trasformato Paestum nel cuore pulsante del Mediterraneo, richiamando centinaia di ospiti, delegazioni internazionali, istituzioni, produttori locali e semplici appassionati. Quest’anno il DMED ha proposto una visione più ampia e profonda che mai: essere un ponte vivo tra le comunità emblematiche della Dieta Mediterranea, luoghi unici riconosciuti dall’UNESCO come custodi di un patrimonio culturale immateriale universale. Nel suggestivo scenario del Cilento – terra madre della comunità di Pollica, emblema italiano della Dieta Mediterranea – il Salone ha ospitato per tre giorni rappresentanti da tutto il bacino mediterraneo: Tavira (Portogallo), Soria (Spagna), Chefchaouen (Marocco), Agros (Cipro), Koroni (Grecia) e le isole croate di Brac e Hvar. Una festa di culture, tradizioni e visioni condivise, che ha visto alternarsi momenti di riflessione e confronto, laboratori del gusto, talk ispirazionali, showcooking con chef provenienti da diverse sponde del Mediterraneo, mostre tematiche, percorsi esperienziali e spazi dedicati alla biodiversità e all’agricoltura sostenibile. Il tema centrale del DMED 2025 è stato “Persone”, una delle 5 P dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Un messaggio chiaro e potente: sono le persone – con i loro gesti quotidiani, le loro scelte, le loro mani – a custodire e rinnovare lo stile di vita mediterraneo, fatto di convivialità, stagionalità, rispetto per la terra e relazioni autentiche. “Restituire centralità alle persone significa valorizzare il patrimonio umano che rende possibile questo modello di vita. Non è solo ciò che mangiamo, ma come e perché lo facciamo: è un gesto culturale, sociale, identitario”, hanno dichiarato gli organizzatori. Il DMED 2025 ha così rafforzato la sua identità: non un semplice evento, ma una piattaforma di dialogo, co-progettazione e visione comune, per costruire un Mediterraneo che, nella diversità dei suoi popoli, riconosce la propria unità e un futuro possibile basato su benessere, sostenibilità e giustizia sociale. Oggi, 1 giugno, si tirano le somme di un’edizione ricca di contenuti e partecipazione, che ha lasciato un segno profondo tra gli operatori e nelle comunità coinvolte. Il DMED 2025 non finisce qui: l’impegno continua nei territori, nelle scuole, tra le famiglie e nelle reti internazionali che lavorano ogni giorno per preservare e innovare la Dieta Mediterranea, come stile di vita, come identità, come strumento di pace e sviluppo sostenibile.

Nel cuore del centro commerciale Medi di Teverola, all’interno del Vega Cafè Medi – marchio della Marican Holding – si trova un laboratorio artigianale dove la tradizione napoletana prende vita in forma di dolcezza: Le Dolcezze di Nonna Maria. Alla guida di questa fucina di sapori autentici e innovativi c’è Marco Piccirillo, pastry chef napoletano con un curriculum ricco di collaborazioni con chef stellati e una missione precisa: portare la vera essenza della pasticceria partenopea in tutta Italia. Piccirillo è oggi conosciuto per la sua creazione più iconica, la Vegayola , una crostata che incanta al primo morso. Il nome trae origine dal greco "Iola", che significa viola, un richiamo simbolico alla dea Afrodite e alla bellezza armoniosa. Eleganza, freschezza e semplicità si fondono in un dolce dal profumo inebriante: una base friabile racchiude una crema al limone tradizionale, fresca e luminosa, creata con materie prime selezionate. Il risultato? Una fetta tira l’altra. “Non si racconta, ma si vive” è il motto che accompagna questo dolce, diventato un’esperienza sensoriale da condividere. Ma la passione di Marco Piccirillo non si ferma. Quando il Napoli ha conquistato il suo storico quarto scudetto, il pastry chef ha voluto omaggiare la squadra e la città con una creazione celebrativa: nasce così AG4IN – Il Dolce del Quarto Scudetto. Una torta che è insieme grido di battaglia ed emozione pura. Quattro elementi, come i quattro scudetti: Cake vellutato rosso, intenso e passionale come il cuore di Napoli. Cake vellutato verde , fresco e vitale come la speranza che anima ogni tifoso. Mousse alla Philadelphia, moderna, leggera, delicata: una dolcezza che conquista al primo assaggio. Il tutto completato da una decorazione in pasta di zucchero con la scritta AG4IN, simbolo di una voglia inarrestabile di continuare a vincere. Ancora. Sempre. Marco Piccirillo riesce a raccontare Napoli attraverso i sapori, le emozioni e la creatività. La sua pasticceria è un viaggio nella cultura e nell’anima della città, dove ogni dolce è un tributo a un sentimento, a una storia, a un popolo. Chi entra nel mondo delle Dolcezze di Nonna Maria non entra solo in una pasticceria, ma in un racconto fatto di passione, tradizione e visione. Perché, come dice Piccirillo, certe dolcezze non si raccontano, si vivono.

L’allarme di Coldiretti: "È un’emergenza senza fine, applicare subito il piano straordinario regionale" Ad Altamura, a ridosso del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, un agriturismo è stato letteralmente preso d’assalto da un branco di circa 100 cinghiali, tra adulti e cuccioli. Gli animali, in cerca di cibo e acqua, hanno invaso i campi coltivati attorno alla struttura, devastando raccolti e impianti agricoli. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, che ha diffuso le immagini shock del branco e lanciato un nuovo appello per un intervento immediato dell’Ambito Territoriale di Caccia (ATC). L’associazione agricola chiede l'applicazione urgente del Piano straordinario regionale per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, già approvato dalla Giunta regionale su pressione degli agricoltori. "Non è più una questione di convivenza, ma di sopravvivenza per le aziende agricole e agrituristiche", afferma Coldiretti. "I cinghiali distruggono raccolti, causano incidenti stradali, mettono a rischio la sicurezza alimentare e diffondono malattie come la peste suina africana". Un problema diffuso in tutta la Puglia L’episodio di Altamura non è isolato. Le segnalazioni di danni da cinghiali sono in aumento in tutto il territorio pugliese, in particolare nelle aree rurali e nei pressi dei parchi naturali. I branchi si spostano liberamente, attratti dalla disponibilità di acqua e coltivazioni, e mettono a repentaglio l’intero comparto agricolo. Numerosi sono stati gli appelli e le manifestazioni da parte di Coldiretti, che ha mobilitato migliaia di agricoltori per protestare davanti alla sede della Regione Puglia. Cosa prevede il piano straordinario Il piano approvato prevede interventi di: cattura e abbattimento selettivo nelle zone più critiche; rafforzamento dei sistemi di recinzione e sorveglianza; monitoraggio sanitario per contenere il rischio di diffusione della peste suina africana; collaborazione tra enti locali, ASL e forze dell’ordine. Tuttavia, l’attuazione concreta del piano resta ancora insufficiente, secondo le associazioni di categoria. Senza azioni rapide e coordinate, il fenomeno rischia di diventare incontrollabile. Le aziende agricole e agrituristiche, già provate dalle difficoltà economiche, si ritrovano oggi a combattere una battaglia quotidiana contro una fauna selvatica fuori controllo. Per questo Coldiretti ribadisce: "Fare presto è ormai una necessità, non più una scelta".

Continua a conquistare pubblico e critica il programma televisivo "A Cena con la Luna", ideato e condotto da Ida Piccolo e Antonio D’Addio, in onda ogni martedì sera, in diretta dalle ore 21.00 alle 22.30, sul canale 83 del digitale terrestre, Tv Luna. Un format che unisce cucina, intrattenimento, musica e storytelling, regalando ogni settimana un'esperienza unica e coinvolgente. L’ottava puntata ha brillato in modo particolare grazie alla partecipazione di due ospiti d’eccezione: Gabriele Esposito, giovane talento della musica italiana, e Rosario Toscano, attore comico noto per la sua verve travolgente e la capacità di improvvisare con intelligenza e ironia. Gabriele Esposito è un nome ormai affermato tra le nuove leve della musica italiana. Ex concorrente di X Factor, ha saputo conquistare un vasto pubblico grazie alla sua voce intensa, alle melodie contemporanee e ai testi profondi. Idolo delle nuove generazioni, Gabriele è considerato anche dalla critica musicale come uno degli artisti più promettenti del panorama nazionale. Durante la puntata ha emozionato con alcune esibizioni dal vivo, ripercorrendo anche momenti significativi del suo percorso artistico, tra aneddoti personali e riflessioni sulla scena musicale attuale. Rosario Toscano: comicità autentica e cuore napoletano A portare il sorriso è stato invece Rosario Toscano, attore comico e showman dalla lunga esperienza tra teatro, televisione e cabaret. Toscano ha intrattenuto il pubblico con sketch, battute, imitazioni e momenti di genuina improvvisazione, dimostrando ancora una volta la sua abilità nel far ridere con intelligenza e spontaneità. La sua comicità, fortemente radicata nella tradizione napoletana, ha aggiunto una nota di leggerezza e allegria alla serata. Cucina gourmet e storytelling del gusto Elemento centrale del format resta l’arte culinaria, curata magistralmente dallo chef Gregori Nalon, primo Cooking Strategist in Italia, volto noto della televisione gastronomica, testimonial di grandi brand internazionali come Kikkoman e Noriberica Spagna. Con lui, in questa puntata, anche il pastry chef Marco Piccirillo della pasticceria “Le dolcezze di Nonna Maria”, oggi anche tra i protagonisti del Vega Restaurant e della Marican Holding. Il menu proposto ha saputo raccontare emozioni e stagioni attraverso i sapori: La Mia Frisella Mediterranea: una reinterpretazione raffinata del classico piatto del Sud, arricchita con pomodorini marinati al basilico, olive, capperi, pomodori secchi, mozzarella e mandorle caramellate al limone. La Mia Tagliata: manzo marinato al rosmarino accompagnato da verdurine in agrodolce e un tocco sorprendente di fior di sale al caffè. In chiusura, due dessert iconici: la Torta Scudetto Again, o maggio al quarto scudetto del Napoli, e la Vegayola, dolce vegano e creativo. Un momento simbolico ha aperto la serata: la degustazione di quattro polpette, pensate come metafora culinaria del quarto scudetto vinto dal Napoli. Un gesto che ha unito tifo, tradizione e gusto in un solo boccone. Produzione e collaborazioni Il programma è una produzione Claudio Malfi Management, realizzata in collaborazione con Gemma Caruso ideatrice del programma, e si sta imponendo come uno degli appuntamenti più attesi della prima serata televisiva campana, con un seguito sempre crescente anche sui social. Tra ospiti di talento, ricette raffinate e momenti di autentica empatia, "A Cena con la Luna" conferma la sua formula vincente: raccontare storie e emozioni, passando per la tavola, la musica e il cuore.

Nel foggiano, a San Marco in Lamis (Stignano), dal 21 al 23 giugno l’evento nazionale del pane Le novità: ogni sera La cena del Pane che si innova e l’arte orafa artigiana locale da esplorare Dacci oggi il nostro pane quotidiano, con i venti di guerra di questi anni recenti, non è più un gesto abituale ma ogni pagnotta ha assunto di nuovo il valore simbolico della pace. Grani Futuri, l’evento nazionale del pane che dal 2017 organizza il fornaio economista Antonio Cera con la sua associazione, risponde al desiderio che unisce con un filo di candida farina tutto il mondo e per il 2025 propone come tema di riflessione, confronto e di gustosi assaggi e workshop “Il pane della speranza”. Grani Futuri dal 21 al 23 giugno 2025 mescolerà mirabilmente l’eredità del passato, attraverso tutte le attività che per tre giorni a San Marco in Lamis, in località Stignano, animeranno questo angolo incantevole della provincia di Foggia dove i campi di grano si intersecano con gli antichissimi eremi, la via Francigena e i percorsi dei Cammini da fare a piedi, in un giardino all’aperto fatto di erbe spontanee commestibili, in luoghi dove la bellezza incontaminata della natura alimenta spiritualità e meditazione. Due le novità dell’edizione 2025 di Grani Futuri: · Ogni sera, per tre serate consecutive, ci saranno le cene esclusive a quattro mani con chef di fama nazionale, in cui il menu verrà realizzato per valorizzare il pane, nelle sue diverse tipologie, in un vero e proprio dialogo gastronomico condito da produttori di olio e vino e dai loro racconti. La location sarà all’interno dell’Auditorium, con posti solo su prenotazione, mentre all’esterno proseguiranno le degustazioni nelle varie postazioni e gli altri eventi. · L’arte orafa di San Marco in Lamis, frutto di sapienti artigiani, brillerà domenica 23 giugno, ultima giornata di Grani Futuri. Il pane e l’oro diventano simboli tangibili di una sapienza antica, due arti manuali, unite da gesti precisi, cura quotidiana e capacità di trasformare l’essenza della bellezza. Ed ecco quelli che saranno i tre i pilastri di Grani Futuri 2025: · Contesto territoriale: il Pane come nutrimento materiale e immateriale · Pancotto Contest e i Comuni identitari del Pane · Serate tra Pane, cultura e alta cucina. Sotto i riflettori torna il Gargano interno, quello lontano dal mare, da esplorare tutto l’anno con la sua rete di conventi, la sua collezione di grani antichi da gustare, le tradizioni artigianali che mani sapienti hanno saputo tramandare. Sono alcuni degli ingredienti del Pane come nutrimento materiale e immateriale che, in tour riservati a giornalisti e blogger, verranno condivisi attraverso tre percorsi esperenziali. Il primo dedicato alla mietitura e molitura nei campi locali, per riscoprire il valore del lavoro agricolo e delle filiere etiche. Il secondo attraverso i conventi e i luoghi della spiritualità, per sottolineare come il pane sia stato – e sia tuttora – un elemento centrale nei riti religiosi e nella cultura monastica. Il terzo alla scoperta dell’arte orafa locale, altra preziosa espressione di San Marco in Lamis: il pane e l’oro diventano simboli tangibili di una sapienza antica, due arti manuali, unite da gesti precisi, cura quotidiana e capacità di trasformare l’essenza della bellezza. Le città identitarie del Pane della Puglia si incontreranno per Grani Futuri 2025 con il Pancotto Contest dove, domenica 22 giugno 2025, il pane raffermo diventerà il principale ingrediente interpretato da vari Comuni fra i quali Altamura, Laterza, Guagnano, Monte Sant’Angelo. L’economia circolare di un tempo, in cui di certo il pane “vecchio” non si buttava, ritornerà sulle nostre tavole e diventerà una risorsa con sapori dimenticati da riscoprire. La full immersione di tre giorni, da venerdì 20 a domenica 22 giugno 2025, a San Marco in Lamis (Foggia) in località Stignano, darà ogni mattina l’opportunità di conoscere il Gargano interno con escursioni ed attività e assaggi dedicati ai turisti ed ai visitatori. Nella prima parte della serata si terranno salotti letterari con autori, intellettuali e giornalisti, seguiti da tavole rotonde con fornai e panificatori provenienti da tutta Italia per discutere del valore morale e sociale del “Pane della Speranza”, condividendo esperienze e progetti tra etica del cibo, sostenibilità, spiritualità e rigenerazione sociale. Per info: www.granifuturi.com https://www.facebook.com/granifuturi https://www.instagram.com/granifuturi/