Chef Nalon, quando il gelato è buono davvero: freschezza, nutrizione e gusto
Chef Gregori Nalon • 18 giugno 2025
Il gelato è molto più di un semplice dessert: è un'esperienza sensoriale che, se fatto con ingredienti genuini, può anche offrire sorprese positive dal punto di vista nutrizionale.
Ma quando si può davvero dire che un gelato è "buono"? Scopriamolo insieme.
1) La Freschezza: il Primo Segreto del Gelato Artigianale
Un gelato di qualità parte dalla freschezza degli ingredienti. Devono essere di stagione, sani, di qualità e senza alterazioni.
I migliori gelatieri artigianali preparano il gelato quotidianamente, utilizzando latte fresco, panna non trattata e frutta di stagione. La mancanza di conservanti e l’assenza di lunghi stoccaggi fanno sì che il prodotto mantenga intatte le sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali.
Indizi della freschezza? Colori naturali (niente pistacchi fluorescenti, menta verde ecc.), consistenza cremosa, omogenea e non collosa, e gusto autentico.
2) Valori Nutrizionali: il Gelato può Essere un Buon Compromesso
Sebbene il gelato sia spesso visto come un piacere da concedersi con moderazione, in realtà può essere una fonte interessante di nutrienti, soprattutto nelle versioni artigianali.
Proteine: quelle del latte e delle uova (se presenti), fondamentali per muscoli e sistema immunitario.
Calcio e fosforo: ottimi per ossa e denti.
Vitamine e antiossidanti: presenti nei gelati alla frutta fresca o al cioccolato fondente.
Zuccheri e grassi: presenti, ma in dosi che variano a seconda delle ricette; un buon gelato non dev’essere eccessivamente dolce o pesante.
Il trucco? Scegliere porzioni moderate e preferire gusti semplici e naturali.
3) Il Gelato Buono “Esiste”: Come Riconoscerlo
Un gelato buono non ha bisogno di effetti speciali. È autentico, equilibrato, fatto con ingredienti riconoscibili e senza basi industriali.
Si distingue anche per:
Un’etichetta trasparente: pochi ingredienti, chiari e senza sigle misteriose.
Un gusto vero: il limone sa di limone, non di caramella. Il pistacchio è delicato e naturale, non verde acceso.
Una temperatura giusta: se troppo freddo o duro, potrebbe non essere ben mantecato.
4) Una Nota Importante Sugli Zuccheri
Un gelato di qualità non deve essere necessariamente molto zuccherato. Anzi, spesso chi utilizza troppi zuccheri lo fa per mascherare la bassa qualità degli ingredienti, che potrebbero risultare amari o lasciare un retrogusto lungo e sgradevole in bocca.
Un gelato di qualità ha un sapore autentico, deciso ma non invadente, che svanisce dolcemente e ti invoglia a mangiarne ancora. Un gusto troppo persistente è spesso dato da aromi industriali e chimici.
Un Gelato Buono è Possibile?
Sì, il gelato buono esiste, ed è quello che unisce sapore, freschezza e nutrizione in un equilibrio perfetto.
Non è solo un piacere estivo, ma una piccola opera d’arte gastronomica che – con la giusta attenzione – può far parte di una dieta equilibrata.
Attenzione però: per fare un grande gelato non è sufficiente avere materie prime di qualità.
Ebbene sì, serve sapere come trattare gli ingredienti, conoscere a fondo la materia prima, e soprattutto serve il famoso sesto elemento... la passione.

Nel cuore dell’estate salentina, il pittoresco borgo di Botrugno, in provincia di Lecce, si prepara ad accogliere uno degli appuntamenti più amati del territorio: la Sagra dell’Anguria. L’edizione 2025 si svolgerà nelle serate di domenica 17 e lunedì 18 agosto, trasformando le vie del centro storico in un tripudio di sapori, musica e colori tipici delle feste popolari pugliesi. Protagonista indiscussa dell’evento è l’anguria, frutto simbolo dell’estate, servita in tante gustose varianti: fette fresche e dolcissime, bevande e cocktail rinfrescanti, e sorprendenti abbinamenti con prodotti tipici locali come friselle, formaggi e salumi. A completare l’esperienza enogastronomica, i vini DOC e IGP del territorio offriranno un perfetto accompagnamento ai piatti proposti. La sagra è anche un’occasione imperdibile per vivere la vera anima del Salento attraverso la musica e l’intrattenimento. In programma concerti di pizzica e musica popolare, spettacoli di danza, performance di artisti di strada e scenografie luminose che renderanno l’atmosfera ancora più suggestiva. L’ingresso è libero e gli eventi avranno inizio ogni sera a partire dalle ore 19:00, proseguendo fino a tarda notte. La Sagra dell’Anguria è molto più di un semplice evento gastronomico: è un momento di incontro, convivialità e riscoperta delle tradizioni, ideale per residenti e turisti in cerca di autenticità. Non perdere l’occasione di vivere due serate indimenticabili tra gusto, folklore e magia estiva a Botrugno. Per aggiornamenti su orari, programma e attività, è consigliato consultare i canali ufficiali dell’evento. FOTO WEB

Dalla cucina povera alle tavole dei ristoranti: il fascino del piatto che non si butta Una volta erano i piatti “della nonna”, quelli fatti con gli avanzi del giorno prima o con ciò che si aveva in casa. Oggi diventano protagonisti di una nuova frontiera della cucina sostenibile, che unisce tradizione, creatività e alta qualità. Il nuovo trend? Portare a tavola il cibo di recupero con un tocco gourmet, senza perdere l’anima semplice e autentica delle ricette popolari. Dalla pappa al pomodoro alla focaccia col sugo: tradizione reinventata Cosa succede quando un piatto povero incontra la tecnica e l’estro di uno chef? Nascono proposte sorprendenti: pappa al pomodoro con pane raffermo profumato all’aglio e basilico fresco, focacce ripassate nel sugo avanzato della domenica, ma anche arancini con il risotto del giorno prima, e polpette creative con verdure dimenticate nel cassetto del frigo. A spingere questa tendenza sono sempre più ristoranti, anche in Puglia, che propongono menu stagionali e “circolari”, capaci di ridurre gli sprechi e valorizzare ogni ingrediente. FOTO ANSA

Non è semplicemente uno chef stellato, ma un artista capace di tradurre in piatti l'anima di un territorio, di evocarne la memoria e proiettarne il futuro. Guarino, con un curriculum stellato che vanta quattro stelle Michelin conquistate in diverse prestigiose cucine italiane, è tornato alle sue radici campane, portando con sé un bagaglio di esperienze e una visione che trascende la mera tecnica. La sua cucina a "La Corte degli Dei" non è un esercizio di stile fine a sé stesso, ma un dialogo intimo con la terra, un inno ai Monti Lattari, alle coste sinuose della Costiera Amalfitana e Sorrentina, e ai tesori che custodiscono. La sua filosofia è un inno alla materia prima, elevata a protagonista assoluta. Gli agrumi profumati della Penisola Sorrentina, il pescato fresco che danza nel Tirreno, i formaggi d'eccellenza come il Provolone del Monaco DOP e il Fiordilatte di Agerola, e la pasta di Gragnano – custode di una tradizione millenaria – sono i tasselli di un mosaico gustativo che si compone con armonia e precisione. E in un gesto di profonda connessione con la natura, le primizie direttamente dall'orto del Palazzo arricchiscono la tavolozza dei sapori, garantendo freschezza e autenticità che si sentono in ogni boccone. Vincenzo Guarino è un custode di sapori antichi e un innovatore audace. Il suo "Cappuccino del Monaco", un'interpretazione magistrale che sposa la spuma del Provolone con la dolcezza terrosa delle patate viola e arancioni, è un esempio lampante della sua capacità di trasformare la tradizione in un'esperienza sensoriale inedita e memorabile. Ogni piatto è una narrazione, un viaggio attraverso la stagionalità e la generosità di una terra benedetta. L'eleganza di Palazzo Acampora, con i suoi ambienti ricchi di storia e arte, diventa la cornice perfetta per quest'arte culinaria. "La Corte degli Dei" non è solo un ristorante, ma un santuario del gusto, dove il talento di Guarino, supportato da una brigata affiatata e da un servizio impeccabile, si manifesta in ogni dettaglio. È un luogo dove la bellezza si sposa con la bontà, dove la storia si fonde con il presente, creando un'esperienza che nutre non solo il corpo, ma anche l'anima. Vincenzo Guarino non si limita a cucinare; egli interpreta, crea e, soprattutto, ispira. Il suo ritorno in Campania è un dono prezioso, un'opportunità unica per assaporare l'eleganza, la profondità e l'originalità di una cucina che è vera espressione d'arte.

C'è un profumo che sa di festa, di tradizione e di un segreto custodito da secoli. È l'aroma inconfondibile che si sprigionerà per le strade di Castelfranco Emilia, pronta a vestirsi a festa dal 4 al 15 settembre per celebrare il re indiscusso della sua tavola: il tortellino. Non si tratta di una semplice sagra, ma di un'esperienza che dura undici giorni, dove la Piazza della Vittoria si trasforma nel cuore pulsante della gastronomia e della cultura locale. È un'ode a una ricetta che ha fatto la storia, un omaggio a ogni singola sfoglia tirata a mano e a ogni tortellino chiuso con maestria. Il Gran Finale: Il 15 Settembre tra Storia e Leggenda Il culmine di questa celebrazione si raggiunge proprio il 15 settembre, in un finale che promette di togliere il fiato. Non solo per le ultime, indimenticabili forchettate, ma per la rievocazione storica che sfilerà per le vie del paese. Un corteo che non è solo una parata, ma un vero e proprio tuffo nel passato, che riporta in vita la leggenda sulla nascita di questa meraviglia culinaria. Oltre alla star indiscussa, potrete deliziarvi con altri prodotti enogastronomici tipici e godervi spettacoli gratuiti che animeranno la serata. Siete pronti a vivere un'emozione che va oltre il semplice piacere del palato? Il 15 settembre non è solo la chiusura di una festa, ma l'apice di un'esperienza che viaggia nel tempo: un sapore che racconta storie, una tradizione che pulsa di vita nel cuore di ogni abitante. Non venite solo per assaggiare, venite per diventare parte di una leggenda. Vi aspettiamo al cuore della tradizione, dove ogni tortellino è un'emozione indimenticabile.

Durante le mie consulenze in ristoranti, hotel e cucine professionali, mi capita troppo spesso di trovare congelatori in condizioni caotiche, disordinate e totalmente inadeguate alla conservazione sicura degli alimenti. Lo dico senza mezzi termini: è inammissibile che ancora oggi, nel 2025, ci siano professionisti del settore che trattano la conservazione con superficialità. Una gestione scorretta dei congelatori compromette: • La sicurezza alimentare • La qualità del prodotto • Il rispetto delle normative HACCP • La reputazione del locale Ecco cosa NON si deve fare nei congelatori professionali: • Mescolare carni crude con prodotti già cotti Rischio incroci di contaminazione altissimo. • Assenza di etichette o data di congelamento Come fai a sapere se un prodotto è ancora buono? • Alimenti conservati in confezioni aperte o non sigillate Favorisce il deterioramento e l’assorbimento di odori. • Ghiaccio e brina eccessiva Segno di sbrinamento non regolare: può alterare la catena del freddo. • Contenitori non idonei o sovraccarico del vano Peggiora la ventilazione e compromette la temperatura. Consigli pratici per una conservazione a regola d’arte: • Etichettare sempre ogni prodotto con nome, data e scadenza. • Usare contenitori professionali chiusi ermeticamente. • Separare per tipologia: carne, pesce, verdure, prodotti cotti, dolci. • Sbrinare regolarmente e controllare che la temperatura sia stabile (almeno -18°C). • Applicare una rotazione FIFO (First In, First Out) per evitare sprechi e garantire la freschezza. • Tenere un registro aggiornato dei prodotti congelati. Ricorda che… La corretta conservazione non è un’opzione, è un dovere professionale. Chi entra nella tua cucina – clienti, ispettori, fornitori – deve trovare ordine, pulizia e rigore. Un congelatore in disordine è il primo segnale di una gestione approssimativa. E va detto chiaramente: non sempre è colpa dei cuochi o del personale di cucina. In molte situazioni, è la proprietà o la direzione a non voler investire in attrezzature adeguate o a non garantire le condizioni minime per lavorare in sicurezza e professionalità. Sottovalutare l'importanza di un'attrezzatura funzionale e di spazi ben organizzati è un errore che ricade sull'intero servizio. Io sono Chef Gregori Nalon, e da anni affianco ristoranti in tutta Italia per migliorare ogni aspetto della cucina, dalla qualità dei piatti fino alla sicurezza alimentare. Se nella tua cucina c’è confusione nel congelatore, non stai lavorando bene. È tempo di cambiare rotta. La qualità parte anche da qui.

Vino rosato, sapori pugliesi e cultura hanno trasformato il centro storico in un palcoscenico a cielo aperto Dal 2 al 4 agosto 2025, Castellana Grotte ha ospitato uno degli appuntamenti più attesi dell’estate: Borgo Rosato, l’evento che ha celebrato l’eccellenza vitivinicola del territorio con un’edizione coinvolgente, autentica e ricca di emozion i. Nonostante il rinvio della serata del 3 agosto, la manifestazione si è conclusa con una straordinaria apertura eccezionale anche lunedì 4 agosto, offrendo al pubblico un’ulteriore occasione per immergersi nella bellezza del centro storico e nei sapori della Puglia più genuina. Il rosato protagonista tra le vie del borgo Le cantine del territorio hanno deliziato i visitatori con una raffinata selezione di vini rosati, interpretazioni diverse ma accomunate dalla qualità e dal legame con il territorio. Passeggiando tra i vicoli, i partecipanti hanno potuto degustare: Terrecarsiche – Murgia Rosa, Gioia Rosa, Agorà Rosato Spelonga – Marilina, Ninu Rosato Conti Zecca – Venus, Cantalupi Rosato La Pruina – Primitivo Rosato, Negramaro Rosato, Radilia (Susumaniello Rosato) Un itinerario enologico pensato per valorizzare le etichette più rappresentative della produzione locale, in un contesto suggestivo e accogliente. Sapori autentici e artigianato locale Accanto al vino, grande protagonista è stata anche l’enogastronomia pugliese, con stand gastronomici che hanno proposto piatti tipici preparati al momento: bombette alla brace, pasta fresca, salumi artigianali, formaggi locali e frittelle, per un'esperienza culinaria completa. Spazio anche alla creatività e al talento femminile, con aree dedicate all’artigianato locale, vera espressione dell’identità e della manualità del territorio. Musica dal vivo e atmosfera coinvolgente A rendere ancora più speciale l’atmosfera, le performance di band e artisti locali hanno animato le serate con musica dal vivo, creando un perfetto equilibrio tra tradizione e intrattenimento. Un sottofondo musicale che ha accompagnato i brindisi, le conversazioni e le passeggiate tra i vicoli illuminati. Un successo che parla di territorio Borgo Rosato si conferma così un appuntamento capace di unire promozione del territorio, cultura, gusto e socialità. Inserito nel calendario di “Piazze d’Estate 2025”, promosso dal Comune di Castellana Grotte e da Grotte di Castellana srl, con il supporto di Multiservizi S.p.A., l’evento ha attratto centinaia di visitatori, valorizzando il cuore del borgo antico e le sue eccellenze. Un’esperienza che lascia il segno, con il profumo del rosato ancora nell’aria… e l’attesa già accesa per la prossima edizione. Presenti le telecamere di Political TV canale 86 del Digitale Terrestre