
Nel cuore di San Felice sul Panaro, c’è un luogo dove il tempo sembra rallentare, i sapori raccontano storie e l’accoglienza ha un volto familiare: La Locanda della Fiorina. Dietro a questo angolo di tradizione e calore ci sono Paola e Marco, due anime appassionate che ogni giorno trasformano ospitalità e cucina in un’esperienza indimenticabile. La cucina: il gusto della tradizione Alla Locanda della Fiorina, ogni piatto è un viaggio nella cucina emiliana più autentica. La pasta fresca fatta in casa, le ricette della nonna rivisitate con amore, e ingredienti selezionati solo dal territorio fanno di ogni pranzo o cena un momento speciale. Qui si mangia con il cuore, e si sente. Accoglienza che scalda l’anima Paola e Marco sanno cosa significa far sentire qualcuno “a casa”. La loro accoglienza è genuina, calorosa, mai forzata. Che tu arrivi per una cena romantica o per una fuga dalla routine, troverai un ambiente intimo, curato e familiare. Camere coccole e relax E se decidi di fermarti, le camere della Locanda sono un rifugio accogliente: curate nei dettagli, silenziose, con quel tocco di calore che solo un’ospitalità sincera può offrire. Come dormire in casa di amici che ti vogliono bene. Un’esperienza da vivere Che sia un pranzo della domenica, una cena tra amici o un weekend di pace e gusto, La Locanda della Fiorina è molto più di un ristorante con camere: è un piccolo mondo dove lasciarsi coccolare da chi ama davvero ciò che fa.

Paestum, 1 giugno 2025 – Si conclude oggi, dopo tre giornate intense e partecipate, la quarta edizione del DMED – Salone della Dieta Mediterranea, ideato e promosso dal Consorzio Edamus. Iniziato lo scorso 30 maggio, il salone ha trasformato Paestum nel cuore pulsante del Mediterraneo, richiamando centinaia di ospiti, delegazioni internazionali, istituzioni, produttori locali e semplici appassionati. Quest’anno il DMED ha proposto una visione più ampia e profonda che mai: essere un ponte vivo tra le comunità emblematiche della Dieta Mediterranea, luoghi unici riconosciuti dall’UNESCO come custodi di un patrimonio culturale immateriale universale. Nel suggestivo scenario del Cilento – terra madre della comunità di Pollica, emblema italiano della Dieta Mediterranea – il Salone ha ospitato per tre giorni rappresentanti da tutto il bacino mediterraneo: Tavira (Portogallo), Soria (Spagna), Chefchaouen (Marocco), Agros (Cipro), Koroni (Grecia) e le isole croate di Brac e Hvar. Una festa di culture, tradizioni e visioni condivise, che ha visto alternarsi momenti di riflessione e confronto, laboratori del gusto, talk ispirazionali, showcooking con chef provenienti da diverse sponde del Mediterraneo, mostre tematiche, percorsi esperienziali e spazi dedicati alla biodiversità e all’agricoltura sostenibile. Il tema centrale del DMED 2025 è stato “Persone”, una delle 5 P dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Un messaggio chiaro e potente: sono le persone – con i loro gesti quotidiani, le loro scelte, le loro mani – a custodire e rinnovare lo stile di vita mediterraneo, fatto di convivialità, stagionalità, rispetto per la terra e relazioni autentiche. “Restituire centralità alle persone significa valorizzare il patrimonio umano che rende possibile questo modello di vita. Non è solo ciò che mangiamo, ma come e perché lo facciamo: è un gesto culturale, sociale, identitario”, hanno dichiarato gli organizzatori. Il DMED 2025 ha così rafforzato la sua identità: non un semplice evento, ma una piattaforma di dialogo, co-progettazione e visione comune, per costruire un Mediterraneo che, nella diversità dei suoi popoli, riconosce la propria unità e un futuro possibile basato su benessere, sostenibilità e giustizia sociale. Oggi, 1 giugno, si tirano le somme di un’edizione ricca di contenuti e partecipazione, che ha lasciato un segno profondo tra gli operatori e nelle comunità coinvolte. Il DMED 2025 non finisce qui: l’impegno continua nei territori, nelle scuole, tra le famiglie e nelle reti internazionali che lavorano ogni giorno per preservare e innovare la Dieta Mediterranea, come stile di vita, come identità, come strumento di pace e sviluppo sostenibile.

Nel cuore del centro commerciale Medi di Teverola, all’interno del Vega Cafè Medi – marchio della Marican Holding – si trova un laboratorio artigianale dove la tradizione napoletana prende vita in forma di dolcezza: Le Dolcezze di Nonna Maria. Alla guida di questa fucina di sapori autentici e innovativi c’è Marco Piccirillo, pastry chef napoletano con un curriculum ricco di collaborazioni con chef stellati e una missione precisa: portare la vera essenza della pasticceria partenopea in tutta Italia. Piccirillo è oggi conosciuto per la sua creazione più iconica, la Vegayola , una crostata che incanta al primo morso. Il nome trae origine dal greco "Iola", che significa viola, un richiamo simbolico alla dea Afrodite e alla bellezza armoniosa. Eleganza, freschezza e semplicità si fondono in un dolce dal profumo inebriante: una base friabile racchiude una crema al limone tradizionale, fresca e luminosa, creata con materie prime selezionate. Il risultato? Una fetta tira l’altra. “Non si racconta, ma si vive” è il motto che accompagna questo dolce, diventato un’esperienza sensoriale da condividere. Ma la passione di Marco Piccirillo non si ferma. Quando il Napoli ha conquistato il suo storico quarto scudetto, il pastry chef ha voluto omaggiare la squadra e la città con una creazione celebrativa: nasce così AG4IN – Il Dolce del Quarto Scudetto. Una torta che è insieme grido di battaglia ed emozione pura. Quattro elementi, come i quattro scudetti: Cake vellutato rosso, intenso e passionale come il cuore di Napoli. Cake vellutato verde , fresco e vitale come la speranza che anima ogni tifoso. Mousse alla Philadelphia, moderna, leggera, delicata: una dolcezza che conquista al primo assaggio. Il tutto completato da una decorazione in pasta di zucchero con la scritta AG4IN, simbolo di una voglia inarrestabile di continuare a vincere. Ancora. Sempre. Marco Piccirillo riesce a raccontare Napoli attraverso i sapori, le emozioni e la creatività. La sua pasticceria è un viaggio nella cultura e nell’anima della città, dove ogni dolce è un tributo a un sentimento, a una storia, a un popolo. Chi entra nel mondo delle Dolcezze di Nonna Maria non entra solo in una pasticceria, ma in un racconto fatto di passione, tradizione e visione. Perché, come dice Piccirillo, certe dolcezze non si raccontano, si vivono.

L’allarme di Coldiretti: "È un’emergenza senza fine, applicare subito il piano straordinario regionale" Ad Altamura, a ridosso del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, un agriturismo è stato letteralmente preso d’assalto da un branco di circa 100 cinghiali, tra adulti e cuccioli. Gli animali, in cerca di cibo e acqua, hanno invaso i campi coltivati attorno alla struttura, devastando raccolti e impianti agricoli. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, che ha diffuso le immagini shock del branco e lanciato un nuovo appello per un intervento immediato dell’Ambito Territoriale di Caccia (ATC). L’associazione agricola chiede l'applicazione urgente del Piano straordinario regionale per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, già approvato dalla Giunta regionale su pressione degli agricoltori. "Non è più una questione di convivenza, ma di sopravvivenza per le aziende agricole e agrituristiche", afferma Coldiretti. "I cinghiali distruggono raccolti, causano incidenti stradali, mettono a rischio la sicurezza alimentare e diffondono malattie come la peste suina africana". Un problema diffuso in tutta la Puglia L’episodio di Altamura non è isolato. Le segnalazioni di danni da cinghiali sono in aumento in tutto il territorio pugliese, in particolare nelle aree rurali e nei pressi dei parchi naturali. I branchi si spostano liberamente, attratti dalla disponibilità di acqua e coltivazioni, e mettono a repentaglio l’intero comparto agricolo. Numerosi sono stati gli appelli e le manifestazioni da parte di Coldiretti, che ha mobilitato migliaia di agricoltori per protestare davanti alla sede della Regione Puglia. Cosa prevede il piano straordinario Il piano approvato prevede interventi di: cattura e abbattimento selettivo nelle zone più critiche; rafforzamento dei sistemi di recinzione e sorveglianza; monitoraggio sanitario per contenere il rischio di diffusione della peste suina africana; collaborazione tra enti locali, ASL e forze dell’ordine. Tuttavia, l’attuazione concreta del piano resta ancora insufficiente, secondo le associazioni di categoria. Senza azioni rapide e coordinate, il fenomeno rischia di diventare incontrollabile. Le aziende agricole e agrituristiche, già provate dalle difficoltà economiche, si ritrovano oggi a combattere una battaglia quotidiana contro una fauna selvatica fuori controllo. Per questo Coldiretti ribadisce: "Fare presto è ormai una necessità, non più una scelta".

Continua a conquistare pubblico e critica il programma televisivo "A Cena con la Luna", ideato e condotto da Ida Piccolo e Antonio D’Addio, in onda ogni martedì sera, in diretta dalle ore 21.00 alle 22.30, sul canale 83 del digitale terrestre, Tv Luna. Un format che unisce cucina, intrattenimento, musica e storytelling, regalando ogni settimana un'esperienza unica e coinvolgente. L’ottava puntata ha brillato in modo particolare grazie alla partecipazione di due ospiti d’eccezione: Gabriele Esposito, giovane talento della musica italiana, e Rosario Toscano, attore comico noto per la sua verve travolgente e la capacità di improvvisare con intelligenza e ironia. Gabriele Esposito è un nome ormai affermato tra le nuove leve della musica italiana. Ex concorrente di X Factor, ha saputo conquistare un vasto pubblico grazie alla sua voce intensa, alle melodie contemporanee e ai testi profondi. Idolo delle nuove generazioni, Gabriele è considerato anche dalla critica musicale come uno degli artisti più promettenti del panorama nazionale. Durante la puntata ha emozionato con alcune esibizioni dal vivo, ripercorrendo anche momenti significativi del suo percorso artistico, tra aneddoti personali e riflessioni sulla scena musicale attuale. Rosario Toscano: comicità autentica e cuore napoletano A portare il sorriso è stato invece Rosario Toscano, attore comico e showman dalla lunga esperienza tra teatro, televisione e cabaret. Toscano ha intrattenuto il pubblico con sketch, battute, imitazioni e momenti di genuina improvvisazione, dimostrando ancora una volta la sua abilità nel far ridere con intelligenza e spontaneità. La sua comicità, fortemente radicata nella tradizione napoletana, ha aggiunto una nota di leggerezza e allegria alla serata. Cucina gourmet e storytelling del gusto Elemento centrale del format resta l’arte culinaria, curata magistralmente dallo chef Gregori Nalon, primo Cooking Strategist in Italia, volto noto della televisione gastronomica, testimonial di grandi brand internazionali come Kikkoman e Noriberica Spagna. Con lui, in questa puntata, anche il pastry chef Marco Piccirillo della pasticceria “Le dolcezze di Nonna Maria”, oggi anche tra i protagonisti del Vega Restaurant e della Marican Holding. Il menu proposto ha saputo raccontare emozioni e stagioni attraverso i sapori: La Mia Frisella Mediterranea: una reinterpretazione raffinata del classico piatto del Sud, arricchita con pomodorini marinati al basilico, olive, capperi, pomodori secchi, mozzarella e mandorle caramellate al limone. La Mia Tagliata: manzo marinato al rosmarino accompagnato da verdurine in agrodolce e un tocco sorprendente di fior di sale al caffè. In chiusura, due dessert iconici: la Torta Scudetto Again, o maggio al quarto scudetto del Napoli, e la Vegayola, dolce vegano e creativo. Un momento simbolico ha aperto la serata: la degustazione di quattro polpette, pensate come metafora culinaria del quarto scudetto vinto dal Napoli. Un gesto che ha unito tifo, tradizione e gusto in un solo boccone. Produzione e collaborazioni Il programma è una produzione Claudio Malfi Management, realizzata in collaborazione con Gemma Caruso ideatrice del programma, e si sta imponendo come uno degli appuntamenti più attesi della prima serata televisiva campana, con un seguito sempre crescente anche sui social. Tra ospiti di talento, ricette raffinate e momenti di autentica empatia, "A Cena con la Luna" conferma la sua formula vincente: raccontare storie e emozioni, passando per la tavola, la musica e il cuore.

Nel foggiano, a San Marco in Lamis (Stignano), dal 21 al 23 giugno l’evento nazionale del pane Le novità: ogni sera La cena del Pane che si innova e l’arte orafa artigiana locale da esplorare Dacci oggi il nostro pane quotidiano, con i venti di guerra di questi anni recenti, non è più un gesto abituale ma ogni pagnotta ha assunto di nuovo il valore simbolico della pace. Grani Futuri, l’evento nazionale del pane che dal 2017 organizza il fornaio economista Antonio Cera con la sua associazione, risponde al desiderio che unisce con un filo di candida farina tutto il mondo e per il 2025 propone come tema di riflessione, confronto e di gustosi assaggi e workshop “Il pane della speranza”. Grani Futuri dal 21 al 23 giugno 2025 mescolerà mirabilmente l’eredità del passato, attraverso tutte le attività che per tre giorni a San Marco in Lamis, in località Stignano, animeranno questo angolo incantevole della provincia di Foggia dove i campi di grano si intersecano con gli antichissimi eremi, la via Francigena e i percorsi dei Cammini da fare a piedi, in un giardino all’aperto fatto di erbe spontanee commestibili, in luoghi dove la bellezza incontaminata della natura alimenta spiritualità e meditazione. Due le novità dell’edizione 2025 di Grani Futuri: · Ogni sera, per tre serate consecutive, ci saranno le cene esclusive a quattro mani con chef di fama nazionale, in cui il menu verrà realizzato per valorizzare il pane, nelle sue diverse tipologie, in un vero e proprio dialogo gastronomico condito da produttori di olio e vino e dai loro racconti. La location sarà all’interno dell’Auditorium, con posti solo su prenotazione, mentre all’esterno proseguiranno le degustazioni nelle varie postazioni e gli altri eventi. · L’arte orafa di San Marco in Lamis, frutto di sapienti artigiani, brillerà domenica 23 giugno, ultima giornata di Grani Futuri. Il pane e l’oro diventano simboli tangibili di una sapienza antica, due arti manuali, unite da gesti precisi, cura quotidiana e capacità di trasformare l’essenza della bellezza. Ed ecco quelli che saranno i tre i pilastri di Grani Futuri 2025: · Contesto territoriale: il Pane come nutrimento materiale e immateriale · Pancotto Contest e i Comuni identitari del Pane · Serate tra Pane, cultura e alta cucina. Sotto i riflettori torna il Gargano interno, quello lontano dal mare, da esplorare tutto l’anno con la sua rete di conventi, la sua collezione di grani antichi da gustare, le tradizioni artigianali che mani sapienti hanno saputo tramandare. Sono alcuni degli ingredienti del Pane come nutrimento materiale e immateriale che, in tour riservati a giornalisti e blogger, verranno condivisi attraverso tre percorsi esperenziali. Il primo dedicato alla mietitura e molitura nei campi locali, per riscoprire il valore del lavoro agricolo e delle filiere etiche. Il secondo attraverso i conventi e i luoghi della spiritualità, per sottolineare come il pane sia stato – e sia tuttora – un elemento centrale nei riti religiosi e nella cultura monastica. Il terzo alla scoperta dell’arte orafa locale, altra preziosa espressione di San Marco in Lamis: il pane e l’oro diventano simboli tangibili di una sapienza antica, due arti manuali, unite da gesti precisi, cura quotidiana e capacità di trasformare l’essenza della bellezza. Le città identitarie del Pane della Puglia si incontreranno per Grani Futuri 2025 con il Pancotto Contest dove, domenica 22 giugno 2025, il pane raffermo diventerà il principale ingrediente interpretato da vari Comuni fra i quali Altamura, Laterza, Guagnano, Monte Sant’Angelo. L’economia circolare di un tempo, in cui di certo il pane “vecchio” non si buttava, ritornerà sulle nostre tavole e diventerà una risorsa con sapori dimenticati da riscoprire. La full immersione di tre giorni, da venerdì 20 a domenica 22 giugno 2025, a San Marco in Lamis (Foggia) in località Stignano, darà ogni mattina l’opportunità di conoscere il Gargano interno con escursioni ed attività e assaggi dedicati ai turisti ed ai visitatori. Nella prima parte della serata si terranno salotti letterari con autori, intellettuali e giornalisti, seguiti da tavole rotonde con fornai e panificatori provenienti da tutta Italia per discutere del valore morale e sociale del “Pane della Speranza”, condividendo esperienze e progetti tra etica del cibo, sostenibilità, spiritualità e rigenerazione sociale. Per info: www.granifuturi.com https://www.facebook.com/granifuturi https://www.instagram.com/granifuturi/

E’ record di presenze negli agriturismi per il lungo ponte del 2 giugno in Puglia, con l’arrivo di turisti italiani e stranieri che stanno invadendo le città, le campagne e le località marittime, con quasi un italiano su tre (29%) che sfrutterà il ponte del 2 giugno per trascorrere almeno un giorno fuori casa. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base delle rilevazioni di Campagna Amica e Terranostra Puglia, in vista della Festa della Repubblica che rappresenta il primo “assaggio” delle vacanze estive, complice anche il ritorno del caldo. Il cibo diventa la voce principale del budget della vacanza – aggiunge Coldiretti Puglia - con oltre un terzo della spesa destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di Paese. “E’ un banco di prova per l’affluenza turistica nell’estate 2025. Se la tavola con la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata a far scegliere l’agriturismo è la spinta verso un turismo che privilegia l’ambiente, il paesaggio, la distintività e l’accoglienza familiare, calda ma professionale, che ha portato le strutture ad incrementare l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, ma anche attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness”, afferma Antonio Baselice, presidente di Terranostra Puglia. La Puglia si rivela una delle mete più gettonate per le campagne e gli agriturismi di straordinaria bellezza, ma anche per i borghi con il 33% tra i più belli d’Italia, dove si conservano – spiega Coldiretti Puglia - le antiche tradizioni enogastronomiche rurali, incrementano la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali, dove nel giro di un ventennio l’agricoltura pugliese ha potuto promuovere oltre 60 cibi e vini certificati DOP e IGP, a cui si aggiungono le 4 STG nazionali e le 2 bevande spiritose IG regionali, per un totale di 66 indicazioni geografiche, oltre ai 379 prodotti pugliesi riconosciuti tradizionali dal Masaf vengono coltivati, allevati e trasformati, in quelli che rappresentano veri e propri scrigni della biodiversità. Ma anche la superficie agricola destinata a biologico raggiunge i 311mila ettari, confermando la Puglia al top della classifica nazionale per l’agricoltura biologica e con Campagna Amica, la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. I piccoli comuni pugliesi, con popolazione inferiore ai 5mila abitanti sono 85 su 257 totali su una superficie territoriale di circa 2.792 km quadrati - ricorda Coldiretti Puglia - di cui 40 in provincia di Lecce, 38 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto e 2 in provincia di Bari e garantiscono il paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole, dai vigneti agli ulivi secolari, con le masserie di straordinario pregio, i verdi pascoli, le distese di grano e i terrazzamenti fioriti, con la Puglia che risulta fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con ben 1,5 milioni di arrivi dall'estero di viaggiatori stranieri e 3,8 milioni di pernottamenti internazionali.

L’insalata in busta, se sai come usarla, può diventare un vero e proprio aiuto alla nostra dieta, fornendo in tempo reale valori nutrizionali importanti senza sforzo. Sicuramente è un alimento che ci può aiutare a soddisfare il nostro appetito senza dover utilizzare del tempo prezioso, perché è pronta, facile da condire e utilizzabile in molti luoghi fuori casa. Ma attenzione: la comodità non è sinonimo di leggerezza e distrazione, perché c'è bisogno di qualche accorgimento per dare il meglio di sé. Le insalate confezionate che troviamo al supermercato oggi sono altamente controllate, selezionate, lavate, asciugate e confezionate in atmosfera protettiva per garantire freschezza e sicurezza alimentare. Il trasporto dal negozio a casa deve essere veloce e, meglio, su borse o contenitori termici. Una volta aperta la busta, va conservata nel modo giusto per evitare sprechi e mantenerne intatte qualità e gusto. L'insalata che avanza va messa in un contenitore ermetico con un foglio di carta assorbente sotto, per trattenere l’umidità in eccesso. Così facendo, le foglie resteranno integre per 3-4 giorni circa, pronte per essere consumate in qualsiasi momento. Pochi gesti e pochi accorgimenti fanno la differenza, con pochi sprechi. Ma se qualche foglia dovesse cominciare a ossidare? Non buttarla. Usala in frullati detox, minestroni, creme o pesti per condire la pasta, frittate, ripieni, bruschette e qualsiasi altra idea. L'insalata in busta è molto più di una scorciatoia: diventa uno strumento di sostenibilità e creatività per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare al benessere. È il piccolo lusso quotidiano che fa grande la cucina di ogni giorno. Poi, se avete un orto vostro? Beh, allora avete capito alcuni accorgimenti per conservarla al meglio.

Benedetta Parodi torna a sorprendere gli amanti della buona cucina con un viaggio tutto partenopeo tra i sapori più autentici di Napoli. In un recente speciale, la regina della cucina televisiva ha portato in tavola un menu che è un vero e proprio omaggio alla tradizione gastronomica napoletana: dalla pizza alla trippa, passando per dolci iconici e piatti della memoria popolare. A colpire è l’equilibrio tra semplicità e gusto: la Parodi riesce a far risplendere anche i piatti più umili, raccontandoli con il suo stile diretto e appassionato. La trippa, spesso sottovalutata, viene elevata a protagonista con una ricetta saporita e verace, mentre la pizza fatta in casa con ingredienti freschi si conferma regina indiscussa del menu. Non mancano i dolci: sfogliatelle, babà e una rivisitazione casalinga della pastiera conquistano anche i palati più esigenti. “La cucina napoletana è amore, è casa, è accoglienza”, ha commentato Benedetta, sottolineando come ogni ricetta sia un tuffo nella storia e nel cuore del Sud. Con questo menu, Benedetta Parodi non solo celebra una delle tradizioni culinarie più amate d’Italia, ma invita tutti a riscoprire il valore della cucina autentica, quella fatta con pochi ingredienti ma tanto cuore.

Il grano pugliese perde altri 5 euro a tonnellata, un trend che non si arresta, e che rischia di mettere a repentaglio anche la prossima campagna di raccolta, con la Coldiretti Puglia che chiede all’Assessore regionale la convocazione urgente di una tavolo di crisi. “Chiediamo all’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, la convocazione del tavolo di crisi, perché è preoccupante lo stato di criticità del settore cerealicolo colpito dalla siccità ma anche da eventi estremi, ma il problema concreto è causato dall’abbassamento del valore del grano, a causa delle importazioni selvagge dall’estero e della scarsa valorizzazione del prodotto regionale” , denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia. “Il boom di arrivi di grano estero conferma un trend – rileva Pietro Piccioni, direttore Coldiretti Puglia - che negli ultimi anni ha visto una serie di Paesi, dal Canada alla Turchia, fino alla Russia, alternarsi di fatto nell’inondare il mercato italiano di prodotto, spesso in coincidenza con il periodo di raccolta, con il risultato di far crollare le quotazioni del grano”. Siamo di fronte a manovre speculative con un deciso aumento delle importazioni di grano duro dal Canada dove il grano viene coltivato secondo standard non consentiti in Europa per uso del glifosate nella fase di preraccolta. Occorre invece – continua la Coldiretti Puglia - ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Nella coltivazione del grano turco vengono usate, ad esempio, sostanze da anni vietate in Europa, dal Carbendazim, un fungicida sospettato di avere effetti cancerogeni, al Malathion un altro fungicida tossico per le api, dal Cyflutrin, insetticida anch’esso cancerogeno, al Glifosato, l’essiccante vietato in Italia in pre raccolta e usato anche sul grano canadese e su quello russo, che viene prodotto utilizzando un’altra sostanza non permessa nella Ue, l’erbicida Fenoxaprop P ethyl. Il grano ucraino viene, invece prodotto usando il Chlorothalonil, un fungicida sospetto cancerogeno. Uno scandalo contro il quale Coldiretti si è mobilitata nei porti per verificare gli arrivi di grano straniero per chiedere più controlli alle frontiere sulla qualità e sulla salubrità delle merci importate e il rispetto del principio di reciprocità, così da garantire che tutti i prodotti agroalimentari che entrano nel nostro Paese rispettino gli stessi standard a livello ambientale, di sicurezza e di rispetto dei diritti dei lavoratori, che sono garantiti dagli agricoltori italiani. Per questo all’interno di Filiera Italia è nata Filiera pasta, con l’obiettivo di tutelare l’intero settore italiano della pasta e valorizzare il Made in Italy di qualità. Si pone alcuni obiettivi importanti tra cui la difesa e la tracciabilità lungo la filiera, la promozione delle tradizioni e delle distintività manifatturiere dei diversi pastifici e la ricerca e l’innovazione della produzione per aumentare produttività e sostenibilità, tutte al fine di garantire la distintività del settore e contrastare il fenomeno dell’omologazione dei processi produttivi della pasta e della corsa a ribasso degli standard che avvantaggiano altri Paesi produttori. Altro fondamentale obiettivo, è quello di spiegare al consumatore che spendere qualche centesimo in più quotidianamente per un prodotto italiano di migliore qualità conviene e aiuta ad assicurare una più equa ripartizione del valore aggiunto tra le varie fasi della filiera a partire dalla produzione agricola nazionale. Con Filiera pasta – aggiunge Coldiretti - l'Associazione Filiera Italia realizza anche nel settore del grano e della pasta fondamentale per il nostro made in Italy, quella alleanza tra agricoltori e industrie di trasformazione già realizzata in altre filiere. Rilancio e valorizzazione del grano italiano, contratti di filiera che assicurino un'equa ripartizione del valore aggiunto, comunicazione e promozione per differenziare sul mercato internazionale questo prodotto distintivo da quello omologato ed Italian sounding. Questi i valori alla base della neonata organizzazione di Filiera Italia.

Cresce la ‘Puglia agroalimentare in etichetta’ grazie a 788 prodotti venduti in iper e supermercati che hanno aumentato del +7,3% il valore delle vendite, raggiungendo i 190 milioni di euro, un successo del regionalismo a tavola, frutto anche delle battaglie di Coldiretti condotte sul fronte della garanzia della tracciabilità, dell’origine e della sicurezza alimentare a beneficio dei consumatori, con il boom del regionalismo a tavola. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia sugli ultimi dati Osservatorio Immagino della Nielsen, con le buone performance dei vini Igp/ Igt, delle passate di pomodoro e delle mozzarelle. E’ svolta tricolore dunque nei consumi alimentari dei cittadini che privilegiano sugli scaffali la qualità Made in Italy – aggiunge Coldiretti Puglia – spingendo sugli acquisti familiari delle indicazioni geografiche europee di origine, con la Dop e IG Economy pugliese che vale quasi 680 milioni di euro. Ciò ha spinto anche la spesa diretta dall’agricoltore per la possibilità di trovare prodotti stagionali, a km zero e di qualità. Nei mercati dei contadini di Campagna Amica è possibile anche trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte. La Puglia, regione che vanta numerosi primati produttivi nell’agroalimentare – dice Coldiretti Puglia – ha dovuto imparare a difendersi dagli agropirati con l’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto in etichetta e il brand ‘Puglia’ ha acquistato spazio e autorevolezza negli anni, con i consumatori sempre più attenti all’etichetta e all’acquisto consapevole di cibo prodotto in Puglia e non importato dall’estero e spacciato per pugliese. Da qui l’iniziativa di Coldiretti con il lancio di una proposta di legge di iniziativa popolare per rendere obbligatoria l’origine degli ingredienti su tutti gli alimenti in commercio nella Ue. L’obiettivo è raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori Per sostenere la campagna è stata lanciata “Tutto in etichetta”, la prima serie podcast dedicata alla spesa degli italiani, pensata per orientare i cittadini meglio nella lettura dell’etichetta e nelle proprie scelte alimentari, promossa da Coldiretti e realizzata da Chora Media. Il podcast è pubblicato sulle principali piattaforme di ascolto Spotify, Apple Podcast, Amazon Music, Youtube Music, oltre che sul sito di Coldiretti (www.coldiretti.it) e di choramedia. La trasparenza sugli scaffali Ue non potrà però essere realizzata appieno senza garantire reciprocità negli accordi internazionali, dove i prodotti alimentari dei Paesi Extra Ue devono assicurare le stesse garanzie di quelli comunitari in termini di utilizzo di pesticidi, rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. Né è possibile lasciare spazio a forme di etichettatura ingannevoli, come il Nutriscore che, come rilevato anche da Hansen, penalizza le eccellenze Made in Italy e promuove paradossalmente i cibi ultra-formulati. Foto WEB

Da martedì 1 aprile, alle ore 21.00, il palinsesto di Tv Luna si è arricchito di un programma imperdibile: "A Cena con la Luna". Questo innovativo format, ideato dalla talentuosa giornalista e vocalist Ida Piccolo, dal dinamico giornalista Antonio D'Addio e dalla creativa foodblogger Gemma Caruso, un mix irresistibile di chiacchiere, musica, filmati e, naturalmente, prelibatezze culinarie. In ogni puntata, Ida Piccolo e Antonio D'Addio guidano gli spettatori in un'avventura gastronomica unica, dove il cibo diventa il filo conduttore di storie e risate. Gli ospiti speciali, artisti del calibro del duo comico Enzo e Sal, l’eclettica attrice Maria Bolignano e la talentuosa cantante Monica Sarnelli, protagonisti di una cena che celebra l'arte e la convivialità. Ma non è solo un programma di intrattenimento: "A Cena con la Luna" è un viaggio attraverso la cultura gastronomica campana, con piatti preparati da rinomati executive chef e pastry chef che portano l'eccellenza della cucina locale direttamente nelle vostre case. Ogni episodio è un'esperienza sensoriale che stimola non solo il palato, ma anche la mente, con aneddoti affascinanti, curiosità e sorprese che rendono ogni serata unica. Con un'atmosfera vibrante e accogliente, il programma invita il pubblico a sintonizzarsi per vivere momenti indimenticabili. Gli ingredienti della serata? Il talento degli artisti, la maestria culinaria e la magia della luna che illumina il tutto. Non perdetevi questa straordinaria opportunità di cena e divertimento, un evento che celebra la passione per la buona cucina e l'arte in tutte le sue forme. "A Cena con la Luna" è una produzione di Claudio Malfi Management e un invito a gustare, ridere, e lasciarsi sorprendere ogni martedì sera. Preparatevi a un viaggio indimenticabile all'insegna del buon cibo e del talento artistico!