NATALE NEI MUNICIPI, TUTTI GLI EVENTI “ASPETTANDO LA BEFANA”

Comunicato • 3 gennaio 2025
Continua il calendario degli appuntamenti per le festività natalizie nei cinque Municipi di Bari. Con l’avvicinarsi dell’Epifania, i quartieri si preparano ad accogliere la Befana con tanti eventi, tra musica, dolciumi e animazione. Di seguito il calendario degli appuntamenti patrocinati o organizzati dai cinque Municipi di Bari.

 I MUNICIPIO

 Tante le iniziative nel I Municipio. A Bari vecchia appuntamento domenica 5 gennaio in piazza Odegitria “Aspettando la Befana” alle 17, con lo spettacolare evento voluto dai “Custodi della bellezza” in collaborazione con il negozio “Marinaridd”. Nell’ambito del cartellone “1 Natale tutto per te”, voluto dal Municipio in collaborazione con Puglia Culture, numerosi gli eventi fino al 6 gennaio nelle piazze e nei parchi dei quartieri Libertà, Madonnella, Sant’Anna, Japigia, San Nicola e Torre a Mare. Sabato 4 gennaio nel quartiere Libertà a Parco Maugeri alle ore 10.30 laboratorio di circo ludico educativo per bambini "CircoBus-un clown per amico". A seguire lo spettacolo “Duo Yun&Yang” di e con Viviana Mazzone e Lucio Lionetti, in cui l’arte del duo si sviluppa intorno al concetto filosofico cinese dello Yin e dello Yang. Nel pomeriggio in piazza del Redentore, a partire dalle ore 17.30, Pachamama propone “Cabaret Circense”, uno spettacolo dinamico e imprevedibile di arte circense con numeri di grande abilità, clownerie. Domenica 5 gennaio la magia di “1 Natale per tutti” arriva a Japigia: dalle ore 10.30 il Parco Troisi diventa il palcoscenico di “Circobus” (Un Clown per Amico) il laboratorio di circo ludico educativo pensato per bambini e ragazzi. Quasi in contemporanea, alle 11 viale Japigia ospita il coinvolgente ConTurBand, una marching band di 15 musicisti che, con il loro funky e jazz, faranno battere i cuori dei presenti al ritmo di una musica travolgente. Nel pomeriggio alle 17.30 si ritorna a Parco Troisi per il MagdaCabaret di MagdaClan Circo, una performance dinamica che mescola numeri circensi a momenti di poesia visiva ed emotiva. La magia del Natale continua il giorno dell'Epifania 6 gennaio nel quartiere San Nicola (Bari Vecchia) in piazza Federico II, alle 11.00, The Good Ole Boys, una rock'n'roll band con un repertorio che spazia dagli anni '50 e '60, farà scatenare tutti con i suoi successi senza tempo. A Torre a Mare, in piazza della Torre, alle 17.30, va in scena "Cuore Matto-spettacolo in aria!" (Cordata F.O.R.) , uno spettacolo di circo/teatro in aria che esplora le fasi dell'amore attraverso acrobazie mozzafiato. Selvaggia Mezzapesa, con la sua straordinaria abilità, guiderà il pubblico in un viaggio poetico e emozionante. A seguire, il Fakiro Nirname porta il suo spettacolo di fuoco, vetri e chiodi, ispirato alla tradizione indiana. Infine, ritorna il Duo Almond con lo spettacolo “Chest”.
 
II MUNICIPIO

Un grande albero, la Casetta di Babbo Natale e i mercatini. A chiudere il programma natalizio del secondo Municipio, due eventi a teatro. Domenica 5 gennaio alle 20.30 il concerto dell’orchestra Metropolitan MusicArt nella Basilica Santa Fara (ingresso libero) e il 6 gennaio alle 19 lo spettacolo di Gianni Ciardo “Felice e contento” al teatro Di Cagno (ingresso con biglietto gratuito già sold out).

III MUNICIPIO

Continua l’esposizione itinerante dal titolo “Quartieri Municipio III”, una mostra fotografica che toccherà le sette sedi del territorio - Centro Cunegonda, Parrocchia Divina Provvidenza, Centro servizi per le Famiglie del San Paolo, Biblioteca Lombardi, Parrocchia Santa Famiglia (Stanic), CUS Bari Centro servizi per le Famiglie di San Girolamo - composta da 33 foto suddivise secondo le aree tematiche persone, territorio, disagio, storia e futuro. L’esposizione sarà visitabile fino alla prima metà di febbraio.

IV MUNICIPIO

La Befana arriva a Carbonara, Ceglie, Loseto, Santa Rita e Baridomani. Si parte sabato 4 gennaio, con doppio appuntamento “Aspettando la Befana” alle 18 a Santa Rita (nei pressi della parrocchia e del Centro famiglie) e in piazza De Ruggiero a Loseto, dove sarà anche allestita un’area food, animazione, trucca bimbi, musica e consegna delle calze. Domenica 5 gennaio, invece, la Befana arriva alle 10.30 a Ceglie (nei pressi della parrocchia Santa Maria del Campo), alle 11.30 a Carbonara (nei pressi della parrocchia Santa Maria della Fonte) e alle 17 nel centro residenziale Baridomani. Venerdì 3 gennaio alle 19.30, invece, è prevista la proiezione speciale nella sala del Castello di Ceglie del film/documentario “Il prezzo del silenzio”, che sarà introdotto da due giovani registi, i fratelli Masciopinto: per l’occasione porteranno le proprie testimonianze, dirette e indirette, alcuni reduci ed esperti dell’ultimo grande conflitto mondiale. Fino al 6 gennaio, poi, è ancora possibile visitare la mostra-concorso di presepi allestita nella chiesa di Sant’Agostino, a Carbonara, realizzati dai cittadini, dalle associazioni del territorio e dalle scuole e suddivisi in due categorie: tradizionali (per cittadini e associazioni del territorio) e innovativi sul tema “La pace tra popoli” (per alunni delle scuole del Municipio IV). C’è tempo fino al giorno dell’Epifania, inoltre, per ammirare la mostra fotografica storica, che ripropone i cambiamenti culturali avvenuti nel corso degli ultimi decenni, grazie alla disponibilità del fotografo locale Salvatore Tau, allestita nel Castello di Ceglie del Campo.

V MUNICIPIO

 Appuntamento il 3 gennaio alle 17 in piazza Capitaneo (Palese) e alle 18 nella parrocchia San Nicola (Catino) con “Un magico Natale”, animazione di Mammamonella con la magia delle bolle di sapone. Domenica 5 gennaio alle 11 in piazza dei Mille (Santo Spirito) e alle 12 in piazza Capitaneo (Palese) si replica con “Un magico Natale”. Per i più piccoli sempre il 5 gennaio, in collaborazione con l’Accademia del cinema dei ragazzi, sarà organizzato un doppio appuntamento a San Pio. Alle 17:30 accoglienza con la Lapis&Film e alle 18 “Il principe e il povero”, spettacolo di attori e burattini con l’associazione Granteatrino Casa di Pulcinella. Si prosegue alle 19 nel Birrificio Sociale di San Pio “Fuori Orario” con l’arrivo della Befana con regali e sorprese. A seguire alle 19:30 concerto dal vivo dei The Rumblers con associazione Disaccordi. Lunedì 6 gennaio, infine, in piazza Bellini, dalle 9 alle 13 calze per tutti i bambini con “La Befana a Palese... insieme”, evento organizzato dall’associazione Insieme, con caldarroste e intrattenimento. Alle 10 per le strade del Municipio “La Befana vien di giorno”, leccornie per tutti bambini distribuite dalla Befana in giro per il territorio.

FOTO WEB
Autore: Maria Giovanna Labruna 27 settembre 2025
Un evento ormai consolidato nel panorama nazionale, che vede riuniti oltre 160 maestri artigiani provenienti da tutta Italia, pronti a raccontare — attraverso le proprie creazioni — la ricchezza di un patrimonio fatto di gesti antichi, ma anche di sperimentazione, design e innovazione. Il Salone si conferma così un appuntamento imperdibile per professionisti del settore, appassionati e curiosi, offrendo uno spazio di dialogo tra tradizione e futuro, tra cultura materiale e visione creativa. Un vero e proprio viaggio tra saperi e mestieri, che mette al centro l’eccellenza del “fare italiano”, inteso non solo come abilità tecnica, ma anche come espressione di identità, cultura e visione sostenibile. «L’artigianato non è solo mestiere: è cultura, identità e futuro» – ha dichiarato il Sindaco di Venezia – «Venezia, con la sua storia e la sua vocazione internazionale, si conferma punto di riferimento per chi crede nel valore del saper fare». Per quattro giorni, l’Arsenale diventerà un laboratorio vivo, un palcoscenico di bellezza e creatività dove il pubblico potrà assistere a dimostrazioni dal vivo, partecipare a talk tematici e immergersi in un patrimonio unico che continua a evolversi. L’invito è rivolto a tutti: cittadini, turisti, professionisti e giovani. Perché sostenere l’artigianato significa credere in un’Italia che crea, conserva e innova. Foto Sindaco
Autore: Dott.ssa Roberta Leone 26 settembre 2025
“Ma lei beve?” È una delle prime domande che pongo durante una visita a chi desidera intraprendere un percorso nutrizionale. E quasi sempre la risposta è la stessa: “Sì, bevo abbastanza…” oppure “Non tantissimo, ma compenso con altro…”In realtà, scavando un po’, emerge un dato comune: la maggior parte delle persone crede di bere a sufficienza ma non arriva nemmeno ad un litro di acqua al giorno e lo conferma un recente studio pubblicato su the lancet che ha dimostrato che il 50 per cento della popolazione mondiale non apporta la corretta idratazione al proprio corpo. E gli effetti si vedono: stanchezza, difficoltà di concentrazione, pelle spenta, ritenzione idrica, digestione rallentata.. L’acqua è un elemento fondamentale per il nostro organismo: rappresenta oltre il 60% del peso corporeo e partecipa a tutte le funzioni vitali, dalla digestione alla circolazione, dalla termoregolazione fino al corretto funzionamento del cervello e dell’apparato scheletrico. Eppure, la trascuriamo. Bere in modo adeguato significa prendersi cura della propria salute a 360 gradi. L’acqua è il carburante silenzioso che ci accompagna in ogni gesto della giornata. Anche in cucina l’acqua gioca un ruolo nascosto ma fondamentale: nelle zuppe, nelle verdure fresche, nella frutta succosa che disseta al primo morso. Anguria, cetriolo, pomodoro, arancia: sono tutti piccoli “sorsi” che ci nutrono dall’interno. Il fabbisogno varia da persona a persona, i famosi 2 litri al giorno infatti sono indicativi (bisogna infatti considerare eta’ peso attività fisica e clima)ma un segnale semplice resta il colore delle urine: più è chiaro, più siamo idratati. E il segreto è distribuire l’acqua durante la giornata, senza aspettare la sete, che arriva quando siamo già in deficit. Ecco qualche piccolo consiglio utile che do ai mie pazienti: iniziare la giornata sempre con un bicchiere di acqua a digiuno possibilmente con il limone, portare sempre dietro una borraccia, alternare acqua naturale con tisane senza zucchero, comprare bottigliette da mezzo litro e considerare che bisogna arrivare almeno a 3 durante la giornata meglio quattro . E per coloro che proprio non si ricordano? Anche la tecnologia viene in aiuto: esistono delle app infatti che ti ricordano di bere… "Bere è un gesto piccolo, ma potentissimo. È il primo passo per stare meglio, migliorare l’efficacia di un percorso nutrizionale e, più in generale, prendersi cura di sé. Perché l’acqua non è solo una bevanda: è la nostra fonte di energia più semplice, economica e accessibile". Foto Web
Autore: Maria Giovanna Labruna 26 settembre 2025
C'è un luogo dove il tempo sembra rallentare, dove i profumi della cucina di una volta riempiono l’aria e i prodotti del territorio raccontano storie di genuinità e passione. È la Salumeria da Paolino, un angolo di bontà che da anni celebra la tradizione gastronomica locale con amore e autenticità. Qui ogni giorno è un viaggio nei sapori della nostra terra, grazie a una selezione accurata di salumi, formaggi e prodotti tipici che parlano di qualità e artigianalità. Ma la Salumeria da Paolino è molto più di un punto vendita: è un piccolo tempio della cucina casareccia, dove ogni piatto nasce dalla memoria e dal cuore. A guidare i fornelli c’è Antonella custode di ricette tramandate di generazione in generazione. Le sue preparazioni sono un omaggio alla semplicità e alla bontà delle cose fatte in casa, come una volta. Oggi protagonista: la Torta della Nonna Tra i dolci più amati e richiesti, oggi spicca la regina delle merende e dei dessert familiari: la Torta della Nonna. Pasta frolla dorata, profumata di limone, un cuore cremoso di delicata crema pasticcera e una pioggia di pinoli e zucchero a velo. Un dolce che sa di casa, di infanzia, di domeniche in famiglia. Quella di Antonella non è una semplice torta: è una coccola autentica, preparata con ingredienti freschi e locali, secondo la ricetta che la nonna le ha insegnato con cura e che oggi continua a vivere, fetta dopo fetta. Ingredienti Per la pasta frolla: 300 g di farina 00 150 g di burro freddo a pezzetti 130 g di zucchero 1 uovo intero + 1 tuorlo Scorza grattugiata di 1 limone non trattato Un pizzico di sale Per la crema al limone: 500 ml di latte intero 3 tuorli 120 g di zucchero 40 g di farina 00 (oppure 30 g di maizena per una crema più leggera) Scorza grattugiata di 1 limone Succo filtrato di mezzo limone (facoltativo, per un gusto più intenso) Per decorare: 30 g di pinoli Zucchero a velo q.b. Preparazione 1. Prepara la frolla In una ciotola (o nella planetaria), lavora il burro freddo con la farina fino a ottenere un composto sabbioso. Aggiungi lo zucchero, le uova, la scorza di limone e un pizzico di sale. Impasta velocemente fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo. Avvolgi nella pellicola e fai riposare in frigo per almeno 30 minuti. 2. Prepara la crema al limone Scalda il latte con la scorza di limone (senza farlo bollire). In una ciotola a parte, monta i tuorli con lo zucchero, poi aggiungi la farina setacciata. Versa il latte caldo a filo, mescolando bene. Riporta tutto sul fuoco e cuoci a fiamma dolce, mescolando, finché la crema si addensa. Spegni il fuoco, aggiungi il succo di limone (se desideri), mescola bene e fai raffreddare con pellicola a contatto. 3. Assembla la torta Dividi la frolla in due parti. Stendi la base e rivesti una tortiera imburrata e infarinata (diametro 22-24 cm). Bucherella il fondo con una forchetta. Versa la crema ormai fredda, livella bene, poi copri con il secondo disco di frolla. Sigilla i bordi, spennella con poco latte o tuorlo, e cospargi con i pinoli. 4. Cottura Inforna in forno statico a 170°C per circa 40-45 minuti, finché la superficie sarà dorata e i pinoli ben tostati. Lascia raffreddare completamente, poi spolvera con zucchero a velo. Buon Appetito
Autore: Maria Giovanna Labruna 25 settembre 2025
L’eccellenza lucana che profuma di grano e Mediterraneo Immersa tra le maestose colline della Basilicata, dove il tempo sembra scorrere più lentamente e la terra racconta storie antiche, nasce l’Azienda Agricola Pasta Valdoro: un’autentica ambasciatrice della tradizione cerealicola italiana . Con oltre un secolo di esperienza nella coltivazione del grano duro, Valdoro rappresenta un modello virtuoso di filiera agricola controllata, dove ogni spiga è coltivata con amore, secondo i ritmi della natura e sotto il caldo abbraccio del sole mediterraneo. Qui, la cultura del grano si fonde con l’innovazione agricola, dando vita a una semola di altissima qualità, ricca di profumi, sapori e sostanza. Dalla terra alla tavola, la pasta Valdoro si distingue per la sua trafilatura al bronzo, che dona una superficie ruvida e porosa, perfetta per catturare sughi e condimenti, e per una essiccazione lenta a bassa temperatura, che preserva le qualità organolettiche del grano. La ricetta: Paccheri Valdoro con le Vongole Un piatto semplice, ma capace di esprimere al meglio l’anima di due mondi: la terra e il mare. I paccheri Valdoro, corposi e avvolgenti, incontrano la delicatezza delle vongole veraci in una sinfonia di gusto tutta mediterranea. Ingredienti (per 4 persone): 350g di paccheri Pasta Valdoro 1 kg di vongole veraci 2 spicchi d’aglio Olio extravergine d’oliva (preferibilmente del Sud Italia) ½ bicchiere di vino bianco secco Prezzemolo fresco tritato Sale grosso per la spurgatura Peperoncino (facoltativo) Procedimento: Spurgare le vongole Lasciarle in acqua fredda salata per circa 2 ore, cambiando l’acqua un paio di volte per eliminare ogni traccia di sabbia. Preparare il condimento In una padella larga, soffriggere l’aglio con un filo d’olio. Aggiungere le vongole, sfumare con il vino bianco e coprire. In pochi minuti, si apriranno rilasciando tutto il loro profumo marino. Cuocere i paccheri Valdoro In abbondante acqua salata, cuocere i paccheri al dente. La consistenza piena e la straordinaria tenuta in cottura della pasta Valdoro esaltano ogni forchettata, restituendo al palato la genuinità del grano lucano. Saltare e servire Unire la pasta alle vongole, mescolare delicatamente per amalgamare sapori e profumi. Aggiungere prezzemolo fresco e, se gradito, un tocco di peperoncino. Un piatto che racconta una storia I Paccheri con le Vongole Valdoro non sono solo un primo piatto, ma un’esperienza sensoriale: raccontano di terre generose, di mani sapienti e di una passione agricola che si tramanda da generazioni. La pasta Valdoro è l’ingrediente che eleva anche la semplicità, regalando a ogni ricetta la forza di una tradizione autentica. 📌 Pasta Valdoro: dove la terra si fa gusto. 🗞️ La Gazzetta del Food – Settore Eccellenze Italiane
Autore: Chef Gregori Nalon 25 settembre 2025
Negli ultimi anni, è diventato comune sentire frasi come “Qui siamo una famiglia” nel mondo della ristorazione. L’intento è spesso positivo: trasmettere un senso di unità, appartenenza e collaborazione. Ma questa metafora, per quanto affettuosa, può diventare pericolosa se usata nel modo sbagliato. Un ristorante non è una famiglia. È un’azienda. E va gestita come tale. In una famiglia, l’amore è incondizionato. In un’azienda, il rapporto è basato su accordi, rispetto professionale e obiettivi comuni. In una famiglia, si resta anche quando le cose vanno male. In un’azienda, se non ci sono le condizioni giuste, si cambia. È normale, ed è sano. Perché è importante fare chiarezza? Usare la metafora della famiglia sul lavoro può generare aspettative irrealistiche: Aspettarsi disponibilità illimitata dai dipendenti. Minimizzare il valore del contratto, degli orari, dei diritti. Confondere la gentilezza con l’obbligo di sacrificarsi. Il rispetto, la collaborazione e la fiducia non richiedono finzioni emotive. Si possono costruire ambienti di lavoro sani, umani e sereni anche senza travestire l’azienda da famiglia. Lavorare bene insieme non significa essere una famiglia. Significa essere un team, con regole chiare, obiettivi condivisi e rispetto reciproco. E quando un ristorante funziona davvero come un’azienda ben organizzata, i risultati si vedono: personale motivato, clienti soddisfatti, meno stress e più qualità .
Autore: La Redazione 24 settembre 2025
L’estate sta lentamente cedendo il passo all’autunno, ma tra i frutti di stagione che possiamo ancora gustare, ci sono i fichi, un vero e proprio tesoro della natura. Dolce, succoso e ricco di proprietà benefiche, questo frutto è perfetto per concludere l’estate in bellezza. Non solo soddisfa il nostro palato con la sua dolcezza naturale, ma ci offre anche una serie di vantaggi per la salute. Scopriamo insieme i benefici dei fichi e come utilizzarli in una ricetta semplice e deliziosa! I Benefici dei Fichi I fichi sono una fonte eccellente di fibre, vitamine (come la vitamina A, C e K) e minerali (potassio, calcio, magnesio). Sono anche ricchi di antiossidanti, che aiutano a combattere i danni dei radicali liberi, rallentando così il processo di invecchiamento e riducendo il rischio di malattie croniche. Inoltre, le fibre presenti nei fichi supportano la digestione e favoriscono il transito intestinale, rendendoli ideali per chi cerca di mantenere un benessere digestivo ottimale. Ma non è tutto! I fichi sono anche un ottimo alleato per la salute del cuore, grazie alla presenza di potassio, che aiuta a regolare la pressione sanguigna, e di antiossidanti che possono ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. CROSTATA DI FICHI Ingredienti p er la pasta frolla: 300 g di farina 00 150 g di burro freddo a pezzetti 120 g di zucchero 1 uovo intero + 1 tuorlo 1 pizzico di sale Scorza grattugiata di 1 limone (facoltativa) Per il ripieno: 300–350 g di fichi freschi (maturi ma sodi) oppure 250 g di confettura di fichi 1 cucchiaio di miele (facoltativo) Mandorle a lamelle o tritate (opzionale) Zucchero di canna per la superficie (facoltativo) Preparazione: 1. Prepara la pasta frolla In una ciotola (o su una spianatoia), mescola la farina con lo zucchero e un pizzico di sale. Aggiungi il burro freddo e lavora con la punta delle dita fino a ottenere un composto sabbioso. Unisci l’uovo, il tuorlo e la scorza di limone. Lavora rapidamente fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Avvolgi nella pellicola e fai riposare in frigo per almeno 30 minuti. 2. Prepara il ripieno Se usi fichi freschi: lavali, asciugali e tagliali a metà o a fette. Se usi la confettura: mescolala con un cucchiaio di miele per un gusto più intenso. Puoi anche usare entrambi: uno strato di confettura sotto, e fichi freschi sopra. 3. Assembla la crostata Stendi la frolla su una spianatoia leggermente infarinata. Rivesti uno stampo da crostata (22–24 cm) imburrato e infarinato. Bucherella la base con una forchetta. Versa la confettura (se usata) e distribuisci sopra i fichi a raggiera o a piacere. Cospargi con mandorle e un po’ di zucchero di canna, se vuoi. 4. Cuoci In forno statico a 180°C per circa 35–40 minuti, fino a doratura. Lascia raffreddare completamente prima di servire. 🍽 Consigli: La crostata è ottima a temperatura ambiente, anche il giorno dopo. Puoi aggiungere un filo di miele o una pallina di gelato alla vaniglia per un tocco in più. Se ti piace, aggiungi qualche goccia di rum o cannella nella confettura.
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