Zona gialla rafforzata dal 26 aprile: «Ristoranti aperti a cena solo all'aperto», coprifuoco resta alle 22

LA REDAZIONE • 17 aprile 2021

Ristoranti aperti anche di sera all'aperto dal 26 aprile, come teatri, cinema e spettacoli, mentre al chiuso gli spettacoli dovrebbero essere consentiti con i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti contagio. 

È quanto emerge da fonti di governo al termine della cabina di regia sul Covid a Palazzo Chigi. L'ipotesi, dunque, è di procedere con le riaperture prima della ventilata data del 3 maggio per i ristoranti, ma solo all'aperto.
Coprifuoco resta alle 22
 A quanto si apprende da fonti di governo, la cabina di regia avrebbe valutato, nel piano delle riaperture previste, di mantenere il coprifuoco fino alle 22, come attualmente in vigore.
«Se noi prevediamo una gradualità nelle riaperture si può ipotizzare di tenere il coprifuoco fino alle 22 per un periodo per poi ampliare i termini - ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a SkyTg24 parlando della proposta avanzata dalle Regioni al governo -. Penso però che la cosa importante sia quella di iniziare a dare una prospettiva». 
Dal 26 aprile dovrebbero tornare le zone gialle, con un «giallo rafforzato» e l'apertura di tutte le attività di ristorazione, sport e spettacolo nelle aree a basso contagio da Covid, ma solo all'aperto. È quanto si apprende da fonti di governo al termine della cabina di regia a Palazzo Chigi.
Spiagge e piscine all'aperto dal 15 maggio, palestre dal 1 giugno
 Gli stabilimenti balneari e le piscine all'aperto, invece, dovrebbero riaprire il 15 maggio e il primo giugno dovrebbero riaprire al chiuso anche le palestre. È quanto si apprende da fonti di governo, all'esito della cabina di regia sul Covid di questa mattina.
Riaprono tutte le scuole tranne quelle in zona rossa
Dal 26 aprile dovrebbero riaprire in presenza tutte le scuole, anche le superiori, tranne che nelle zone rosse. È quanto si apprende da fonti di governo al termine della cabina di regia sul Covid a Palazzo Chigi. Dovrebbero tornare in presenza anche le università.

 
Zaia: «Due metri di distanza in ristorante vuol dire tenerli chiusi»
 
Per il presidente del Veneto, Luca Zaia, ipotizzare «due metri di distanza nei ristoranti vuol dire, di fatto, voler che rimangano chiusi». Zaia spiega che con il governo «sta lavorando sulle prossime aperture. Sono intervenuto su questo tema - rileva - e ritengo che una soluzione sarà trovata». «Vedremo - aggiunge - come si esprimerà il Cts». «Se si aprirà lo stadio per l'incontro di calcio Italia-Turchia a giugno, allora si affronti anche il tema delle aperture, almeno delle attività delle aree all'aria aperta». Sulle possibili aperture avverte che «non vuol dire liberi tutti. Il rischio è sempre dietro all'angolo. Ci sarà un continuo monitoraggio della situazione - conclude - e questo comporterà una classificazione delle diverse regioni».

«Non vedo posizioni fondamentaliste del premier Draghi - osserva Zaia - . Partendo dal presupposto che la salute dei cittadini viene prima di tutto, c'è da sottolineare che c'è un'emergenza economica che deve essere affrontata. Spero che il Governo, al suo interno, alla luce di tutto quello che è il quadro sanitario, le proposte delle Regioni, prendano una decisione rispetto al 'tagliandò». «Il decreto scade il 30 aprile - spiega - e quindi qualcosa di nuovo ci deve essere dal primo maggio . E la vedo dura ripresentare l'attuale decreto con zone arancioni, gialle e rosse. Non faccio né il 'chiusuristà né 'l'aperturistà : guardo solo in faccia alla realtà. Ci sono però - conclude - ancora 10 giorni al 30 aprile che segna la scadenza del decreto».

Sardegna ancora in zona rossa
 La Sardegna entra per la seconda settimana in zona rossa. Un passaggio fissato per legge dopo la retrocessione di lunedì scorso: le regole infatti obbligano il mantenimento dello stesso colore per due settimane. L'Isola segna un altro primato negativo: ha l'Rt puntuale più alto d'Italia, a 1.38, e potrebbe anche peggiorare in serata con i dati definitivi. Segue la Valle d'Aosta con 1.26. Il quadro emerge dalla bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute relativo al 5-11 aprile, ora all'esame della cabina di regia e poi del comitato tecnico scientifico a supporto delle decisioni del ministro della Salute Roberto Speranza che firmerà le ordinanze.

Sul fronte dei contagi, si registrano 1.635 nuovi casi nella settimana 5-11 aprile con una incidenza di 102 casi ogni 100mila abitanti, ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il ritorno in zona gialla (ora abolita) o bianca, di cui la Sardegna ha beneficiato, unica in Italia, per 3 settimane. La pressione negli ospeali si mantiene sotto la soglia critica: secondo il report di Agenas aggiornato a ieri, i posti letto in terapia intensiva toccano il 26% di occupazione, il 22% invece quelli in area medica. Il totale degli indciatori emersi dalla bozza, danno per l'Isola una classificazione di rischio moderato.

 Campania zona arancione, Puglia, Sardegna e Valle d'Aosta in rosso. 

Calabria zona arancione ma «a rischio alto»

Autore: Chef Gregori Nalon 14 maggio 2025
L’insalata in busta, se sai come usarla, può diventare un vero e proprio aiuto alla nostra dieta, fornendo in tempo reale valori nutrizionali importanti senza sforzo. Sicuramente è un alimento che ci può aiutare a soddisfare il nostro appetito senza dover utilizzare del tempo prezioso, perché è pronta, facile da condire e utilizzabile in molti luoghi fuori casa. Ma attenzione: la comodità non è sinonimo di leggerezza e distrazione, perché c'è bisogno di qualche accorgimento per dare il meglio di sé. Le insalate confezionate che troviamo al supermercato oggi sono altamente controllate, selezionate, lavate, asciugate e confezionate in atmosfera protettiva per garantire freschezza e sicurezza alimentare. Il trasporto dal negozio a casa deve essere veloce e, meglio, su borse o contenitori termici. Una volta aperta la busta, va conservata nel modo giusto per evitare sprechi e mantenerne intatte qualità e gusto. L'insalata che avanza va messa in un contenitore ermetico con un foglio di carta assorbente sotto, per trattenere l’umidità in eccesso. Così facendo, le foglie resteranno integre per 3-4 giorni circa, pronte per essere consumate in qualsiasi momento. Pochi gesti e pochi accorgimenti fanno la differenza, con pochi sprechi. Ma se qualche foglia dovesse cominciare a ossidare? Non buttarla. Usala in frullati detox, minestroni, creme o pesti per condire la pasta, frittate, ripieni, bruschette e qualsiasi altra idea. L'insalata in busta è molto più di una scorciatoia: diventa uno strumento di sostenibilità e creatività per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare al benessere. È il piccolo lusso quotidiano che fa grande la cucina di ogni giorno. Poi, se avete un orto vostro? Beh, allora avete capito alcuni accorgimenti per conservarla al meglio.
Autore: La Redazione 14 maggio 2025
Benedetta Parodi torna a sorprendere gli amanti della buona cucina con un viaggio tutto partenopeo tra i sapori più autentici di Napoli. In un recente speciale, la regina della cucina televisiva ha portato in tavola un menu che è un vero e proprio omaggio alla tradizione gastronomica napoletana: dalla pizza alla trippa, passando per dolci iconici e piatti della memoria popolare. A colpire è l’equilibrio tra semplicità e gusto: la Parodi riesce a far risplendere anche i piatti più umili, raccontandoli con il suo stile diretto e appassionato. La trippa, spesso sottovalutata, viene elevata a protagonista con una ricetta saporita e verace, mentre la pizza fatta in casa con ingredienti freschi si conferma regina indiscussa del menu. Non mancano i dolci: sfogliatelle, babà e una rivisitazione casalinga della pastiera conquistano anche i palati più esigenti. “La cucina napoletana è amore, è casa, è accoglienza”, ha commentato Benedetta, sottolineando come ogni ricetta sia un tuffo nella storia e nel cuore del Sud. Con questo menu, Benedetta Parodi non solo celebra una delle tradizioni culinarie più amate d’Italia, ma invita tutti a riscoprire il valore della cucina autentica, quella fatta con pochi ingredienti ma tanto cuore.
Autore: Teresa De Petro 14 maggio 2025
Il grano pugliese perde altri 5 euro a tonnellata, un trend che non si arresta, e che rischia di mettere a repentaglio anche la prossima campagna di raccolta, con la Coldiretti Puglia che chiede all’Assessore regionale la convocazione urgente di una tavolo di crisi. “Chiediamo all’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, la convocazione del tavolo di crisi, perché è preoccupante lo stato di criticità del settore cerealicolo colpito dalla siccità ma anche da eventi estremi, ma il problema concreto è causato dall’abbassamento del valore del grano, a causa delle importazioni selvagge dall’estero e della scarsa valorizzazione del prodotto regionale” , denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia. “Il boom di arrivi di grano estero conferma un trend – rileva Pietro Piccioni, direttore Coldiretti Puglia - che negli ultimi anni ha visto una serie di Paesi, dal Canada alla Turchia, fino alla Russia, alternarsi di fatto nell’inondare il mercato italiano di prodotto, spesso in coincidenza con il periodo di raccolta, con il risultato di far crollare le quotazioni del grano”. Siamo di fronte a manovre speculative con un deciso aumento delle importazioni di grano duro dal Canada dove il grano viene coltivato secondo standard non consentiti in Europa per uso del glifosate nella fase di preraccolta. Occorre invece – continua la Coldiretti Puglia - ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Nella coltivazione del grano turco vengono usate, ad esempio, sostanze da anni vietate in Europa, dal Carbendazim, un fungicida sospettato di avere effetti cancerogeni, al Malathion un altro fungicida tossico per le api, dal Cyflutrin, insetticida anch’esso cancerogeno, al Glifosato, l’essiccante vietato in Italia in pre raccolta e usato anche sul grano canadese e su quello russo, che viene prodotto utilizzando un’altra sostanza non permessa nella Ue, l’erbicida Fenoxaprop P ethyl. Il grano ucraino viene, invece prodotto usando il Chlorothalonil, un fungicida sospetto cancerogeno. Uno scandalo contro il quale Coldiretti si è mobilitata nei porti per verificare gli arrivi di grano straniero per chiedere più controlli alle frontiere sulla qualità e sulla salubrità delle merci importate e il rispetto del principio di reciprocità, così da garantire che tutti i prodotti agroalimentari che entrano nel nostro Paese rispettino gli stessi standard a livello ambientale, di sicurezza e di rispetto dei diritti dei lavoratori, che sono garantiti dagli agricoltori italiani. Per questo all’interno di Filiera Italia è nata Filiera pasta, con l’obiettivo di tutelare l’intero settore italiano della pasta e valorizzare il Made in Italy di qualità. Si pone alcuni obiettivi importanti tra cui la difesa e la tracciabilità lungo la filiera, la promozione delle tradizioni e delle distintività manifatturiere dei diversi pastifici e la ricerca e l’innovazione della produzione per aumentare produttività e sostenibilità, tutte al fine di garantire la distintività del settore e contrastare il fenomeno dell’omologazione dei processi produttivi della pasta e della corsa a ribasso degli standard che avvantaggiano altri Paesi produttori. Altro fondamentale obiettivo, è quello di spiegare al consumatore che spendere qualche centesimo in più quotidianamente per un prodotto italiano di migliore qualità conviene e aiuta ad assicurare una più equa ripartizione del valore aggiunto tra le varie fasi della filiera a partire dalla produzione agricola nazionale. Con Filiera pasta – aggiunge Coldiretti - l'Associazione Filiera Italia realizza anche nel settore del grano e della pasta fondamentale per il nostro made in Italy, quella alleanza tra agricoltori e industrie di trasformazione già realizzata in altre filiere. Rilancio e valorizzazione del grano italiano, contratti di filiera che assicurino un'equa ripartizione del valore aggiunto, comunicazione e promozione per differenziare sul mercato internazionale questo prodotto distintivo da quello omologato ed Italian sounding. Questi i valori alla base della neonata organizzazione di Filiera Italia.
Autore: Teresa De Petro 29 aprile 2025
Cresce la ‘Puglia agroalimentare in etichetta’ grazie a 788 prodotti venduti in iper e supermercati che hanno aumentato del +7,3% il valore delle vendite, raggiungendo i 190 milioni di euro, un successo del regionalismo a tavola, frutto anche delle battaglie di Coldiretti condotte sul fronte della garanzia della tracciabilità, dell’origine e della sicurezza alimentare a beneficio dei consumatori, con il boom del regionalismo a tavola. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia sugli ultimi dati Osservatorio Immagino della Nielsen, con le buone performance dei vini Igp/ Igt, delle passate di pomodoro e delle mozzarelle. E’ svolta tricolore dunque nei consumi alimentari dei cittadini che privilegiano sugli scaffali la qualità Made in Italy – aggiunge Coldiretti Puglia – spingendo sugli acquisti familiari delle indicazioni geografiche europee di origine, con la Dop e IG Economy pugliese che vale quasi 680 milioni di euro. Ciò ha spinto anche la spesa diretta dall’agricoltore per la possibilità di trovare prodotti stagionali, a km zero e di qualità. Nei mercati dei contadini di Campagna Amica è possibile anche trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte. La Puglia, regione che vanta numerosi primati produttivi nell’agroalimentare – dice Coldiretti Puglia – ha dovuto imparare a difendersi dagli agropirati con l’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto in etichetta e il brand ‘Puglia’ ha acquistato spazio e autorevolezza negli anni, con i consumatori sempre più attenti all’etichetta e all’acquisto consapevole di cibo prodotto in Puglia e non importato dall’estero e spacciato per pugliese. Da qui l’iniziativa di Coldiretti con il lancio di una proposta di legge di iniziativa popolare per rendere obbligatoria l’origine degli ingredienti su tutti gli alimenti in commercio nella Ue. L’obiettivo è raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori Per sostenere la campagna è stata lanciata “Tutto in etichetta”, la prima serie podcast dedicata alla spesa degli italiani, pensata per orientare i cittadini meglio nella lettura dell’etichetta e nelle proprie scelte alimentari, promossa da Coldiretti e realizzata da Chora Media. Il podcast è pubblicato sulle principali piattaforme di ascolto Spotify, Apple Podcast, Amazon Music, Youtube Music, oltre che sul sito di Coldiretti (www.coldiretti.it) e di choramedia. La trasparenza sugli scaffali Ue non potrà però essere realizzata appieno senza garantire reciprocità negli accordi internazionali, dove i prodotti alimentari dei Paesi Extra Ue devono assicurare le stesse garanzie di quelli comunitari in termini di utilizzo di pesticidi, rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. Né è possibile lasciare spazio a forme di etichettatura ingannevoli, come il Nutriscore che, come rilevato anche da Hansen, penalizza le eccellenze Made in Italy e promuove paradossalmente i cibi ultra-formulati. Foto WEB
Autore: La Redazione 29 aprile 2025
Da martedì 1 aprile, alle ore 21.00, il palinsesto di Tv Luna si è arricchito di un programma imperdibile: "A Cena con la Luna". Questo innovativo format, ideato dalla talentuosa giornalista e vocalist Ida Piccolo, dal dinamico giornalista Antonio D'Addio e dalla creativa foodblogger Gemma Caruso, un mix irresistibile di chiacchiere, musica, filmati e, naturalmente, prelibatezze culinarie. In ogni puntata, Ida Piccolo e Antonio D'Addio guidano gli spettatori in un'avventura gastronomica unica, dove il cibo diventa il filo conduttore di storie e risate. Gli ospiti speciali, artisti del calibro del duo comico Enzo e Sal, l’eclettica attrice Maria Bolignano e la talentuosa cantante Monica Sarnelli, protagonisti di una cena che celebra l'arte e la convivialità. Ma non è solo un programma di intrattenimento: "A Cena con la Luna" è un viaggio attraverso la cultura gastronomica campana, con piatti preparati da rinomati executive chef e pastry chef che portano l'eccellenza della cucina locale direttamente nelle vostre case. Ogni episodio è un'esperienza sensoriale che stimola non solo il palato, ma anche la mente, con aneddoti affascinanti, curiosità e sorprese che rendono ogni serata unica. Con un'atmosfera vibrante e accogliente, il programma invita il pubblico a sintonizzarsi per vivere momenti indimenticabili. Gli ingredienti della serata? Il talento degli artisti, la maestria culinaria e la magia della luna che illumina il tutto. Non perdetevi questa straordinaria opportunità di cena e divertimento, un evento che celebra la passione per la buona cucina e l'arte in tutte le sue forme. "A Cena con la Luna" è una produzione di Claudio Malfi Management e un invito a gustare, ridere, e lasciarsi sorprendere ogni martedì sera. Preparatevi a un viaggio indimenticabile all'insegna del buon cibo e del talento artistico!
Autore: In cucina con Gemyy 15 aprile 2025
L'eccellenza della cucina è a portata di mano, basta essere consapevoli di ciò che scegliamo di mangiare. In questo piatto, abbiamo l'opportunità di assaporare solo ingredienti di alta qualità, evitando il cibo “fake”. Saper cucinare è un vero dono e oggi vi proponiamo una ricetta deliziosa: mezzani di Gragnano con besciamella e dadolata di pancetta dolce tostata. Un primo piatto gustoso, perfetto per ogni occasione, dalle cene quotidiane alle festività. Ingredienti per 4-5 persone: - 500 g di mezzani di Gragnano - 150 g di emmental - 80 g di pancetta a dadini - Sale q.b. - Olio extravergine d'oliva q.b. Per la besciamella: - 30 g di burro - 30 g di farina - 500 ml di latte - Sale q.b. Procedimento: 1. Cottura della pasta: Iniziate mettendo sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata. Portate a ebollizione e poi calate i mezzani, cuocendoli al dente. 2. Preparazione della besciamella: Nel frattempo, preparate la besciamella. In un pentolino, sciogliete il burro a fuoco medio. Aggiungete la farina e mescolate con una frusta per ottenere un roux. Versate lentamente il latte, continuando a mescolare per evitare grumi. Cuocete fino a ottenere una consistenza cremosa, quindi aggiustate di sale. 3. Cottura della pancetta: In una padella antiaderente, versate un filo d’olio extravergine d’oliva e aggiungete i dadini di pancetta. Tostateli leggermente fino a renderli croccanti. 4. Unione degli ingredienti: Una volta che la pasta è cotta, scolatela e unitela nella padella con la pancetta. Aggiungete la besciamella e i formaggi, mescolando bene per amalgamare il tutto. Pepate a piacere e fate saltare per qualche minuto. 5. Impiattamento: Servite i mezzani caldi, con la possibilità di ripassarli in forno a 180° per circa 10 minuti per una crosticina dorata. Buon appetito! By Gemma Caruso
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